Francesco Ventola interviene sul riordino delle Province
In attesa di approfondire nel dettaglio il decreto. Il numero delle Province delle Regioni a statuto ordinario si ridurrà dunque da 86 a 51
giovedì 1 novembre 2012
9.47
Secondo quanto si apprende dal comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, è stato approvato quest'oggi il decreto-legge che completa il percorso avviato nel mese di luglio, finalizzato al riordino delle Province ed all'istituzione delle Città Metropolitana.
Il numero delle Province delle Regioni a statuto ordinario si ridurrà dunque da 86 a 51, comprese le Città Metropolitane.
Sull'argomento è intervenuto a caldo il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani Francesco Ventola.
«In attesa di approfondire nel dettaglio il decreto, non ancora pubblicato, balza subito agli occhi ciò che da tempo sospettavamo: il Governo ha concesso diverse deroghe rispetto al dettato normativo iniziale - ha affermato Ventola -. Un caso sintomatico, in tal senso, è quello che riguarda l'accorpamento tra le Province di Brindisi e Taranto, sebbene né il Comune di Brindisi né quello tarantino abbiano mai deliberato nulla in tal senso, almeno fino ad oggi».
Quali sono, a questo punto, i prossimi passi da percorrere? «Ho già convocato i Sindaci della Provincia per condividere come sempre ogni eventuale percorso a tutela del territorio e dei decenni di lotta che ne hanno portato all'autodeterminazione - ha poi concluso Ventola -. Seguiremo con attenzione anche l'iter che prevede l'approvazione del decreto in Parlamento, quando si deciderà davvero in maniera definitiva il futuro di questo territorio».
Il numero delle Province delle Regioni a statuto ordinario si ridurrà dunque da 86 a 51, comprese le Città Metropolitane.
Sull'argomento è intervenuto a caldo il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani Francesco Ventola.
«In attesa di approfondire nel dettaglio il decreto, non ancora pubblicato, balza subito agli occhi ciò che da tempo sospettavamo: il Governo ha concesso diverse deroghe rispetto al dettato normativo iniziale - ha affermato Ventola -. Un caso sintomatico, in tal senso, è quello che riguarda l'accorpamento tra le Province di Brindisi e Taranto, sebbene né il Comune di Brindisi né quello tarantino abbiano mai deliberato nulla in tal senso, almeno fino ad oggi».
Quali sono, a questo punto, i prossimi passi da percorrere? «Ho già convocato i Sindaci della Provincia per condividere come sempre ogni eventuale percorso a tutela del territorio e dei decenni di lotta che ne hanno portato all'autodeterminazione - ha poi concluso Ventola -. Seguiremo con attenzione anche l'iter che prevede l'approvazione del decreto in Parlamento, quando si deciderà davvero in maniera definitiva il futuro di questo territorio».