Il consumo suolo in Puglia è il piu' alto d'Italia
I dati pubblicati nella Giornata Mondiale del Suolo
lunedì 5 dicembre 2016
17.25
Il 5 dicembre si celebra la Giornata Mondiale del Suolo che continua ad essere consumato ad una velocità allarmante, nonostante la crisi che affligge il settore delle costruzioni in molti Paesi. In Puglia, la percentuale di consumo di suolo è tra il 7 e il 9%, la più alta d'Italia. Si passa dai 21.830 ettari di suolo consumato a Foggia (3,1%) ai 33.285 di Lecce (11,9%), passando per Taranto (7,9%), Bari (8,1%) e Brindisi (8,3%) secondo i dati del rapporto dell'ISPRA. L'ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell'abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari, dati emersi da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della Giornata Mondiale del suolo che si celebra quest'oggi."La terra frana e si consuma anche a causa dell'abbandono delle aree rurali – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – perché gli agricoltori, sempre più vittime della criminalità organizzata, preferiscono lasciare le campagne per proteggere la propria incolumità. E' insostenibile l'atmosfera da far west che vivono per colpa di bande di malviventi spesso armati che, ai furti di mezzi agricoli e cavi rame, alternano razzie di olive, mandorle, ciliegie e interi tronchi di ulivo, minacce e richieste di pizzo, danneggiamenti quali trancio di ceppi di pregiate uve da vino e tendoni di uva da tavola. Ringraziando le forze dell'ordine per l'opera incessante svolta quotidianamente, è urgente una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori e agli operai. All'abbandono delle aree rurali, poi, si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate fa emergere la necessità di considerare i loro effetti per pianificare e programmare le politiche territoriali nei prossimi anni".
"Proprio nell'ottica della prevenzione abbiamo avanzato una proposta di DdL all'Assessore regionale all'Agricoltura – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – utile ad arrestare la pericolosa avanzata della copertura artificiale del nostro territorio. Con il dispositivo legislativo intendiamo valorizzare i terreni agricoli e promuovere l'attività agricola, il paesaggio e l'ambiente, per impedire che il suolo – bene comune e risorsa non rinnovabile – venga sottratto alla sua utilizzazione agricola e stravolto nelle sue connotazioni naturalistiche attraverso l'eccessivo consumo. Riusciremmo così ad impedire lo sfruttamento e la sempre maggiore sottrazione di suolo dai contesti tipicamente naturali e rurali, che sta determinando cambiamenti radicali nel paesaggio, nell'ambiente, negli ecosistemi". La Puglia convive, tra l'altro, con un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi, dall'altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l'aggravante che l'acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. L'andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni (dati ISPRA).
"Proprio nell'ottica della prevenzione abbiamo avanzato una proposta di DdL all'Assessore regionale all'Agricoltura – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – utile ad arrestare la pericolosa avanzata della copertura artificiale del nostro territorio. Con il dispositivo legislativo intendiamo valorizzare i terreni agricoli e promuovere l'attività agricola, il paesaggio e l'ambiente, per impedire che il suolo – bene comune e risorsa non rinnovabile – venga sottratto alla sua utilizzazione agricola e stravolto nelle sue connotazioni naturalistiche attraverso l'eccessivo consumo. Riusciremmo così ad impedire lo sfruttamento e la sempre maggiore sottrazione di suolo dai contesti tipicamente naturali e rurali, che sta determinando cambiamenti radicali nel paesaggio, nell'ambiente, negli ecosistemi". La Puglia convive, tra l'altro, con un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi, dall'altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l'aggravante che l'acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. L'andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni (dati ISPRA).