Frutta e verdura 'scottate' da solleone
Dimezzate produzioni per la mancanza di acqua
martedì 16 luglio 2024
11.17
Il caldo record da bollino rosso soprattutto nelle aree interne portato dall'anticiclone africano Caronte con picchi fino a 42 gradi in Puglia e la siccità che morde da mesi, bruciano frutta e verdura nei campi e dimezzano le produzioni in campagna, con le 'scottature' delle angurie per il solleone e le piantine di pomodori in stress idrico con eccessi di fioritura. E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia sugli effetti delle alte temperature con meloni, angurie, melanzane e piante di pomodori ustionati dai raggi del sole, con la mancanza di acqua che sta mandando in stress idrico i vigneti e gli oliveti dove mancano le olive.
A risentire è tutto il settore agricolo nel 2024 divenuto rovente – spiega Coldiretti Puglia – con la frutta e la verdura in campo bruciate dal solleone e i frequenti incendi a macchia di leopardo in tutta la Puglia. Stanno soffrendo il caldo gli animali nelle stalle dove le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali, mentre il calo delle rese hanno ridotto la produzione dell'alimentazione degli animali, come orzo e piselli proteici, ma risulta dimezzata anche la produzione di grano. I costi sono schizzati alle stelle per l'irrigazione di soccorso e per la necessità di gasolio per tirare l'acqua dai pozzi, azionare trattori e per tenere in funzione h24 ventilatori e doccette refrigeranti nelle stalle per aiutare le mucche a sopportare meglio la calura.
L'allarme caldo e siccità si fa più grave in un 2024 con un estate iniziata torrida dopo Il giugno più caldo di sempre, quando secondo i nuovi dati di Isac Cnr i primi cinque mesi dell'anno si collocano in testa alla classifica dei più caldi, con oltre un grado e mezzo in più rispetto alla media dal 1800 ad oggi, un'anomalia di +1,67° al Sud. Un trend che candida il 2024 nella top ten degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra nell'ultimo decennio e comprende nell'ordine il 2023, il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020, secondo le elaborazioni Coldiretti.
Con i campi soffocati dalla siccità è necessario accelerare sulla realizzazione del piano di invasi con pompaggi e cambiare passo – conclude Coldiretti - sulla gestione della risorsa idrica, senza la quale tutti i record del cibo Made in Italy e la stessa sovranità alimentare sono a rischio per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici.
A risentire è tutto il settore agricolo nel 2024 divenuto rovente – spiega Coldiretti Puglia – con la frutta e la verdura in campo bruciate dal solleone e i frequenti incendi a macchia di leopardo in tutta la Puglia. Stanno soffrendo il caldo gli animali nelle stalle dove le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali, mentre il calo delle rese hanno ridotto la produzione dell'alimentazione degli animali, come orzo e piselli proteici, ma risulta dimezzata anche la produzione di grano. I costi sono schizzati alle stelle per l'irrigazione di soccorso e per la necessità di gasolio per tirare l'acqua dai pozzi, azionare trattori e per tenere in funzione h24 ventilatori e doccette refrigeranti nelle stalle per aiutare le mucche a sopportare meglio la calura.
L'allarme caldo e siccità si fa più grave in un 2024 con un estate iniziata torrida dopo Il giugno più caldo di sempre, quando secondo i nuovi dati di Isac Cnr i primi cinque mesi dell'anno si collocano in testa alla classifica dei più caldi, con oltre un grado e mezzo in più rispetto alla media dal 1800 ad oggi, un'anomalia di +1,67° al Sud. Un trend che candida il 2024 nella top ten degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra nell'ultimo decennio e comprende nell'ordine il 2023, il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020, secondo le elaborazioni Coldiretti.
Con i campi soffocati dalla siccità è necessario accelerare sulla realizzazione del piano di invasi con pompaggi e cambiare passo – conclude Coldiretti - sulla gestione della risorsa idrica, senza la quale tutti i record del cibo Made in Italy e la stessa sovranità alimentare sono a rischio per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici.