Francesco Ventola: Lettera aperta al Presidente Vendola

Programmazione dell’edilizia ospedaliera. Lettera aperta al Presidente Regione Puglia Vendola

lunedì 14 gennaio 2013 17.12
All'on. Nichi VENDOLA ​Presidente Regione Puglia ​E, p. c.​Al dott. Ettore ATTOLINI ​Assessore Regionale alla Sanità ​
L O R O S E D I
Onorevole Presidente,
con l'approvazione del provvedimento relativo alla seconda fase del Piano di rientro, per la Città di Canosa si sta ponendo la parola fine ad una problematica, quella del nostro ospedale. Tanti sono stati gli interventi, istituzionali e politici.

Ma la legge dei numeri non conosce veti di sorta e, nonostante tutto, per il senso di responsabilità istituzionale che ci appartiene, siamo consapevoli della loro ineludibilità. L'impressione di sintesi che se ne trae, però, è che nel nostro caso si sia smarrita la dimensione delle questioni: può passare il principio che a subire la contrazione dei posti letto o la loro riconversione siano soprattutto ospedali per così dire di periferia? artefice proprio lei che per le "periferie" sociali ha fatto grandi battaglie ideali? Nel nostro caso, non solo era possibile, ma si doveva fare diversamente, si può ancora fare, specialmente se si pensa alla collocazione delle discipline di base che, tornando alla legge dei numeri, sono quelle maggiormente rispondenti ai bisogni dei più deboli.

Nella programmazione dell'edilizia ospedaliera decisa dalla Regione Puglia, il nuovo ospedale di Andria - da ubicare sulla direttrice Andria-Canosa, come abbiamo sempre sostenuto con tutti i Sindaci e l'avvallo della Provincia BAT -, purtroppo continua a non vedere un futuro prossimo. In quella prospettiva abbiamo rappresentato l'invalicabile limite del mantenimento dello status quo sino alla sua entrata in funzione. Diversamente, dopo la chiusura degli ospedali di Minervino e Spinazzola, se si dovesse compiere la programmata riconversione del nostro presidio, peraltro con una dotazione di p.l. residuale, come faranno i cittadini di Canosa, Minervino e Spinazzola? come faranno anche gli stessi cittadini dei vicini Comuni sede di ospedali con posti letto inadeguati per la domanda e non a norma, se non fatiscenti? come faranno gli operatori sanitari che vi lavorano professionalmente e con dedizione ammirevole, perché è più difficile farlo?

L'episodio della chiusura delle sale operatorie di Bisceglie da parte dei NAS, sono l'ultima conferma della condizione degli ospedali del nostro circondario. Per la specificità di tale condizione, non vi può essere chi non comprende l'esigenza del mantenimento della situazione preesistente, che non si dia esecuzione alle disposizioni regionali, per quanto attiene alla ASL BAT, se non si vuole rischiare davvero l'irreparabile. Se altrove sono state fatte eccezioni nonostante la mancanza di requisiti, per l'ospedale di Canosa il reparto di Ginecologia - ristrutturato, efficiente, professionalmente adeguato, anzi di più e con requisiti rispondenti -, non può subire l'eccezione al contrario, non può essere chiuso. Situazione identica per Ortopedia, ma gli esempi ce ne sono tanti altri ancora, tutto l'ospedale lo è. Pertanto, onorevole Presidente, La esorto a bloccare l'esecuzione delle decisioni assunte.

E bisogna fare presto, fermando i provvedimenti organizzativi, lo spostamento del personale sanitario e delle attrezzature che segnerebbero di fatto un destino a quel punto irrecuperabile. Nei prossimi giorni verrò nei Suoi uffici. Se vorrà, potrò rappresentarLe più nel dettaglio la situazione che conosco molto bene, vivendola costantemente; forse potrò meglio significare questa pressante richiesta che, se nel quadro regionale complessivo poco o nulla incide, per le nostre Comunità è di particolare valenza sociale. Molto cordialmente Canosa di Puglia, 10 gennaio 2013. ​
Il Consigliere Comunale già Sindaco di Canosa ​
Francesco VENTOLA