Fondazione Archeologica Canosina: Missione Museo
Tavola rotonda sull'obiettivo museo. Sabato 11 maggio alle ore 10.00 presso il Teatro Comunale "Raffaele Lembo"
giovedì 2 maggio 2013
10.13
Molte, anzi moltissime, sono le straordinarie "missioni" che il settore Cultura tende a voler affrontare; molte ed improrogabili le necessità, legate ad un Paese eroso dalla morsa di una crisi ormai non più latente; molte le aspettative, di persone ed operatori che credono in un cambio che possa avvenire, che DEVE avvenire.
Sembra l'immagine di un'intera Italia, ma in realtà è l'immagine di un paese che soffre di una romantica e tardo ottocentesca sensazione della "bella rovina", con la profonda differenza che al momento accade l'inversione storica dei fatti: il crollo evidente degli elementi, la sincera e pacata consapevolezza di mura antiche e monumenti, anch'essi erosi, ma non dalla crisi o dall'incuria, quanto da un necessario bisogno di rinnovamento funzionale ed ideologico.
Questo l'obiettivo prefissato nell'incontro pubblico di sabato 11 maggio 2013. Di fatti, alle ore 10.00 presso il Teatro Comunale "Raffaele Lembo", le Istituzioni Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, la Regione Puglia, la Provincia Barletta Andria Trani, il Comune di Canosa, l'Agenzia Puglia Imperiale Turismo e la Fondazione Archeologica Canosina Onlus, relazioneranno sull'obiettivo di un possibile sistema a Canosa, che possa definirsi Museo, condurra il confronto il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Paolo Pinnelli.
Siamo a Canosa di Puglia, considerata città dal 1965.. Siamo in quella che sarebbe potuta essere - ma non è mai tardi per poterci diventare -, il riferimento culturale ed archeologico di una Puglia al lancio ormai dichiarato e quasi - finalmente - sfacciato.
Turismo, sostenibilità, creatività, prevenzione, cura del Bene Culturale; una specie di sogno profetico annunciato, ma ancora bisognoso di assistenza e di cura da parte delle Istituzioni e degli operatori del settore, mai stanchi di offrire un metodo sostenibile al concetto essenziale di rivalutazione e valutazione del Bene stesso.
Costituire il lessico museale della città di Canosa, acquisire una dimensione museale intercomunale, rispondere alle esigenze ed armonizzarsi al dettato normativo del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n.42, che identifica il Museo come "struttura permanente che acquisisce, cataloga, ordina ed espone Beni Culturali per finalità di educazione e di studio". A questo, si unisce l'esigenza di un documento programmatico in cui viene chiaramente indicata l'assunzione di responsabilità nel confronti del territorio di appartenenza, in cui gli obblighi devono essere chiari e condivisi.
Nel Teatro Comunale "R. Lembo" di Canosa in via Piave 4, aperto liberamente a tutti coloro che vogliano intervenire nel dibattito (d'importanza straordinaria per il territorio), sarà possibile proporre i propri quesiti in 3 modi differenti:
1.. Inviando un sms tramite tablet o smartphone a missionemuseo@gmail.com
2.. Inviando un sms al numero dedicato: 334.669.25.13
3.. Compilando il form che sarà distribuito comunque all'ingresso del Teatro dal personale di servizio della Fondazione Archeologica Canosina Onlus.
I messaggi saranno letti in diretta ai relatori, filtrati dal conduttore e riceveranno risposta in base a una scaletta d'ordine
Relatori saranno:
Luigi La Rocca (Soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia)
Angela Barbanente (Assessore alla Qualità del Territorio - Regione Puglia)
Francesco Ventola (Presidente della Provincia BAT)
Ernesto La Salvia (Sindaco di Canosa di Puglia)
Sabino Facciolongo (Assessore alla Cultura del Comune di Canosa di Puglia)
Michele Marcovecchio (Presidente dell'Agenzia Puglia Imperiale Turismo)
Sabino Silvestri (Presidente della Fondazione Archeologica Canosina Onlus)
Conduce il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Paolo Pinnelli
ACCORRERE NUMEROSI E' UN DOVERE MORALE E CULTURALE NEI CONFRONTI DI UN TERRITORIO CHE E' A UNA SVOLTA INEVITABILE E CHE DEVE POTER CRESCERE!
Non basta sentirsi figli di una Terra che non ha mai abbandonato nessuno. E' il momento di capire definitivamente che quello che questa terra custodisce nel suo sottosuolo è l'unica prospettiva di rilancio che blocchi le fughe umane e incentivi il rientro...che sia valvola di sfogo umano e psicologico per ognuno - operatore o no - che desideri ritrovarsi nel suo stesso passato, in quella celata etnè senza confini e senza memoria corta.
Siamo ad una svolta in cui le proposte non sono solamente possibili fattività, ma pensieri liberi che devono catturare, quasi al pari di quei poetici versi tardo ottocenteschi di Pacichelli, del Malpica e dello stesso Ungaretti, visitatori silenziosi di una terra anch'essa silente, che oggi chiede di più: non più terra di confine, ma ponte di congiunzione tra se stessi e l'Europa.
Sandro Giuseppe Sardella
Responsabile Pubbliche Relazioni della Fondazione Archeologica Canosina Onlus