I vini pugliesi al top delle vendite
Il primitivo al 5° posto
lunedì 10 aprile 2017
18.53
Straordinaria performance del settore del vino in Puglia che nel 2016 ha fatto segnare un +18,2% di crescita delle esportazioni e un volume d'affari di oltre 110 milioni di euro. "Oltre al balzo in avanti dell'export, trend in continua crescita, si stima che il vino offra durante l'anno straordinarie opportunità di lavoro - dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi. Sono 87mila gli ettari vitati e una produzione di 14milioni di quintali uva da vino e 8,7 milioni di ettolitri". Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122% (fonte UIV), rappresentando il 40% della produzione nazionale con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi 1 bottiglia su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese. Sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, in controtendenza rispetto al dato generale, secondo il quale negli ultimi 50 anni il consumo di vino è sceso da 70 litri pro capite all'anno a 36-37 litri e la media continua a scendere dell'1% annuo.
Inaspettatamente la Puglia vive il boom degli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. "Il vino oggi testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l'obiettivo - ha aggiunto Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali. Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell'agropirateria che colpisce anche la Puglia ed i nostri vini sono a forte rischio imitazione. Ecco a cosa servono i marchi di qualità, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto. La rintracciabilità ed i marchi, peraltro, non sono meri principi teorici e filosofici, piuttosto valori economici che le imprese agricole e l'intero territorio di produzione devono recuperare". Ad oggi sono 6 le IGP (Indicazioni Geografiche Protette): 'Tarantino', 'Valle d'Itria', 'Salento', 'Murgia', 'Daunia', 'Puglia' e 29 i vini pugliesi DOP (Denominazione di Origine Protetta) che detengono un valore inestimabile, intrinseco al prodotto agroalimentare ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato.
La Puglia spicca nella speciale top ten dei vini più acquistati dai consumatori italiani, con un rapporto qualità/prezzo evidentemente molto appetibile e una distintività territoriale premiante, che fa balzare il vino a Km0 in cima alla classifica dei primi dieci vini che nel 2016 in Italia hanno fatto registrare il maggior incremento delle vendite, secondo le Elaborazioni Coldiretti su dati Infoscan Census. "Nella classifica dei primi 10 vini più venduti - commenta con soddisfazione il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - non c'è alcun vino internazionale. E la Puglia guadagna importanti posizioni, con il Primitivo che si piazza al quinto posto delle vendite con un +14%, mentre il Negroamaro si posiziona all'ottavo posto con un +10%. Parole chiave sono innovazione e diversificazione per contrastare gli effetti della crisi che il vino pugliese è riuscito a schivare. Non è un successo casuale, dato che forti sono stati gli investimenti sostenuti dalle cantine pugliesi per determinare innovazione in termini di prodotto e di processo, per conquistare negli ultimi 10 anni importanti fette di mercato nazionale ed internazionale".
Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività che va tutelato dagli attacchi dell'agropirateria che colpisce anche la Puglia, con vini a forte rischio imitazione. "E' il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone - aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, alla lungimiranza della politica regionale che negli ultimi 10 anni ha indirizzato risorse importanti sugli investimenti in tecnologia e sulla promozione, ma anche grazie a un ponderoso sistema di controlli che il settore si è dato in Italia, dopo aver toccato il punto più basso che si potesse immaginare con lo scandalo del metanolo.".
LA TOP TEN DEI VINI PER CRESCITA VENDITE BOTTIGLIE NEL 2016
Vino Variazione % valore
1 - Ribolla gialla (Friuli-Venezia Giulia) +31,0
2 - Passerina (Marche) +24,4
3 - Valpolicella Ripasso (Veneto) +23,0
4 - Pecorino (Abruzzo/Marche) +19,2
5 - Primitivo (Puglia) +13,8
6 - Pignoletto (Emilia-Romagna) +13,2
7 - Custoza (Veneto) +10,5
8 - Negroamaro (Puglia) +10,0
8 - Lagrein (Trentino-Alto Adige) +10,0
10 - Traminer (Trentino-Alto Adige) +9,8
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Infoscan Census
Inaspettatamente la Puglia vive il boom degli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. "Il vino oggi testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l'obiettivo - ha aggiunto Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali. Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell'agropirateria che colpisce anche la Puglia ed i nostri vini sono a forte rischio imitazione. Ecco a cosa servono i marchi di qualità, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto. La rintracciabilità ed i marchi, peraltro, non sono meri principi teorici e filosofici, piuttosto valori economici che le imprese agricole e l'intero territorio di produzione devono recuperare". Ad oggi sono 6 le IGP (Indicazioni Geografiche Protette): 'Tarantino', 'Valle d'Itria', 'Salento', 'Murgia', 'Daunia', 'Puglia' e 29 i vini pugliesi DOP (Denominazione di Origine Protetta) che detengono un valore inestimabile, intrinseco al prodotto agroalimentare ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato.
La Puglia spicca nella speciale top ten dei vini più acquistati dai consumatori italiani, con un rapporto qualità/prezzo evidentemente molto appetibile e una distintività territoriale premiante, che fa balzare il vino a Km0 in cima alla classifica dei primi dieci vini che nel 2016 in Italia hanno fatto registrare il maggior incremento delle vendite, secondo le Elaborazioni Coldiretti su dati Infoscan Census. "Nella classifica dei primi 10 vini più venduti - commenta con soddisfazione il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - non c'è alcun vino internazionale. E la Puglia guadagna importanti posizioni, con il Primitivo che si piazza al quinto posto delle vendite con un +14%, mentre il Negroamaro si posiziona all'ottavo posto con un +10%. Parole chiave sono innovazione e diversificazione per contrastare gli effetti della crisi che il vino pugliese è riuscito a schivare. Non è un successo casuale, dato che forti sono stati gli investimenti sostenuti dalle cantine pugliesi per determinare innovazione in termini di prodotto e di processo, per conquistare negli ultimi 10 anni importanti fette di mercato nazionale ed internazionale".
Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività che va tutelato dagli attacchi dell'agropirateria che colpisce anche la Puglia, con vini a forte rischio imitazione. "E' il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone - aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, alla lungimiranza della politica regionale che negli ultimi 10 anni ha indirizzato risorse importanti sugli investimenti in tecnologia e sulla promozione, ma anche grazie a un ponderoso sistema di controlli che il settore si è dato in Italia, dopo aver toccato il punto più basso che si potesse immaginare con lo scandalo del metanolo.".
LA TOP TEN DEI VINI PER CRESCITA VENDITE BOTTIGLIE NEL 2016
Vino Variazione % valore
1 - Ribolla gialla (Friuli-Venezia Giulia) +31,0
2 - Passerina (Marche) +24,4
3 - Valpolicella Ripasso (Veneto) +23,0
4 - Pecorino (Abruzzo/Marche) +19,2
5 - Primitivo (Puglia) +13,8
6 - Pignoletto (Emilia-Romagna) +13,2
7 - Custoza (Veneto) +10,5
8 - Negroamaro (Puglia) +10,0
8 - Lagrein (Trentino-Alto Adige) +10,0
10 - Traminer (Trentino-Alto Adige) +9,8
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Infoscan Census