I giovani tra complessità e opportunità: “Nati disuguali”
Prefettura e Save The Children BAT insieme per la prevenzione delle devianze negli adolescenti
venerdì 24 marzo 2023
11.23
Si è tenuto ieri mattina in Prefettura a Barletta il convegno "Nati Disuguali", promosso in collaborazione con "Save The Children" nell'ambito delle iniziative del Patto Educativo Provinciale. L'incontro ha rappresentato un'utile analisi del contesto giovanile tra complessità ed opportunità, rivolto in primo luogo ai Dirigenti scolastici e ai Responsabili dei Servizi Sociali del territorio. La giornata, introdotta dai saluti istituzionali del Prefetto di Barletta Andria Trani, Rossana Riflesso, è stata moderata dalla professoressa Anna Rosa Cianci, referente Save The Children per la Bat, che ha presentato il XIII Atlante dell'infanzia (a rischio) dal titolo "Come stai?", proponendo i numeri e le statistiche sullo stato di salute anche psicologico di bambini, bambine e adolescenti in Italia, ponendo in evidenza quanto le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali possano influire sulla crescita e lo sviluppo dei minori. Numerosi e importanti i relatori al Tavolo.Nel corso del dibattito, grande interesse ha suscitato l'intervento del Procuratore del Tribunale per i minorenni di Bari, Ferruccio De Salvatore, dal titolo "Dalle devianze alla criminalità adolescenziale. L'azione della Procura per i Minorenni" che ha evidenziato il difficile lavoro finalizzato ad andare incontro alle esigenze educative del minore e a ricondurlo a pieno titolo nella collettività, anche dopo aver commesso gravi reati.
"I diritti degli adolescenti" sono stati invece al centro delle riflessioni proposte dal Vicepresidente della Società Italiana di Filosofia del Diritto e Professore ordinario di Sociologia del Diritto presso l'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari, Luigi Pannarale, che ha suggerito un mutamento nell'approccio culturale all'età adolescenziale e posto interrogativi sull'attuale crisi dell'età adulta.
Il Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche SerD Asl Bt, Gianfranco Mansi, nella sua relazione su Disagio giovanile e Dipendenze Patologiche, ha evidenziato la pericolosità anche della dipendenza dal fumo di sigaretta, dal gioco d'azzardo e dall'abuso dei social media, invocando la necessità, da parte delle famiglie e di tutte le altre agenzie educative, di essere più attrattive per i giovani, spesso lasciati senza reali punti di riferimento; iniziative come il protocollo in atto tra la Prefettura e la Asl BT, per il trattamento di persone segnalate per fenomeni di Tossicodipendenza ed efficaci attività di sensibilizzazione e prevenzione dei comportamenti derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti nei più giovani, possono essere un valido strumento in questa direzione.
Lo psicologo e psicoterapeuta familiare, Saverio Costantino, ha invece posto l'accento sul disagio giovanile particolarmente acuito nella fase post pandemia, sottolineando anche come in una società in cui "tutti parlano ma nessuno ascolta, tutti scrivono ma nessuno legge", si pretende che la scuola si faccia servizio sociale e che le forze dell'ordine assumano aspetti di genitorialità rispetto a minori appena adolescenti lasciati senza regole nella movida notturna.
Gli interventi conclusivi sono stati caratterizzati dalle emozioni e dalla passione educativa e civile di due rappresentanti del mondo della scuola: la docente dell'Istituto "Rodari-Alighieri-Spalatro" di Vieste e referente progetti LNDC Vieste, Francesca Toto, che ha parlato del connubio vincente tra scuola e volontariato per prevenire le devianze, e il Dirigente Scolastico dell'Istituto "Don Milani" di Trinitapoli, Giulio Di Cicco, che ha approfondito il ruolo della comunità territoriale nell'intervento educativo, ribadendo come la scuola debba provare ad essere protagonista della costruzione di una comunità anche mediante iniziative come quella avviata con la Commissione Straordinaria, che vedrà i giovani progettare spazi pubblici che il Comune darà poi loro in affidamento.
