Gli ingegneri della BAT puntano sulla mobilità sostenibile
È necessaria una progettualità condivisa
venerdì 20 settembre 2024
14.46
Progettualità condivisa, trasporto pubblico, pedonalità e spazi sicuri. Sono i quattro filoni in cui l'Ordine degli ingegneri della Provincia di Barletta-Andria-Trani declina il tema della mobilità sostenibile. Una visione di lungo periodo che si concretizza puntando sulla conversione verde della viabilità e dei trasporti. Tesi che sono state espresse ieri a Palazzo di Città di Andria durante uno degli incontri di "Rigenerandria", il festival dedicato alla mobilità sostenibile organizzato in occasione della Settimana Europea della Mobilità 2024. «Quella della mobilità sostenibile – ha detto Giuseppe Pistillo dell'Ordine provinciale degli ingegneri - è una tematica da affrontare coinvolgendo tutte le figure necessarie al processo, solo così si può cercare di dare concretezza alle azioni da intraprendere. È una questione complessa in quanto non stiamo scrivendo su di un "foglio bianco" bensì su un tessuto infrastrutturale esistente e che presenta le sue peculiarità».
Per gli ingegneri della Bat è necessario partire dagli stakeholders, censire e capire i flussi esistenti, definire quelli necessari e le conseguenti azioni da intraprendere, senza dimenticare la dinamicità del nostro tessuto sociale ed economico che sicuramente porterà alla variazione dei flussi studiati. La parola d'ordine è rigenerazione urbana. «Serve progettualità - ha continuato l'ingegnere - mentre nel breve termine è fondamentale partire dal quotidiano. Poniamoci la domanda se davvero servono i semafori nei periodi di massima congestione del traffico, come ad esempio ad Andria in viale Puglia, all'incrocio con via Garibaldi. La rigenerazione è necessaria perché se ci sono duecento persone che devono tornare a casa all'ora di pranzo percorrendo una stradina, si crea inevitabilmente un ingorgo. Lo stesso succede per le scuole e gli asili». Per decongestionare il traffico, dunque, sarebbe preferibile implementare i mezzi pubblici, scaglionare ingressi ed uscite dalle scuole. Per gli ingegneri della sesta provincia pugliese investire sull'ambiente significa anche andare oltre la definizione di mobilità intesa come singola città, in un perimetro limitato al paese, condividendo progettualità e visioni con gli altri comuni. «Sento parlare di finanziamenti per la realizzazione di nuove piste ciclabili all'interno dei comuni della regione. Per la provincia Bat si prospettano 1.389.477,10 di euro. Si parla di PUMS, per il quale ad oggi siamo ancora lontani dalla conclusione dei vari iter burocratici, e che invece dovrebbe essere operativo già nel 2030».
Una delle proposte lanciate è quella delle piste ciclabili come "vie del mare", «percorsi opportunamente studiati, alternativi all'asfalto e magari con la possibilità di far nascere nuove attività di bike sharing che possano portare non solo i ragazzi ma anche le famiglie ad utilizzarle come alternativa al traffico veicolare. Aspettative? Riduzione del traffico veicolare, del problema dei parcheggi e possibilità di rivedere gli spazi con nuove funzionalità».
L'Ordine degli ingegneri della Bat è disponibile a collaborare con i comuni della provincia per una visione condivisa volta al recupero degli spazi, investendo così nell'ambiente.
Per gli ingegneri della Bat è necessario partire dagli stakeholders, censire e capire i flussi esistenti, definire quelli necessari e le conseguenti azioni da intraprendere, senza dimenticare la dinamicità del nostro tessuto sociale ed economico che sicuramente porterà alla variazione dei flussi studiati. La parola d'ordine è rigenerazione urbana. «Serve progettualità - ha continuato l'ingegnere - mentre nel breve termine è fondamentale partire dal quotidiano. Poniamoci la domanda se davvero servono i semafori nei periodi di massima congestione del traffico, come ad esempio ad Andria in viale Puglia, all'incrocio con via Garibaldi. La rigenerazione è necessaria perché se ci sono duecento persone che devono tornare a casa all'ora di pranzo percorrendo una stradina, si crea inevitabilmente un ingorgo. Lo stesso succede per le scuole e gli asili». Per decongestionare il traffico, dunque, sarebbe preferibile implementare i mezzi pubblici, scaglionare ingressi ed uscite dalle scuole. Per gli ingegneri della sesta provincia pugliese investire sull'ambiente significa anche andare oltre la definizione di mobilità intesa come singola città, in un perimetro limitato al paese, condividendo progettualità e visioni con gli altri comuni. «Sento parlare di finanziamenti per la realizzazione di nuove piste ciclabili all'interno dei comuni della regione. Per la provincia Bat si prospettano 1.389.477,10 di euro. Si parla di PUMS, per il quale ad oggi siamo ancora lontani dalla conclusione dei vari iter burocratici, e che invece dovrebbe essere operativo già nel 2030».
Una delle proposte lanciate è quella delle piste ciclabili come "vie del mare", «percorsi opportunamente studiati, alternativi all'asfalto e magari con la possibilità di far nascere nuove attività di bike sharing che possano portare non solo i ragazzi ma anche le famiglie ad utilizzarle come alternativa al traffico veicolare. Aspettative? Riduzione del traffico veicolare, del problema dei parcheggi e possibilità di rivedere gli spazi con nuove funzionalità».
L'Ordine degli ingegneri della Bat è disponibile a collaborare con i comuni della provincia per una visione condivisa volta al recupero degli spazi, investendo così nell'ambiente.