Giustizia, tribunali a rischio chiusura
Fp Cgil Bat lancia l’allarme. Tribunale chiuso per tagli
lunedì 10 ottobre 2011
10.26
Nove uffici giudiziari della nuova provincia potrebbero chiudere i battenti. Disagi per utenti e lavoratori. Marcone, Fp Cgil Bat: "Coinvolgeremo le istituzioni".
"Tribunale chiuso per tagli". È la scritta che tra meno di un anno potrebbe campeggiare anche sulle facciate degli uffici giudiziari della provincia di Barletta - Andria - Trani una volta ultimata la revisione della geografia delle sedi così come previsto nella manovra economica. "Traducendo i numeri della scheda tecnica allegata al provvedimento, nella nuova provincia – sottolinea Massimo Marcone, segretario della Funzione Pubblica Cgil Bat – il Tribunale di Trani e la Procura della Repubblica possono tirare un sospiro di sollievo perché si salverebbero dalla mannaia ma, se il Governo dovesse adottare il criterio del taglio lineare pur di battere cassa, rischierebbero la chiusura le sezioni decentrate. Si tratta di nove uffici: tre sezioni distaccate di Tribunale, ovvero Canosa di Puglia, Molfetta e Ruvo di Puglia e sei Uffici del Giudice di Pace, cioè Bisceglie, Canosa di Puglia, Corato, Minervino Murge, Molfetta e Ruvo di Puglia".
Nella scheda tecnica allegata al decreto delegato si parla di accorpamenti di uffici giudiziari stabilendo dei criteri sommari. Si stima una riduzione del 19,4% degli uffici giudicanti di I° grado, non sedi di capoluogo di provincia, e del 24,8% degli uffici requirenti. Tale decurtazione diventa del 50% delle sedi distaccate di Tribunale e del 71% degli Uffici del Giudice di Pace, in sedi diverse da quelle circondariali. Gli Uffici Giudiziari del Circondario di Trani devono già vedersela con una situazione di carenza di personale: 220 lavoratori in organico a fronte dei 262 previsti e cioè il 16% in meno con punte del 50% all'Ufficio del Giudice di Pace di Ruvo di Puglia e del 33% al Tribunale di Canosa di Puglia.
"La Funzione pubblica – prosegue Massimo Marcone – è disponibile a discutere di una migliore distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio purché si adotti una logica diversa rispetto a quella dei tagli e che non trascuri l'interesse di nessuno. Sediamoci attorno ad un tavolo e pensiamo, per esempio, alle difficoltà logistiche che creerebbe una situazione simile a quella che abbiamo ipotizzato. Facciamo un esempio: se la sede del Giudice di Pace di Minervino Murge dovesse essere accorpata a quella di Andria, o peggio ancora a quella di Trani, gli utenti (parti in causa, testimoni, periti, avvocati, ecc…) di Spinazzola dovrebbero fare chilometri e chilometri in più ogni giorno per recarsi negli uffici giudiziari. Una situazione resa ancor più complicata dalla carenza dei mezzi di trasporto che colleghino i dieci comuni della provincia. Non possiamo sottovalutare anche questi risvolti di carattere pratico".
Non solo guai per gli utenti in vista. Non se la passerebbero meglio neanche i lavoratori: si parla già di mobilità forzata per una cinquantina di dipendenti del Ministero della Giustizia il cui stipendio sarebbe messo a dura prova a causa delle spese da sostenere per gli spostamenti. "Siamo contrari – conclude Marcone – alla soppressione degli uffici giudiziari nel circondario di Trani e coinvolgeremo le istituzioni locali affinché si prenda coscienza della problematica e si mettano in atto azioni di lotta per il contrasto di questo assurdo progetto di legge che metterà ancora più in difficoltà la giustizia in Italia senza ottenere il risparmio economico che il Governo spera".
Ufficio Stampa CGIL BAT
328.9570666
cgilbat@gmail.com
"Tribunale chiuso per tagli". È la scritta che tra meno di un anno potrebbe campeggiare anche sulle facciate degli uffici giudiziari della provincia di Barletta - Andria - Trani una volta ultimata la revisione della geografia delle sedi così come previsto nella manovra economica. "Traducendo i numeri della scheda tecnica allegata al provvedimento, nella nuova provincia – sottolinea Massimo Marcone, segretario della Funzione Pubblica Cgil Bat – il Tribunale di Trani e la Procura della Repubblica possono tirare un sospiro di sollievo perché si salverebbero dalla mannaia ma, se il Governo dovesse adottare il criterio del taglio lineare pur di battere cassa, rischierebbero la chiusura le sezioni decentrate. Si tratta di nove uffici: tre sezioni distaccate di Tribunale, ovvero Canosa di Puglia, Molfetta e Ruvo di Puglia e sei Uffici del Giudice di Pace, cioè Bisceglie, Canosa di Puglia, Corato, Minervino Murge, Molfetta e Ruvo di Puglia".
Nella scheda tecnica allegata al decreto delegato si parla di accorpamenti di uffici giudiziari stabilendo dei criteri sommari. Si stima una riduzione del 19,4% degli uffici giudicanti di I° grado, non sedi di capoluogo di provincia, e del 24,8% degli uffici requirenti. Tale decurtazione diventa del 50% delle sedi distaccate di Tribunale e del 71% degli Uffici del Giudice di Pace, in sedi diverse da quelle circondariali. Gli Uffici Giudiziari del Circondario di Trani devono già vedersela con una situazione di carenza di personale: 220 lavoratori in organico a fronte dei 262 previsti e cioè il 16% in meno con punte del 50% all'Ufficio del Giudice di Pace di Ruvo di Puglia e del 33% al Tribunale di Canosa di Puglia.
"La Funzione pubblica – prosegue Massimo Marcone – è disponibile a discutere di una migliore distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio purché si adotti una logica diversa rispetto a quella dei tagli e che non trascuri l'interesse di nessuno. Sediamoci attorno ad un tavolo e pensiamo, per esempio, alle difficoltà logistiche che creerebbe una situazione simile a quella che abbiamo ipotizzato. Facciamo un esempio: se la sede del Giudice di Pace di Minervino Murge dovesse essere accorpata a quella di Andria, o peggio ancora a quella di Trani, gli utenti (parti in causa, testimoni, periti, avvocati, ecc…) di Spinazzola dovrebbero fare chilometri e chilometri in più ogni giorno per recarsi negli uffici giudiziari. Una situazione resa ancor più complicata dalla carenza dei mezzi di trasporto che colleghino i dieci comuni della provincia. Non possiamo sottovalutare anche questi risvolti di carattere pratico".
Non solo guai per gli utenti in vista. Non se la passerebbero meglio neanche i lavoratori: si parla già di mobilità forzata per una cinquantina di dipendenti del Ministero della Giustizia il cui stipendio sarebbe messo a dura prova a causa delle spese da sostenere per gli spostamenti. "Siamo contrari – conclude Marcone – alla soppressione degli uffici giudiziari nel circondario di Trani e coinvolgeremo le istituzioni locali affinché si prenda coscienza della problematica e si mettano in atto azioni di lotta per il contrasto di questo assurdo progetto di legge che metterà ancora più in difficoltà la giustizia in Italia senza ottenere il risparmio economico che il Governo spera".
Ufficio Stampa CGIL BAT
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