"Ringrazio i referenti locali di Save The Children, realtà che si spende costantemente nel promuovere politiche a tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza - ha concluso il Prefetto - con i quali abbiamo condiviso l'opportunità di portare all'attenzione del territorio una tematica tanto attuale, promuovendo quest'occasione di approfondimento sul mondo giovanile che, grazie al prezioso contributo degli autorevoli relatori, ha riguardato il recupero e la prevenzione ma anche l'aspetto psicologico, sociologico, medico e il fondamentale ruolo delle scuole e delle famiglie. Sentiamo sempre più frequentemente parlare di criminalità giovanile e crisi generazionale, fenomeni che purtroppo riguardano l'intero Paese senza alcuna distinzione e sono prevalentemente causati da mancata integrazione, disagio familiare o sociale, povertà culturale. Per questo, riteniamo fondamentale che i Servizi Sociali comunali, il mondo della scuola, delle parrocchie e l'associazionismo, cui abbiamo voluto offrire gli spunti del convegno di oggi, sappiano incidere in maniera sempre più efficace con strumenti di prevenzione sociale e percorsi di educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva in grado contenere il più possibile un disagio generazionale sempre più dilagante".
"I diritti degli adolescenti" sono stati invece al centro delle riflessioni proposte dal Vicepresidente della Società Italiana di Filosofia del Diritto e Professore ordinario di Sociologia del Diritto presso l'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari, Luigi Pannarale, che ha suggerito un mutamento nell'approccio culturale all'età adolescenziale e posto interrogativi sull'attuale crisi dell'età adulta.
Il Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche SerD Asl Bt, Gianfranco Mansi, nella sua relazione su Disagio giovanile e Dipendenze Patologiche, ha evidenziato la pericolosità anche della dipendenza dal fumo di sigaretta, dal gioco d'azzardo e dall'abuso dei social media, invocando la necessità, da parte delle famiglie e di tutte le altre agenzie educative, di essere più attrattive per i giovani, spesso lasciati senza reali punti di riferimento; iniziative come il protocollo in atto tra la Prefettura e la Asl BT, per il trattamento di persone segnalate per fenomeni di Tossicodipendenza ed efficaci attività di sensibilizzazione e prevenzione dei comportamenti derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti nei più giovani, possono essere un valido strumento in questa direzione.
Lo psicologo e psicoterapeuta familiare, Saverio Costantino, ha invece posto l'accento sul disagio giovanile particolarmente acuito nella fase post pandemia, sottolineando anche come in una società in cui "tutti parlano ma nessuno ascolta, tutti scrivono ma nessuno legge", si pretende che la scuola si faccia servizio sociale e che le forze dell'ordine assumano aspetti di genitorialità rispetto a minori appena adolescenti lasciati senza regole nella movida notturna.
Gli interventi conclusivi sono stati caratterizzati dalle emozioni e dalla passione educativa e civile di due rappresentanti del mondo della scuola: la docente dell'Istituto "Rodari-Alighieri-Spalatro" di Vieste e referente progetti LNDC Vieste, Francesca Toto, che ha parlato del connubio vincente tra scuola e volontariato per prevenire le devianze, e il Dirigente Scolastico dell'Istituto "Don Milani" di Trinitapoli, Giulio Di Cicco, che ha approfondito il ruolo della comunità territoriale nell'intervento educativo, ribadendo come la scuola debba provare ad essere protagonista della costruzione di una comunità anche mediante iniziative come quella avviata con la Commissione Straordinaria, che vedrà i giovani progettare spazi pubblici che il Comune darà poi loro in affidamento.
"Ringrazio i referenti locali di Save The Children, realtà che si spende costantemente nel promuovere politiche a tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza - ha concluso il Prefetto - con i quali abbiamo condiviso l'opportunità di portare all'attenzione del territorio una tematica tanto attuale, promuovendo quest'occasione di approfondimento sul mondo giovanile che, grazie al prezioso contributo degli autorevoli relatori, ha riguardato il recupero e la prevenzione ma anche l'aspetto psicologico, sociologico, medico e il fondamentale ruolo delle scuole e delle famiglie. Sentiamo sempre più frequentemente parlare di criminalità giovanile e crisi generazionale, fenomeni che purtroppo riguardano l'intero Paese senza alcuna distinzione e sono prevalentemente causati da mancata integrazione, disagio familiare o sociale, povertà culturale. Per questo, riteniamo fondamentale che i Servizi Sociali comunali, il mondo della scuola, delle parrocchie e l'associazionismo, cui abbiamo voluto offrire gli spunti del convegno di oggi, sappiano incidere in maniera sempre più efficace con strumenti di prevenzione sociale e percorsi di educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva in grado contenere il più possibile un disagio generazionale sempre più dilagante".