Emergenza xylella interviene Agrinsieme Puglia.
Il Piano Silletti va attuato senza perdere altro tempo
lunedì 19 ottobre 2015
19.35
Agrinsieme Puglia, il coordinamento delle organizzazioni agricole C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori), Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci ) e Copagri, ribadisce la necessità di attuare immediatamente, senza perdere altro tempo, il Piano redatto dal Commissario delegato per fronteggiare l'emergenza Xylella fastidiosa, Giuseppe Silletti, ed approvato dal Dipartimento della Protezione civile. Il Piano va attuato senza creare alibi, anche se nello stesso si riscontrano delle criticità, soprattutto relativamente alla delimitazione delle aree e alla quantificazione degli indennizzi agli agricoltori. Il riferimento per le organizzazioni che fanno capo ad Agrinsieme rimane la scienza e, dunque, quello che la scienza, attualmente, impone di fare per contenere l'avanzamento del batterio. L'obiettivo prioritario deve essere, secondo Agrinsieme Puglia, quello di scongiurare che l'infezione si propaghi ad altre zone della Puglia per evitare di compromettere ulteriormente l'intera economia agricola e non solo dell'intera regione. Secondo Agrinsieme Puglia il Piano Silletti va applicato e vanno messi in mora tutti coloro i quali non lo applicano o non lo fanno applicare. Agrinsieme Puglia chiede, però, che agli agricoltori danneggiati venga riservata maggiore attenzione e vengano destinati degli indennizzi equi. E' necessario, infatti, che gli indennizzi stabiliti dal Piano Silletti vengano concretamente rideterminati considerando la perdita per gli agricoltori non solo della pianta, ma anche il mancato reddito per gli anni successivi, ed il valore che ogni pianta di ulivo riveste per ciascun proprietario e possessore.
Agrinsieme Puglia, inoltre, evidenzia come gli indennizzi complessivi destinati a ciascun azienda agricola non possono essere legati al cosiddetto "de minimis" (l'indennizzo non può essere confuso con un contributo), e chiede, pertanto, al Ministro Martina di riconsiderare tale assurda imposizione. Che si applichi subito il Piano, dunque, e che si proceda, appena possibile, alla sua rimodulazione tenendo conto delle criticità evidenziate. Agrinsieme Puglia ribadisce, altresì, la necessità di stanziare, da parte delle istituzioni preposte, consistenti risorse economiche da destinare anche al sostegno delle attività di ricerca finalizzate a combattere meglio l'infezione e a ricercare specie resistenti. Sul fronte politico ed economico Agrinsieme Puglia evidenzia come sia necessario iniziare subito a discutere del futuro da assicurare alle aziende agricole e ai territori danneggiati dal batterio, in termini di reimpianto di nuove specie o varietà coltivabili e consentite, al fine di evitare la desertificazione e consentire agli agricoltori danneggiati di poter continuare a ricavare un reddito dai loro terreni. A tal riguardo, infine, Agrinsieme Puglia ribadisce la necessità di intervenire sul blocco dell'esportazioni delle barbatelle perché le evidenze scientifiche, come i test di patogenicità, hanno dimostrato definitivamente che il ceppo del batterio non attacca la vite. E' necessario sbloccare una misura drastica e ingiustificata che sta generando solo danni su danni.
Agrinsieme Puglia, inoltre, evidenzia come gli indennizzi complessivi destinati a ciascun azienda agricola non possono essere legati al cosiddetto "de minimis" (l'indennizzo non può essere confuso con un contributo), e chiede, pertanto, al Ministro Martina di riconsiderare tale assurda imposizione. Che si applichi subito il Piano, dunque, e che si proceda, appena possibile, alla sua rimodulazione tenendo conto delle criticità evidenziate. Agrinsieme Puglia ribadisce, altresì, la necessità di stanziare, da parte delle istituzioni preposte, consistenti risorse economiche da destinare anche al sostegno delle attività di ricerca finalizzate a combattere meglio l'infezione e a ricercare specie resistenti. Sul fronte politico ed economico Agrinsieme Puglia evidenzia come sia necessario iniziare subito a discutere del futuro da assicurare alle aziende agricole e ai territori danneggiati dal batterio, in termini di reimpianto di nuove specie o varietà coltivabili e consentite, al fine di evitare la desertificazione e consentire agli agricoltori danneggiati di poter continuare a ricavare un reddito dai loro terreni. A tal riguardo, infine, Agrinsieme Puglia ribadisce la necessità di intervenire sul blocco dell'esportazioni delle barbatelle perché le evidenze scientifiche, come i test di patogenicità, hanno dimostrato definitivamente che il ceppo del batterio non attacca la vite. E' necessario sbloccare una misura drastica e ingiustificata che sta generando solo danni su danni.