Elezioni Europee 2014 a Canosa: il commento del sindaco La Salvia
Alla luce dei risultati “tra disaffezione e buon senso”
giovedì 29 maggio 2014
7.28
"Anche questa è fatta!" commenta il sindaco Ernesto La Salvia all'indomani delle Elezioni europee che hanno visto a Canosa il Pd in testa con il 30,39% dei voti, seguito da Forza Italia con il 27,42% e dal Movimento 5 Stelle al 26,01%. Bassa la percentuale dell'affluenza, che si ferma al 40,24%. "Si è conclusa l'ennesima votazione, con tanto di seggi, polemiche, "consigli per gli acquisti" e modalità di reclutamento dei rappresentanti, circo mediatico e chi più ne ha più ne metta. Resta l'amaro in bocca per quanto riguarda l'astensionismo, come di occasione sprecata".
Queste le parole del primo cittadino di Canosa dopo una campagna elettorale nel corso della quale non sono mancati momenti di contestazione. "Alla fine di un comizio in piazza – prosegue il sindaco – una giornalista mi ha chiesto se questo voto potesse avere un peso politico importante. Le ho risposto che la sensibilità dei cittadini verso l'Europa mi pareva molto ma molto marginale e che pertanto questa tornata elettorale non avrebbe rappresentato la conferma di un progetto. Ci pare piuttosto che, visto l'alto numero degli astenuti, abbiano votato a qualsiasi latitudine le variegate truppe cammellate dei partiti più rappresentati, marginalmente aiutati dal vento nazionale. L'exploit del PD è a nostro avviso un evento scontato. Rimane l'ultimo baluardo strutturato e credibile di una visione politica ancorata sul territorio e con una lunga storia alle spalle. Gli uomini che parlarono e parlano di Europa proiettano in quell'ambito le spinte dei loro territori, raccolte da apparati strutturati e ben organizzati. Le aggregazioni polarizzate verso un uomo solo saturano l'interesse fino a che quell'uomo è credibile. Ma, appena questo vacilla si disgregano nella disperata ricerca di un'alternativa".
E così aggiunge il primo cittadino: "La protesta di Grillo non va oltre i 2300 voti locali ed esprime scarsissimi voti di preferenza. È una protesta con il volto ma senza braccia. Sembra che non abbia importanza "chi" ma piuttosto "chi ce lo ha messo". Voti dati alla lista. E non ai candidati. Una situazione opposta si è verificata in quello che resta di Forza Italia: diminuiscono i consensi generali ma si punta tutto sull'uomo forte (con la timida eccezione di Silvestris), quello che nella nostra concezione incarna l'antico Borbone amico di tutti, ma non presente sul territorio. I voti conferiti dalla sinistra cittadina palesano invece una varietà di preferenze. L'elettore ha scelto mantenendo una visione allargata che mette anche in discussione chi rappresenta il partito stesso. L'astensionismo di Canosa, infine, non ci permette sicuramente di scremare i vincitori dai vinti. Certo è che il maggior numero di voti è stato espresso per il Partito Democratico, ma solo dopo quello degli assenti!".