Escalation di furti di carburante dalle auto in sosta

In diretta connessione con l'aumento dei prezzi alla colonnina

giovedì 10 marzo 2022 15.43
Il vertiginoso aumento dei prezzi dei carburanti in assenza della benché minima contromossa del Governo sta causando lo schizzare dell'inflazione e, quindi, di tutti i prezzi con la conseguenza che la crisi già acuita dai due anni di emergenza pandemica è divenuta insopportabile per la gran parte degli italiani. E mentre c'è chi resta letteralmente a piedi o riduce i chilometri di percorrenza a bordo dei propri veicoli a combustione c'è chi anche s'improvvisa "ladro" di benzina o gasolio per il proprio utilizzo o anche per rivenderlo. Si moltiplicano, infatti, i furti di carburante dalle auto in sosta, specialmente nelle ore notturne e addirittura dalle barche. C'è chi si è messo alla guida della propria autovettura e quando è ripartito si è visto con l'indicatore del serbatoio in giallo senza altre spiegazioni plausibili se non quella dell'estrazione furtiva perché i più esperti sono quasi in grado di non lasciare quasi traccia. Un fenomeno in crescita esponenziale che è in diretta connessione con l'aumento dei prezzi alla colonnina, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che è la crisi economica a foraggiare. Si tratta di un'escalation da non sottovalutare da parte delle forze dell'ordine anche perché a pagare sono sempre ignari cittadini. Si ricorda anche per coloro che si dovessero far "tentare" da queste condotte, che questo tipo di furto è ritenuto "aggravato" ai sensi dell'articolo 625 del codice penale e pertanto procedibile d'ufficio con pene da 2 a sei anni e della multa da euro 927 a euro 1500 mentre chi viene trovato in possesso di carburante senza poter fornire una spiegazione lecita rischia il non meno grave deferimento per ricettazione, reato punito dall'articolo 648 del codice penale con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da euro 516 a euro 10.329.