I rifiuti viaggiatori, quanto ci costeranno?
Aumenti delle tariffe fino al 50%
martedì 12 luglio 2016
1.25
Dall'Emilia Romagna al Veneto sembra che ormai i rifiuti siano gli unici in grado, vista la crisi economica, di permettersi ancora il lusso di viaggiare. Ma chi paga? Una domanda tanto semplice quanto inquietante. Dopo l'Emilia Romagna sarebbe il Veneto a venire in soccorso della Puglia accogliendo la sua immondizia. Dopo altri comuni pugliesi anche la Provincia di Barletta Andria Trani farà la sua parte quindi da martedì 12 luglio saranno messi in viaggio, su enormi e costosissimi Tir, preziosi carichi di quel materiale che tante soddisfazioni procura a molti soggetti e club organizzati: l'immondizia. Un'estate quindi all'insegna dei lunghi e costosi viaggi ma a spostarsi non sono i cittadini e gli imprenditori che ormai le ferie se le sognano ma i loro rifiuti. Quei rifiuti differenziati con tanta cura e con tanto amore al punto da consentire a privilegiati e sempre sorridenti amministratori di ritirare ambiti premi elargiti con disinvoltura e generosità da parte degli amici. Comuni della BAT dunque pronti a far partire la loro immondizia proprio mentre ad Andria, con ritardo ingiustificato, continuano ancora in queste ore a giungere le cartelle di pagamento della Tassa già scaduta. La frazione organica dovrebbe rappresentare un business di ritorno con vantaggi in termini di sgravi economici ma per questo territorio rappresenta, invece, un altro onere. Una Provincia che dipendeva da un piccolissimo comune chiamato Lucera oggi deve far traslocare i propri rifiuti e lo fa verso il ricco e civile Veneto che di quei rifiuti sa certamente farne tesoro come lo fanno altri comuni ove viene svolto l'identico servizio svolto nella città di Andria, da parte della stessa Società, con le identiche modalità ma con una tariffa che è la metà di quella pagata nella città di Federico. Loro, anche a Monza, dei rifiuti sanno bene cosa farne e, come si suol volgarmente dire, non buttano via niente.
Parre che oltre 100 tonnellate giornaliere di rifiuti organici entreranno nel Nord-Est pagando una tariffa che dovrebbe aggirarsi attorno ai 90 euro ogni mille chili. Come opportunamente fatto anche notare da alcuni attenti osservatori sarà il peso legato al trasporto quello che influirà maggiormente sui costi generali, sempre e comunque a carico dei contribuenti. Se è vero che si calcola la bella somma di quasi 130 euro per soli dieci quintali la batosta peserà moltissimo sui contribuenti, cittadini, famiglie ed imprese. Gli attenti amici di Legambiente hanno stimato un aumento delle tariffe fra il 30 e il 50%. Praticamente significherebbe prendere la bolletta ricevuta qualche giorno fa, aggiungerci il 50% in più, confrontarla con quanto ad Andria si pagava fino a qualche anno fa, cioè meno della metà di oggi, e riflettere sul da farsi. Da parte nostra potremmo rispolverare tutte le tante pagine e parole che promettevano sgravi per i comuni cosiddetti ricicloni che avessero raggiunto le percentuali di differenziata previste ma nei fatti le cose stanno andando ben diversamente anche se Andria quelle percentuali le ha sempre abbondantemente superate e solo grazie all'impegno dei cittadini. Le tariffe hanno continuato ad aumentare. Sgravi e premialità non li hanno ancora visti nessuno ed ora oltre agli imprenditori delusi, oltre ai giovani che scappano via a gambe levate da questa terra inospitale e matrigna, oltre ai pensionati che vanno a godersi le loro minime pensioni dove esiste un po' di umanità e buongoverno si è riusciti a mettere su gomma anche i rifiuti mettendoli in viaggio verso altre mete senza capire quanto potessero essere preziosi. La tempesta perfetta dell'immondizia si è scatenata ad Andria, anzi, non si è ancora scatenata. Non si è ancora scatenata, la tempesta.
Savino Montaruli - Coordinatore "Comitato Quartiere Euro - Membro Eletto 4^ Consulta Ambiente della Città di Andria
Parre che oltre 100 tonnellate giornaliere di rifiuti organici entreranno nel Nord-Est pagando una tariffa che dovrebbe aggirarsi attorno ai 90 euro ogni mille chili. Come opportunamente fatto anche notare da alcuni attenti osservatori sarà il peso legato al trasporto quello che influirà maggiormente sui costi generali, sempre e comunque a carico dei contribuenti. Se è vero che si calcola la bella somma di quasi 130 euro per soli dieci quintali la batosta peserà moltissimo sui contribuenti, cittadini, famiglie ed imprese. Gli attenti amici di Legambiente hanno stimato un aumento delle tariffe fra il 30 e il 50%. Praticamente significherebbe prendere la bolletta ricevuta qualche giorno fa, aggiungerci il 50% in più, confrontarla con quanto ad Andria si pagava fino a qualche anno fa, cioè meno della metà di oggi, e riflettere sul da farsi. Da parte nostra potremmo rispolverare tutte le tante pagine e parole che promettevano sgravi per i comuni cosiddetti ricicloni che avessero raggiunto le percentuali di differenziata previste ma nei fatti le cose stanno andando ben diversamente anche se Andria quelle percentuali le ha sempre abbondantemente superate e solo grazie all'impegno dei cittadini. Le tariffe hanno continuato ad aumentare. Sgravi e premialità non li hanno ancora visti nessuno ed ora oltre agli imprenditori delusi, oltre ai giovani che scappano via a gambe levate da questa terra inospitale e matrigna, oltre ai pensionati che vanno a godersi le loro minime pensioni dove esiste un po' di umanità e buongoverno si è riusciti a mettere su gomma anche i rifiuti mettendoli in viaggio verso altre mete senza capire quanto potessero essere preziosi. La tempesta perfetta dell'immondizia si è scatenata ad Andria, anzi, non si è ancora scatenata. Non si è ancora scatenata, la tempesta.
Savino Montaruli - Coordinatore "Comitato Quartiere Euro - Membro Eletto 4^ Consulta Ambiente della Città di Andria