Emergenza sangue, Farmalabor e Gruppo Fratres promuovono la Giornata della Donazione

Prima di partire per le vacanze, ricordati delle cose importanti: dona sangue

martedì 5 agosto 2014 16.01
La qualità non riguarda solo i prodotti ma è anche volontà di lasciare un segno concreto di altruismo e sensibilità. Per questo motivo, Farmalabor è scesa in campo a fianco del Gruppo Fratres – Giovani donatori "San Giovanni" per promuovere la Giornata Straordinaria della Donazione del Sangue, inserita nelle manifestazioni civili, umanitarie e cristiane della Festività di San Sabino, patrono di Canosa di Puglia.

Giovedì 31 luglio 2014, dalle 8:00 alle 11:00, 28 dipendenti dell'azienda farmaceutica pugliese si sono dati appuntamento presso l'Unità di Raccolta fissa dell'Ospedale di Canosa per compiere un piccolo, grande gesto di umanità.

Ecco la testimonianza di Francesco Sansonna, dipendente Farmalabor:
"Se ne parlava da giorni, qui in azienda. Avevo visto il volantino dell'iniziativa nella sala break e mi ero soffermato a leggere lo slogan: Prima di partire per le vacanze, ricordati delle cose importanti: dona sangue. Sembra scontato ma l'estate non è solo viaggi e giornate al mare. Per molti - ad esempio per gli operatori del pronto soccorso - è un momento di intenso lavoro, perché aumenta il numero dei traumatizzati della strada. Questo spiega perché, nel periodo estivo, c'è bisogno di maggiori quantità di sangue per le trasfusioni. Giovedì mattina sono passato dall'Ospedale di Canosa per donare il sangue. Sono rimasto piacevolmente stupito dalla partecipazione: molti colleghi, dipendenti di altre aziende ma anche semplici cittadini, tutti in fila per fare una buona azione. Dopo aver controllato il mio stato di salute, ho potuto effettuare la donazione. Una decina di minuti - che sono passati senza problemi - un cornetto e quattro chiacchiere con gli amici donatori.
Il giorno dopo, quando sono ritornato in Farmalabor, ho incrociato nei corridoi molte persone con il cerotto sul braccio come me e ci siamo scambiati un sorriso. Certo, non c'è niente di eroico in un cerotto ma mi piaceva pensare che quella striscia bianca era una prova di altruismo. Anche chi non ha potuto donare per motivi di salute ha dimostrato sensibilità, promuovendo la cultura della donazione del sangue dentro e fuori dall'azienda. Contro i pregiudizi e l'indifferenza, che fanno male più di un ago".