Francesco Ventola: gli errori altrui siano lezione per tutti.
Sull'intervento di Gianluca Patruno apprezzo molto la sua capacità di redimersi
mercoledì 29 gennaio 2014
9.49
Nei giorni scorsi su un network locale sono state pubblicate le scuse pubbliche dell'ex segretario del PD di Canosa, Gianluca Patruno, a me indirizzate nella qualità di ex Sindaco della Città.
Le scuse erano relative ad un articolo che riportava frasi estranee perché offensive rispetto alla normale dialettica politica.
"Sento per questo – ha voluto dichiarare pubblicamente l'ex Segretario cittadino del Partito Democratico- il dovere di scusarmi con l'allora Sindaco Francesco Ventola per i toni violenti con cui ho spesso apostrofato il suo operato e la sua amministrazione, frasi che non potevano e non possono appartenere ad una normale dialettica politica e che spesso finiscono per limitare la capacità di analisi delle situazioni, questo è ancor più vero oggi a distanza di due anni, quando continuo a registrare l'uso di dialettiche e toni che poco aiutano i cittadini a comprendere la realtà" .
Quando si amministra per ben dieci anni l'interesse collettivo, si lavora e si assumono decisioni poco o molto importanti che non sempre incontrano il desiderio o il punto di vista di ognuno. Infatti diversi sono i programmi politici come le capacità o le propensioni personali.
Ricordando soprattutto alcuni recenti interventi sulla stampa, che mi esimo dall'apostrofare per carità di patria, se l'ex Segretario del PD ha sentito di dover esprimere le sue scuse, altri dovrebbero fare altrettanto o di più avendo fatto persino peggio rivestendo ruoli istituzionali.
Ho fatto molta fatica ha chiederne conto, seppure parzialmente. L'ho fatto nella sede per me deputata quale è il Consiglio Comunale ritenendo che normalmente la politica non dovrebbe attardarsi in altre sedi. Tali questioni, peraltro, non portano nessuna utilità ai problemi dei concittadini volendo essere solo alibi per i propri limiti. Perciò, mi ripugna soffermarmi oltremodo su argomentazioni gratuite ed incredibili che non meriterebbero attenzione alcuna.
Sull'intervento di Gianluca Patruno apprezzo molto la sua capacità di redimersi. Quando è postuma e si esprime come si è espressa, ha una forza maggiore perché frutto di un convincimento maturo, molto più che istintivo.
Il problema di questi avvenimenti sta nei danni che nel frattempo si consumano, nella distanza della gente dalla politica tanto dolosamente strumentalizzata, oltre alle bugie ed agli inganni perpetrati.
Nell'attuale situazione cittadina, se è vera l'esistenza di figuri – a loro modo coerenti, bisogna riconoscerlo - che hanno interesse a volere lo scontro, è difficile credere che in altri non ci sia ambiguità quando si arriva addirittura a richiamare impropriamente una "Provincia morente"..
A scadenza di mandato, l'enorme lavoro compiuto è un fatto che rimane. Se anche la Provincia dovesse ridurre o terminare ruolo e funzioni, saremo tutti noi a perdere la capacità di tutelarci, di rappresentare l'interesse della nostra invidiata collettività provinciale. Bisogna essere cinici o accecati da strani sentimenti per gioire di tutto questo.
La gente si aspetta buon senso e soluzioni concrete. Se si vuole bene veramente alla Città, non serve perdersi nella ricerca di alibi o sprecare energie in componimenti letterali che nulla hanno di costruttivo o propositivo. Verrebbe da dire: Gianluca Patruno docet!
Se il tempo è galantuomo, il danno ai cittadini purtroppo rimane. E' questo ciò come ex Sindaco di Canosa e Presidente di Provincia in scadenza di mandato mi tocca più di ogni altra considerazione.
Francesco Ventola