Gravissime aggressioni all’interno delle carceri di Trani e Foggia

L'intervento di Pasquale Montesano, Segretario Generale Aggiunto OSAPP

lunedì 30 marzo 2020 23.07
Gravissime aggressioni accadute all'interno delle carceri di Foggia e Trani, ancora violenza nei confronti degli agenti della Polizia Penitenziaria, in carenza di organici, mezzi e strumenti di prevenzione. .Lo comunica Pasquale Montesano, Segretario Generale Aggiunto OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge :«Nella mattinata del 24 marzo scorso, l'ennesimo episodio di violenza nel carcere di Foggia questa volta nel Reparto Accoglienza della sezione Reclusione , un detenuto, ex pugile palestrato 40 enne con reati per droga, oltraggio a pubblico ufficiale, aggressione ed altro, già in precedenza resosi protagonista di altre aggressioni a Pubblico Ufficiale, ha violentemente colpito al volto, per futili motivi, l'assistente capo coordinatore, che tramortito ha perso i sensi, trasportato prima nell'infermeria del carcere e poi al pronto soccorso dell'ospedale di Lucera, è stato giudicato guaribile con 20 giorni di prognosi per "frattura scomposta setto nasale". Mentre, nella mattinata del 25 marzo scorso a Trani, al piano terra del reparto denominato "Italia", detenuto di origine italiana sferra un pugno al volto del poliziotto penitenziario ivi di servizio, sottoposto a controllo sanitario è stato giudicato guaribile in dieci giorni "- Continua Montesano - " Tra il 7 e il 10 marzo scorsi in diverse carceri italiane sono scoppiate violente rivolte dei detenuti. Le proteste, che hanno interessato diversi istituti della penisola (dal Nord al Sud , in particolare Foggia, dopo che si era diffusa la notizia delle misure emergenziali di contenimento del COVID-19 disposte dal decreto legge dell'8 marzo scorso, che ha previsto fra l'altro la sospensione dei colloqui dei detenuti con i parenti, sostituiti con telefonate e videochiamate. Un pretesto per manifestare l'assoluta sofferenza al regime penitenziario con esplosione di inaudita ed ingiustificata violenza . "Mai come in questo periodo viviamo un drammatico momento di completo stato di abbandono e la Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano con grave penuria di personale senza strumenti e mezzi anche nel far fronte al totale fallimento al rinnovamento del sistema del servizio di prevenzione sanitaria. Il personale di Polizia Penitenziaria è a forte rischio di contaminazione poiché sovente esso è chiamato a eseguire attività lavorative anche esterne mediante i provvedimenti di esecuzione dei controlli presso i domicili in esecuzione della pene alternative alla detenzione previste dal governo (arresti domiciliari con braccialetto elettronico) nonché servizi presso gli ospedali per cui il rischio è elevatissimo». conclude Montesano
Da tempo l'O.S.A.P.P. continua a denunciare lo stato di malessere cui vivono uomini e donne della Polizia Penitenziaria della regione Puglia nella totale sordità del mondo politico del ministro e chi ha responsabilità dell'amministrazione Penitenziari. Il nostro plauso continua ad andare agli uomini e donne della Polizia Penitenziaria che nonostante le notevoli difficoltà continuano a garantire l'ordine sicurezza e tutte le attività e annesse al momento per gli effetti del "CORONAVIRUS" nell'ambito delle strutture territoriali.