Grano: un migliaio di agricoltori con trattori
Al Porto di Bari contro le importazioni massicce
venerdì 9 giugno 2017
15.46
Centina di agricoltori con i trattori hanno lasciato sin dalle prime luci dell'alba le campagne per partecipare al blitz al porto di Bari, divenuto purtroppo negli ultimi anni il vero 'granaio d'Italia', principale varco di accesso del grano straniero da "spacciare" come italiano, perché non è ancora obbligatorio indicarne l'origine nella pasta. E' quanto afferma Coldiretti Puglia al sit in contro l'arrivo a Bari di una nave proveniente da Vancouver, carica di 50mila tonnellate di grano, alla vigilia dall'inizio ufficiale in tutte le campagne pugliesi della raccolta del grano. Ci vorranno 1600 autoarticolati per svuotare completamente il 'mostro' di 256 metri di lunghezza e dall'uscita del porto le staffette organizzate da Coldiretti Puglia seguiranno i camion per conoscere la destinazione finale del grano canadese. La Puglia, che è il principale produttore italiano di grano duro, è paradossalmente - denuncia la Coldiretti - anche quello che ne importa di più, tanto da rappresentare un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione. "Ci vogliono dieci chili di grano per una coca cola", "No grano no pane", "Stop alle speculazioni", "Il giusto pane quotidiano", sono alcuni slogan dei manifestanti che denunciano le importazioni massicce e incontrollate di "grano giramondo" che hanno contribuito a far crollare del 48% i prezzi del grano pugliese, colpito da una speculazione da 145 milioni di euro. A tanto ammontano le perdite subite dagli agricoltori del 'granaio d'Italia' per il crollo dei prezzi, senza alcun beneficio per i consumatori. Le aziende pugliesi che coltivano grano duro sono diminuite tra il 2000 e il 2010 del 31,5% (una variazione in linea con la media italiana), mentre la SAU ha registrato una contrazione del 16,5% (sia in Italia che in Puglia).Gli agricoltori sono sostenuti nella #guerradelgrano dalle 15 Associazioni dei consumatori dell'Istituto Pugliese per il Consumo Adusbef, Adoc, Acu, Adiconsum, Casa del Consumatore, Cittadinanza Attiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori.
In merito è intervenuto il presidente del gruppo consiliare Articolo 1 – MDP della Regione Puglia Ernesto Abaterusso che ha dichiarato: """La protesta messa in atto in queste ultime ore dai produttori agricoli pugliesi, contro l'arrivo nel porto di Bari di 50mila tonnellate di grano proveniente dal Canada, è legittima e comprensibile. Per un settore come quello cerealicolo che vive da tempo una situazione complessa, dovuta al crollo del prezzo del grano, l'arrivo di prodotto dall'estero per la realizzazione di pasta italiana rappresenta un vero e proprio oltraggio. Alla luce di tutto ciò, sentiamo il dovere di manifestare tutta la nostra vicinanza e solidarietà agli agricoltori pugliesi. Crediamo sia necessario, oggi più che mai, mettere in campo interventi utili a sostegno del settore per scongiurare il rischio che molti agricoltori si trovino costretti, la prossima stagione, a rinunciare alla semina. Sarebbe un danno per la Puglia e per l'Italia intera. Così come sarebbe un danno per una produzione di eccellenza del made in Italy esportata in tutto il mondo e che tutto il mondo ci invidia. Lavoriamo con serietà, dunque, ognuno con gli strumenti che ha a disposizione, per ribadire la necessità di politiche serie e condivise a sostegno del comparto e capaci di valorizzare e tutelare il prodotto italiano""".
In merito è intervenuto il presidente del gruppo consiliare Articolo 1 – MDP della Regione Puglia Ernesto Abaterusso che ha dichiarato: """La protesta messa in atto in queste ultime ore dai produttori agricoli pugliesi, contro l'arrivo nel porto di Bari di 50mila tonnellate di grano proveniente dal Canada, è legittima e comprensibile. Per un settore come quello cerealicolo che vive da tempo una situazione complessa, dovuta al crollo del prezzo del grano, l'arrivo di prodotto dall'estero per la realizzazione di pasta italiana rappresenta un vero e proprio oltraggio. Alla luce di tutto ciò, sentiamo il dovere di manifestare tutta la nostra vicinanza e solidarietà agli agricoltori pugliesi. Crediamo sia necessario, oggi più che mai, mettere in campo interventi utili a sostegno del settore per scongiurare il rischio che molti agricoltori si trovino costretti, la prossima stagione, a rinunciare alla semina. Sarebbe un danno per la Puglia e per l'Italia intera. Così come sarebbe un danno per una produzione di eccellenza del made in Italy esportata in tutto il mondo e che tutto il mondo ci invidia. Lavoriamo con serietà, dunque, ognuno con gli strumenti che ha a disposizione, per ribadire la necessità di politiche serie e condivise a sostegno del comparto e capaci di valorizzare e tutelare il prodotto italiano""".