Il 25 Aprile: Una data di cui abbiamo l’obbligo etico, morale e civile di richiamare alla memoria
Il messaggio del Sindaco di Canosa Vito Malcangio
martedì 25 aprile 2023
20.18
A Canosa di Puglia si è svolta la celebrazione del 78° anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, la fine dell'occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista. Nella mattinata odierna il sindaco di Canosa, Vito Malcangio ha preso parte al corteo partito da Palazzo di Città, unitamente ai rappresentanti della giunta comunale, delle forze dell'ordine, delle associazioni combattentistiche e d'arma, di volontariato, socio-culturali e tanti cittadini. Tutti insieme per la deposizione di una corona di alloro al cippo commemorativo delle vittime civili, in Via Salita ai Mulini e poi nella Villa comunale, dove è stata deposta sul Monumento ai Caduti.
«Il 25 aprile rappresenta per la nostra Nazione - afferma il Sindaco di Canosa Vito Malcangio - una data storica, indelebile, scolpita nelle nostre coscienze e nelle nostre menti, una data di cui abbiamo l'obbligo etico, morale e civile di richiamare alla memoria non solo oggi ma ogni giorno dell'anno. Sì, perché ricordiamo la fine dell'occupazione nazifascista e la conseguente nascita della Repubblica per quello che è un giorno a tutti gli effetti di pace, democrazia e diritti. Non possiamo non rendere omaggio, oggi soprattutto, a tutti coloro i quali hanno dato la vita nella speranza di un futuro migliore fatto di democrazia ed uguaglianza e che hanno lottato per lasciare un'Italia migliore ai propri figli e ai loro nipoti. E' a loro che dobbiamo il dono prezioso della libertà e soprattutto le nuove generazioni devono senz'ombra di dubbio - continua il primo cittadino - tenere vivo il passato, non ripetere gli stessi errori perché è su di esso che occorre costruire il futuro. Da più di un anno stiamo assistendo ad una guerra, quella fra Russia e Ucraina in grado di provocare migliaia di morti, bombardamenti sulla popolazione civile, devastazioni e fame, motivo per il quale per il secondo anno consecutivo, questa ricorrenza assume un significato ancora più importante. Quanto conquistato 78 anni fa va difeso, protetto da chiunque voglia imporre forme di limitazioni eccessive al fine di non compiere gli errori del passato. Oggi, martedì 25 aprile celebriamo la libertà, da quella di espressione a quella di pensiero, passando per quella di stampa, religione, opinione. Il 25 aprile 1943 riscattò la nostra Nazione indirizzandola, negli anni a seguire, alla nascita della nostra Costituzione, la culla di tutti i diritti e doveri, la casa degli italiani, semplicemente la più bella del mondo scritta dai padri costituenti fra i quali figura anche il padre del nostro Presidente della Repubblica, Bernardo Mattarella. Compito inderogabile del mondo delle Istituzioni, della politica e della cultura sicuramente quello di creare consapevolezza e conoscenza affinchè ognuna di queste componenti sia d'esempio e guida nel rinnovare questo ricordo. In questa occasione – spiega il Sindaco Malcangio - mi preme ricordare la figura di Gino Bartali, uno degli sportivi più iconici della nostra storia in grado di rendersi protagonista sia dentro che fuori il mondo del ciclismo. Egli, durante la II Guerra Mondiale infatti, riuscì a salvare circa 800 ebrei italiani trasportando documenti e fototessere all'interno dei tubi del telaio della sua bicicletta in maniera tale che una stamperia segreta potesse falsificare i documenti utili alla fuga degli ebrei rifugiati. Un grande esempio di coraggio che abbiamo il dovere di ricordare e dal quale prendere spunto per essere, ogni giorno, costruttori di pace: a noi - conclude il primo cittadino - il compito di preservarla. Viva il 25 aprile, Viva la Liberazione, Viva l'Italia!».
«Il 25 aprile rappresenta per la nostra Nazione - afferma il Sindaco di Canosa Vito Malcangio - una data storica, indelebile, scolpita nelle nostre coscienze e nelle nostre menti, una data di cui abbiamo l'obbligo etico, morale e civile di richiamare alla memoria non solo oggi ma ogni giorno dell'anno. Sì, perché ricordiamo la fine dell'occupazione nazifascista e la conseguente nascita della Repubblica per quello che è un giorno a tutti gli effetti di pace, democrazia e diritti. Non possiamo non rendere omaggio, oggi soprattutto, a tutti coloro i quali hanno dato la vita nella speranza di un futuro migliore fatto di democrazia ed uguaglianza e che hanno lottato per lasciare un'Italia migliore ai propri figli e ai loro nipoti. E' a loro che dobbiamo il dono prezioso della libertà e soprattutto le nuove generazioni devono senz'ombra di dubbio - continua il primo cittadino - tenere vivo il passato, non ripetere gli stessi errori perché è su di esso che occorre costruire il futuro. Da più di un anno stiamo assistendo ad una guerra, quella fra Russia e Ucraina in grado di provocare migliaia di morti, bombardamenti sulla popolazione civile, devastazioni e fame, motivo per il quale per il secondo anno consecutivo, questa ricorrenza assume un significato ancora più importante. Quanto conquistato 78 anni fa va difeso, protetto da chiunque voglia imporre forme di limitazioni eccessive al fine di non compiere gli errori del passato. Oggi, martedì 25 aprile celebriamo la libertà, da quella di espressione a quella di pensiero, passando per quella di stampa, religione, opinione. Il 25 aprile 1943 riscattò la nostra Nazione indirizzandola, negli anni a seguire, alla nascita della nostra Costituzione, la culla di tutti i diritti e doveri, la casa degli italiani, semplicemente la più bella del mondo scritta dai padri costituenti fra i quali figura anche il padre del nostro Presidente della Repubblica, Bernardo Mattarella. Compito inderogabile del mondo delle Istituzioni, della politica e della cultura sicuramente quello di creare consapevolezza e conoscenza affinchè ognuna di queste componenti sia d'esempio e guida nel rinnovare questo ricordo. In questa occasione – spiega il Sindaco Malcangio - mi preme ricordare la figura di Gino Bartali, uno degli sportivi più iconici della nostra storia in grado di rendersi protagonista sia dentro che fuori il mondo del ciclismo. Egli, durante la II Guerra Mondiale infatti, riuscì a salvare circa 800 ebrei italiani trasportando documenti e fototessere all'interno dei tubi del telaio della sua bicicletta in maniera tale che una stamperia segreta potesse falsificare i documenti utili alla fuga degli ebrei rifugiati. Un grande esempio di coraggio che abbiamo il dovere di ricordare e dal quale prendere spunto per essere, ogni giorno, costruttori di pace: a noi - conclude il primo cittadino - il compito di preservarla. Viva il 25 aprile, Viva la Liberazione, Viva l'Italia!».