Il lecchino creatura immortale
Il professor Antimo Cesaro ha presentato il "Breve trattato sul Lecchino"
venerdì 29 marzo 2019
17.16
I saluti del dottor Sergio Fontana, amministratore delegato della società Farmalabor e la lettura del messaggio inviato dal Presidente del Club per l'UNESCO di Canosa Patrizia Minerva, assente per motivi personali, hanno aperto l'incontro culturale che ha visto la presentazione del saggio "Breve trattato sul lecchino" del professor Antimo Cesaro, svoltasi sabato scorso a Canosa di Puglia(BT) presso il Centro Studi e Ricerche "Sergio Fontana". «Poiché la dignità dell'uomo esige la diffusione della cultura e l'educazione di tutti per la giustizia, la libertà e la pace, tutte le nazioni hanno doveri sacri da adempiere in uno spirito di mutua assistenza... Una pace fondata sui soli accordi economici e politici dei Governi non può determinare l'adesione unanime, durevole e sincera dei popoli; per conseguenza, questa pace deve essere costruita sul fondamento della solidarietà intellettuale e morale dell'umanità...» Riporta così il preambolo dell'atto costitutivo dell'UNESCO che in breve raccoglie le linee guida dell'impegno del Club per l'UNESCO di Canosa – come ha letto Brigida D'Elia, nella sua qualità di tesoriere - tese a diffondere questi concetti basilari, sensibilizzando e stimolando l'opinione pubblica anche attraverso eventi culturali come l'incontro con il professor Antimo Cesaro(50anni), che da par suo con humour e grande acume intellettuale ha passato in rassegna la figura del lecchino, sintesi sublime di disposizione e arte, di natura e cultura, di attitudine e abilità, di genio e capacità organizzativa. «Quest'essere straordinario deve dimostrare di possedere e coltivare una virtù fondamentale: la pazienza. Egli sa di dover leccare oggi per incassare domani. A furia di ingoiare rospi, sorridere a comando, applaudire e leccare scarpe e altro, con modestia, senza fiatare, il lecchino assumerà via via posizioni di sempre maggiore rilievo nell'ambito di un ministero, di un'università, di un movimento politico, di un ordine professionale. Proprio al raggiungimento del culmine della carriera si consuma il dramma esistenziale del nostro Campione: si renderà conto di non avere più a disposizione scarpe o natiche per le quali valga veramente la pena adoperarsi.» Attraverso la storia e la letteratura, il professor Antimo Cesaro, docente di Scienza e filosofia politica e Teoria del linguaggio politico presso l'Università della Campania "Luigi Vanvitelli, interloquendo con il pubblico ha descritto il ritratto impietoso di una creatura immortale: il lecchino.
«Dialogare con il professor Antimo Cesaro è stato molto piacevole!». – Esordisce così Luciana Fredella al termine della serata in veste di moderatrice dell'incontro culturale organizzato dalle associazioni Club per l'UNESCO di Canosa di Puglia, FIDAPA rappresentata dal presidente Rosa Anna Asselta, Fondazione Archeologica Canosina Onlus presieduta da Sabino Silvestri e Pro Loco dal presidente Anna Maria Fiore . «La sua cultura di elevato spessore se da un lato affascina, - prosegue la book blogger - dall'altro stimola a voler sapere sempre qualcosa in più, quando si dice: "lo ascolterei per ore"! Chi ha partecipato alla presentazione del 'Breve trattato sul lecchino' ha potuto appurare quanto le argomentazioni siano state accurate e approfondite su una figura così particolare e eterna come il lecchino. Il professor Cesaro nel suo ultimo libro ha indagato il lecchino partendo da una tassonomia animale dimostrando che tale "Campione" (cit.) è così versatile, da poter essere associato ad animali. Dai mammiferi ai volatili, dai rettili ai pesci agli invertebrati, dimostrando come ben si sposi con le caratteristiche di qualunque categoria del mondo animale. A tal proposito è esplicativa l'immagine di copertina del saggio, un'opera di Grazia Cucco dal