Enogastronomia del futuro
A Lecce, #Foodhacker a confronto
sabato 28 ottobre 2017
22.31
Confronto serrato domenica 29 ottobre 2017, alle ore 18,30, a Lecce nella sede del Distretto Agroalimentare di qualità Jonico-Salentino in Piazzetta Panzera, tra #foodhacker sull'enogastronomia del futuro per dimostrare che senza il #foodlove non ci può essere il #foodporn. "Nell'epoca della comunicazione digitale – dice Maria Letizia Gardoni, Presidente dei giovani imprenditori di Coldiretti – va riequilibrato il rapporto tra il cibo, le tradizioni, le storie di chi si dedica con passione all'agroalimentare dal campo alla tavola e la comunicazione stessa, perché deve passare forte e chiaro il messaggio che il cibo non si mangia solo con gli occhi. L'attività agricola e lo sviluppo di quella enogastronomica, tra l'altro, non fanno altro che creare nuove opportunità per tanti giovani che decidono di lavorare nelle campagne per offrire un cibo che va comunicato in maniera efficace anche attraverso i social che devono testimoniare al meglio la bellezza e bontà del cibo italiano".
Continua a crescere in Puglia, infatti, il numero di imprese agroalimentari under 35 sul totale delle aziende agricole, con un + 6,6% e 5544 giovani 'innovatori' che in agricoltura sono riusciti a rappresentare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri - dice Coldiretti Puglia - perché dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla crescita del Paese, ma anche una speranza rispetto ai tanti giovani costretti a cercare lavoro all'estero. "Tra queste new entry giovanili nelle campagne ben la metà è laureata – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è, peraltro, apprezzata per il 57 per cento anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici. Gli agricoltori pugliesi in erba ritengono che l'accesso al credito bancario (40%) e l'adeguamento alle norme sanitarie, alle normative per il benessere animale e alla condizionalità (35%) siano i principali ostacoli al pieno sviluppo delle proprie attività imprenditoriali. Per questo chiedono maggiori garanzie per l'accesso al credito bancario e una più adeguata formazione".
Con l'avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale – segnala Coldiretti Puglia - altri 2200 agricoltori pugliesi in erba otterranno un sostegno per la ristrutturazione o l'ammodernamento delle loro aziende. Più di 1700 aziende agricole riceveranno sostegni per la partecipazione a regimi di qualità, a mercati locali e filiere corte, potendo investire nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli. "A caratterizzare le imprese giovanili del settore – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - è anche il fatto che a 15 anni dall'approvazione delle legge di orientamento in agricoltura, fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dagli agrichef in agriturismo alle fattorie didattiche e agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell'orto e i corsi di cucina in campagna, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili".
Continua a crescere in Puglia, infatti, il numero di imprese agroalimentari under 35 sul totale delle aziende agricole, con un + 6,6% e 5544 giovani 'innovatori' che in agricoltura sono riusciti a rappresentare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri - dice Coldiretti Puglia - perché dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla crescita del Paese, ma anche una speranza rispetto ai tanti giovani costretti a cercare lavoro all'estero. "Tra queste new entry giovanili nelle campagne ben la metà è laureata – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è, peraltro, apprezzata per il 57 per cento anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici. Gli agricoltori pugliesi in erba ritengono che l'accesso al credito bancario (40%) e l'adeguamento alle norme sanitarie, alle normative per il benessere animale e alla condizionalità (35%) siano i principali ostacoli al pieno sviluppo delle proprie attività imprenditoriali. Per questo chiedono maggiori garanzie per l'accesso al credito bancario e una più adeguata formazione".
Con l'avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale – segnala Coldiretti Puglia - altri 2200 agricoltori pugliesi in erba otterranno un sostegno per la ristrutturazione o l'ammodernamento delle loro aziende. Più di 1700 aziende agricole riceveranno sostegni per la partecipazione a regimi di qualità, a mercati locali e filiere corte, potendo investire nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli. "A caratterizzare le imprese giovanili del settore – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - è anche il fatto che a 15 anni dall'approvazione delle legge di orientamento in agricoltura, fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dagli agrichef in agriturismo alle fattorie didattiche e agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell'orto e i corsi di cucina in campagna, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili".