Canosa: Il grano arso tra storia e tradizione
Il secondo incontro dell'Accademia del Grano Arso
giovedì 20 giugno 2024
16.56
A distanza di un mese, si è tenuta la seconda uscita pubblica dei rappresentanti dell'Associazione "Accademia del Grano Arso" che ha avuto luogo presso il foyer del Teatro Comunale "R.Lembo " di Canosa di Puglia nel torrido pomeriggio di ieri. Dopo l'esordio presso la "Sala Principe Alberto II di Monaco" dell' IPAA dell'IISS "L. Einaudi" di Canosa di Puglia, si iniziano a conoscere le finalità e le attività dell'Accademia che partiranno a breve anche con eventi di richiamo. "EX ARDENTI SPICA AD MENSAM", come riporta lo stemma dell'Accademia del Grano Arso per specificare che "Dalla spiga bruciata alla tavola" si propone il grano arso, il simbolo della tradizione contadina canosina. I soci fondatori partono dalla storia locale quando i proprietari terrieri permettevano ai contadini che vivevano in precarie condizioni economiche di raccogliere i chicchi di grano bruciati, dopo la pratica di bruciatura delle stoppie che favoriva il recupero delle spighe rimaste a terra e la fertilizzazione del terreno per il raccolto successivo. I chicchi del grano arso, mischiati con pochissima farina bianca, davano origine ad un "impasto scuro" dal gusto amarognolo che le donne indigenti utilizzavano, per gli usi alimentari della famiglia: orecchiette, taralli scaldati, strascinati e pane a prosciutto(Iscritti nei PAT).
L'Accademia del Grano Arso, presieduta da Nunzio Margiotta, si propone tra gli altri obiettivi quello di conservare, valorizzare il patrimonio storico, sociale e culturale di un prodotto di eccellenza canosina al fine di trasmettere alle future generazioni l'antica tradizione alimentare, ritenuta anche un fattore di identità e di esperienze del vissuto popolare. "Prima di essere un prodotto tipico, il grano arso era il grano dei poveri, con la farina ed il pane dei poveri. Senza questa radice storica, che dà dignità alla storia di un popolo, la spiga è una pianta senza radici." Negli ultimi anni il grano arso è divenuto un alimento di nicchia non facilmente reperibile attraverso i canali di commercializzazione. Il grano arso è un prodotto tipico della cucina canosina e pugliese che racchiude tutto il sapore di una storia antica e autentica come è stato evidenziato nell'incontro di ieri con gli "artigiani del gusto" e gli interventi tra gli altri: dell'imprenditore Nunzio Margiotta, della dirigente scolastica Brigida Caporale, del manager alimentare Francesco Mangino, sottolineando l'importanza della collaborazione tra enti, scuola, associazioni ed addetti ai lavori per acquisire ulteriori conoscenze, competenze e abilità di alto profilo per il prosieguo delle prossime attività .
Riproduzione@riservata
Foto a cura di Savino Mazzarella
L'Accademia del Grano Arso, presieduta da Nunzio Margiotta, si propone tra gli altri obiettivi quello di conservare, valorizzare il patrimonio storico, sociale e culturale di un prodotto di eccellenza canosina al fine di trasmettere alle future generazioni l'antica tradizione alimentare, ritenuta anche un fattore di identità e di esperienze del vissuto popolare. "Prima di essere un prodotto tipico, il grano arso era il grano dei poveri, con la farina ed il pane dei poveri. Senza questa radice storica, che dà dignità alla storia di un popolo, la spiga è una pianta senza radici." Negli ultimi anni il grano arso è divenuto un alimento di nicchia non facilmente reperibile attraverso i canali di commercializzazione. Il grano arso è un prodotto tipico della cucina canosina e pugliese che racchiude tutto il sapore di una storia antica e autentica come è stato evidenziato nell'incontro di ieri con gli "artigiani del gusto" e gli interventi tra gli altri: dell'imprenditore Nunzio Margiotta, della dirigente scolastica Brigida Caporale, del manager alimentare Francesco Mangino, sottolineando l'importanza della collaborazione tra enti, scuola, associazioni ed addetti ai lavori per acquisire ulteriori conoscenze, competenze e abilità di alto profilo per il prosieguo delle prossime attività .
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Foto a cura di Savino Mazzarella