Giornata della Memoria: da 69 anni Auschwitz è un monito
Francesco Ventola: «Mai più tali orrori»
lunedì 27 gennaio 2014
15.26
Intervento del Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, in occasione della Giornata della Memoria, celebrata stamani al Teatro Curci di Barletta.
"Il 20 luglio del 2000 il Parlamento italiano istituì la Giornata della Memoria con questo testo di legge: «La repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
Oggi, 27 gennaio 2014, siamo qui per ricordare insieme un'epoca della storia che ha avvolto nelle tenebre la speranza dell'uomo.
Un'epoca in cui gli assassini hanno tormentato, torturato, isolato, affamato e ucciso sei milioni di uomini, donne e bambini, non per qualcosa che avevano fatto o detto, o scritto, o posseduto, ma semplicemente perché erano i discendenti di un popolo antico.
Siamo qui per ricordare quel fatto, quell'avvenimento, che non ha precedenti nella storia. Ci si potrebbe chiedere: ma perché la memoria? Perché riaprire vecchie ferite? Perché infliggere un tale dolore ai giovani? Per i morti è troppo tardi.
Si, ciò che è stato fatto non può essere annullato. Tanta paura, dolore e tormento non possono essere dimenticati. Ma possono essere veramente ricordati? In che modo? In che modo possiamo aprire i nostri cuori e le nostre anime al ricordo e ancora, conoscere la speranza? Oggi dovremmo dedicare la giornata non solo al ricordo, ma anche alla riflessione e alla presa di coscienza.
Cosa abbiano quindi imparato dal passato?
Abbiamo imparato che il razzismo è stupido e che l'antisemitismo è un'infamia. Abbiamo imparato che abbiamo una chiara scelta tra il nichilismo e il senso, il significato, tra la paura e la speranza.
Questa scelta appartiene a ciascuno di noi!
Noi non viviamo nel passato, ma il passato vive nel presente, ed il nostro dovere rimane quello di umanizzare il destino di ognuno di noi.
Ricordiamoci sempre che qualsiasi cosa noi facciamo, qualsiasi cosa noi diciamo, qualsiasi siano i nostri obiettivi, non dobbiamo consentire che questo atroce passato possa ritornare ad essere il futuro del nostri figli".
Francesco Ventola
Presidente Provincia di Barletta - Andria – Trani
"Il 20 luglio del 2000 il Parlamento italiano istituì la Giornata della Memoria con questo testo di legge: «La repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
Oggi, 27 gennaio 2014, siamo qui per ricordare insieme un'epoca della storia che ha avvolto nelle tenebre la speranza dell'uomo.
Un'epoca in cui gli assassini hanno tormentato, torturato, isolato, affamato e ucciso sei milioni di uomini, donne e bambini, non per qualcosa che avevano fatto o detto, o scritto, o posseduto, ma semplicemente perché erano i discendenti di un popolo antico.
Siamo qui per ricordare quel fatto, quell'avvenimento, che non ha precedenti nella storia. Ci si potrebbe chiedere: ma perché la memoria? Perché riaprire vecchie ferite? Perché infliggere un tale dolore ai giovani? Per i morti è troppo tardi.
Si, ciò che è stato fatto non può essere annullato. Tanta paura, dolore e tormento non possono essere dimenticati. Ma possono essere veramente ricordati? In che modo? In che modo possiamo aprire i nostri cuori e le nostre anime al ricordo e ancora, conoscere la speranza? Oggi dovremmo dedicare la giornata non solo al ricordo, ma anche alla riflessione e alla presa di coscienza.
Cosa abbiano quindi imparato dal passato?
Abbiamo imparato che il razzismo è stupido e che l'antisemitismo è un'infamia. Abbiamo imparato che abbiamo una chiara scelta tra il nichilismo e il senso, il significato, tra la paura e la speranza.
Questa scelta appartiene a ciascuno di noi!
Noi non viviamo nel passato, ma il passato vive nel presente, ed il nostro dovere rimane quello di umanizzare il destino di ognuno di noi.
Ricordiamoci sempre che qualsiasi cosa noi facciamo, qualsiasi cosa noi diciamo, qualsiasi siano i nostri obiettivi, non dobbiamo consentire che questo atroce passato possa ritornare ad essere il futuro del nostri figli".
Francesco Ventola
Presidente Provincia di Barletta - Andria – Trani