Il fuoco dei problemi di Canosa arde sotto la cenere della tranquillità
L'intervento del consigliere Mariangela Petroni
sabato 27 giugno 2015
1.16
Sull'emergenza rifiuti, non si illuda il sindaco La Salvia di poter continuare con il suo comportamento ambiguo. Dopo un Consiglio Comunale burrascoso, più che la quiete dopo la tempesta, direi che oggi il fuoco arde sotto la cenere. Come può un sindaco ricordarsi solo ora delle responsabilità ambientali derivanti da dieci anni di mala gestione della Regione Puglia di Vendola?
Quella mala gestione che ci sta portando verso l'esperienza della vicina regione Campania di Bassolino e company. Ha, forse, nascosto volutamente il problema per non parlare male dei suoi compagni a ridosso della campagna elettorale? O forse gli è servito per salire sui palchi insieme ai pigliatutto del potere? A meno che il sindaco di Canosa non sapesse che già da settembre dello scorso anno era stata chiusa la discarica di Trani; non sapesse che quella di Andria era in esaurimento, tant'è che a maggio è terminato il conferimento dei rifiuti. Se noi canosini fossimo allocchi, potremmo giustificare il sindaco La Salvia per le assenze accumulate nelle sedute di quest'anno dell'Organo di Governo dell'ATO Rifiuti, di cui è componente.
Diversamente dimostrerebbe la sua volontà di celare l'emergenza.
Decida lui quale delle due preferisce tra l'inadeguatezza ed il gravissimo uso politico del suo ruolo. In ogni caso rimane l'ambiguità di un sindaco trasformista che racconta favole in continuazione.Sono queste le ragioni di un Consiglio Comunale dal finale animato, come è stato quello di venerdì scorso, definito indecente dallo stesso La Salvia. Ma indecente per cosa? Per i toni accesi del Consigliere Comunale Francesco Ventola che, come noi, non si rassegna al continuo fallimento di un'Amministrazione che ricade sugli ignari canosini? O per una seduta di Consiglio Comunale farsa, carente di contenuti e proposte concrete, ma ricca di provocazioni verbali di chi mal digerisce l'esito elettorale?
Il portafoglio dei canosini e la tutela ambientale del nostro territorio non si garantiscono con le sole affermazioni di principio: il Parco di contrada Tufarelle è stato voluto e fatto istituire dall'Amministrazione Ventola. Grazie a quelle scelte, l'area non potrà ospitare nessuna altra discarica. Stessa cosa sulla raccolta dei rifiuti: la raccolta differenziata spinta "porta a porta", per arrivare al più basso residuo indifferenziato possibile, è stata voluta ed avviata dalla precedente Amministrazione Ventola. Siamo stati i primi, nella BAT e non solo, facendovi fronte con i limiti e le possibilità di spesa del Comune e dei canosini. In tre anni di nuova Amministrazione, quale è il contributo migliorativo di La Salvia & C.?
Il fuoco dei problemi di Canosa arde sotto la cenere della tranquillità di una città apparentemente assuefatta al vuoto amministrativo. E' grave rigettare a prescindere i contributi della minoranza e non riconoscerne il ruolo. Non si può decidere da soli su un tema tanto delicato, non siamo nelle condizioni di accogliere rifiuti altrui. La soluzione non può e non deve essere la premialità di chi se ne frega e manda tutto in discarica. Oltre al danno economico, è in gioco la salute di tutti noi.
E' grave che queste cose il sindaco La Salvia le sapesse mentre sorridendo saliva sui palchi elettorali.
In questi giorni il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha messo in discussione il sindaco di Roma Marino, invitandolo ad andare a casa non per la sua disonestà, ma per la sua inadeguatezza.
Anche Canosa, la piccola Roma, la pensa allo stesso modo sul primo cittadino. Per il bene di tutti, ci pensi seriamente sindaco, faccia un passo indietro.
Mariangela Petroni
Quella mala gestione che ci sta portando verso l'esperienza della vicina regione Campania di Bassolino e company. Ha, forse, nascosto volutamente il problema per non parlare male dei suoi compagni a ridosso della campagna elettorale? O forse gli è servito per salire sui palchi insieme ai pigliatutto del potere? A meno che il sindaco di Canosa non sapesse che già da settembre dello scorso anno era stata chiusa la discarica di Trani; non sapesse che quella di Andria era in esaurimento, tant'è che a maggio è terminato il conferimento dei rifiuti. Se noi canosini fossimo allocchi, potremmo giustificare il sindaco La Salvia per le assenze accumulate nelle sedute di quest'anno dell'Organo di Governo dell'ATO Rifiuti, di cui è componente.
Diversamente dimostrerebbe la sua volontà di celare l'emergenza.
Decida lui quale delle due preferisce tra l'inadeguatezza ed il gravissimo uso politico del suo ruolo. In ogni caso rimane l'ambiguità di un sindaco trasformista che racconta favole in continuazione.Sono queste le ragioni di un Consiglio Comunale dal finale animato, come è stato quello di venerdì scorso, definito indecente dallo stesso La Salvia. Ma indecente per cosa? Per i toni accesi del Consigliere Comunale Francesco Ventola che, come noi, non si rassegna al continuo fallimento di un'Amministrazione che ricade sugli ignari canosini? O per una seduta di Consiglio Comunale farsa, carente di contenuti e proposte concrete, ma ricca di provocazioni verbali di chi mal digerisce l'esito elettorale?
Il portafoglio dei canosini e la tutela ambientale del nostro territorio non si garantiscono con le sole affermazioni di principio: il Parco di contrada Tufarelle è stato voluto e fatto istituire dall'Amministrazione Ventola. Grazie a quelle scelte, l'area non potrà ospitare nessuna altra discarica. Stessa cosa sulla raccolta dei rifiuti: la raccolta differenziata spinta "porta a porta", per arrivare al più basso residuo indifferenziato possibile, è stata voluta ed avviata dalla precedente Amministrazione Ventola. Siamo stati i primi, nella BAT e non solo, facendovi fronte con i limiti e le possibilità di spesa del Comune e dei canosini. In tre anni di nuova Amministrazione, quale è il contributo migliorativo di La Salvia & C.?
Il fuoco dei problemi di Canosa arde sotto la cenere della tranquillità di una città apparentemente assuefatta al vuoto amministrativo. E' grave rigettare a prescindere i contributi della minoranza e non riconoscerne il ruolo. Non si può decidere da soli su un tema tanto delicato, non siamo nelle condizioni di accogliere rifiuti altrui. La soluzione non può e non deve essere la premialità di chi se ne frega e manda tutto in discarica. Oltre al danno economico, è in gioco la salute di tutti noi.
E' grave che queste cose il sindaco La Salvia le sapesse mentre sorridendo saliva sui palchi elettorali.
In questi giorni il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha messo in discussione il sindaco di Roma Marino, invitandolo ad andare a casa non per la sua disonestà, ma per la sua inadeguatezza.
Anche Canosa, la piccola Roma, la pensa allo stesso modo sul primo cittadino. Per il bene di tutti, ci pensi seriamente sindaco, faccia un passo indietro.
Mariangela Petroni