Francesco Ventola: "la Festa di San Sabino è innanzitutto una festa religiosa prima che civile"
Rivivere un appuntamento e onorare una ricorrenza significa rendere omaggio all'evento. E' questo ciò che accade anche a Canosa annualmente per la Festa del Santo Patrono
martedì 30 luglio 2013
8.59
Rivivere un appuntamento e onorare una ricorrenza significa rendere omaggio all'evento.
E' questo ciò che accade anche a Canosa annualmente per la Festa del Santo Patrono. Affinchè tutto questo abbia un significato e non sia un semplice avvenimento di cui non rimane traccia, ogni espressione, però, deve avere una sua coerenza, un filo conduttore.
La Festa di San Sabino è innanzitutto una festa religiosa prima che civile. Pertanto, volendo rinnovare lo spirito più profondo ed originario, occorre esaltare il legame della Città con il suo Santo, richiamarne la protezione e rivivere la devozione.
Certo, ogni azione dell'uomo non può non essere contestualizzata. Perciò gli eventi di quest'anno, saranno necessariamente caratterizzati da sobrietà; ma non per questo dobbiamo demordere o piangerci addosso.
La Festa Patronale è una festa di piazza, dello stare tra la gente e, per quanto già personalmente mi caratterizza, cercherò di farlo di più di quanto non lo faccia normalmente. Incontrarsi, condividere, festeggiare insieme, consci del momento e dei bisogni nella speranza di poter dare risposte utili ed apprezzabili, soprattutto per la gente in difficoltà.
Il legame, dicevo. E' proprio questo ciò che unisce le persone, il comune sentire anche a prescindere dal luogo fisico in cui si vive.
Il pensiero va anche a coloro che hanno dovuto lasciare la Città per farvi ritorno periodicamente grazie ai legame indissolubile che lega ognuno alle sue radici. E' stato per queste ragioni che alcuni anni scorsi, nel corso delle iniziative che ci hanno visto portare la statua di San Sabino presso le nostre Comunità di Milano e Torino, che una dolcissima nostra compaesana emigrata, mi ha ringraziato per lo sforzo compiuto d'intesa con la Concattedrale San Sabino e le Associazioni interessate: dopo cinquant'anni, costretta su una sedia a rotelle, riusciva finalmente a rivedere il simulacro del nostro Patrono.
Pensando al Cardinale Ersilio Tonini, perché venuto a mancare in questi giorni, nella sua autobiografia ha scritto sul gusto della vita, sul perché alla soglia dei cent'anni si può credere ancora e sempre nella meraviglia.
Si può trovare forse in questa traccia uno dei sentimenti con i quali affrontare la nostra attuale condizione e guardare positivamente al futuro.
Sul piano più propriamente cittadino, Canosa come altrove, vive un momento di maggiore bisogno di coesione, di un maggiore indirizzo. In tal senso la festa Patronale può essere una utile occasione.
Francesco Ventola, Consigliere Comunale di Canosa di P.