titolo "Il lecchino o dell'osculum infame", in cui sono presenti dei camaleonti che per la loro natura possono rappresentare il lecchino e una capra su un altare che pare compiaciuta dell'atto che sta "ricevendo" dal camaleonte. Dal mondo animale all'uomo il passo è breve e molti sono gli autori, dai classici ai moderni, che hanno trattato tale figura, da Catullo (Carmen 98) ad Aristotele (Etica Nicomachea, II, 7, 13), da Plutarco (Come distinguere un adulatore da un amico) ad Ateneo (Deipnosofisti), da Dante (XVIII canto dell'Inferno, 112-126) ad Erasmo da Rotterdam (Elogio della follia). In particolare Teofrasto nel suo I Caratteri morali "fornisce la prima, compiuta analisi del lecchino-adulatore" (cit.) ma non mancano i moderni come Alfieri, Parini, Goldoni che ambientando le loro opere al periodo a loro contemporaneo, nominano i cicisbei che praticano la forma di lecchinaggio più evidente, molto diffusa nel XVIII secolo. Il professore Antimo Cesaro non si limita a citare tutti gli autori che hanno trattato il "Campione", ma fa anche un'analisi etimologica e linguistica del termine "lecchino" mettendo in evidenza quanto sia legato alla storia e agli eventi che lo hanno reso manifesto. La figura del lecchino attraversa i secoli e il professor Cesaro, grazie anche a un buon apparato di note, – conclude Luciana Fredella - ce lo ha presentato in modo ironico e simpatico, tanto è vero che non c'è nulla di blasfemo nell'apprendere che il primo compiacimento si è palesato nella Bibbia quando Dio, creando il mondo, si è compiaciuto di se stesso». Una figura molto interessante quella del lecchino, che ha attraversato la storia dalla nascita dell'uomo ai giorni nostri, che trova giovamento nel rendersi servile verso una o più persone ritenute importanti o potenti.
Foto a cura di Salvatore Carbone
«Dialogare con il professor Antimo Cesaro è stato molto piacevole!». – Esordisce così Luciana Fredella al termine della serata in veste di moderatrice dell'incontro culturale organizzato dalle associazioni Club per l'UNESCO di Canosa di Puglia, FIDAPA rappresentata dal presidente Rosa Anna Asselta, Fondazione Archeologica Canosina Onlus presieduta da Sabino Silvestri e Pro Loco dal presidente Anna Maria Fiore . «La sua cultura di elevato spessore se da un lato affascina, - prosegue la book blogger - dall'altro stimola a voler sapere sempre qualcosa in più, quando si dice: "lo ascolterei per ore"! Chi ha partecipato alla presentazione del 'Breve trattato sul lecchino' ha potuto appurare quanto le argomentazioni siano state accurate e approfondite su una figura così particolare e eterna come il lecchino. Il professor Cesaro nel suo ultimo libro ha indagato il lecchino partendo da una tassonomia animale dimostrando che tale "Campione" (cit.) è così versatile, da poter essere associato ad animali. Dai mammiferi ai volatili, dai rettili ai pesci agli invertebrati, dimostrando come ben si sposi con le caratteristiche di qualunque categoria del mondo animale. A tal proposito è esplicativa l'immagine di copertina del saggio, un'opera di Grazia Cucco dal titolo "Il lecchino o dell'osculum infame", in cui sono presenti dei camaleonti che per la loro natura possono rappresentare il lecchino e una capra su un altare che pare compiaciuta dell'atto che sta "ricevendo" dal camaleonte. Dal mondo animale all'uomo il passo è breve e molti sono gli autori, dai classici ai moderni, che hanno trattato tale figura, da Catullo (Carmen 98) ad Aristotele (Etica Nicomachea, II, 7, 13), da Plutarco (Come distinguere un adulatore da un amico) ad Ateneo (Deipnosofisti), da Dante (XVIII canto dell'Inferno, 112-126) ad Erasmo da Rotterdam (Elogio della follia). In particolare Teofrasto nel suo I Caratteri morali "fornisce la prima, compiuta analisi del lecchino-adulatore" (cit.) ma non mancano i moderni come Alfieri, Parini, Goldoni che ambientando le loro opere al periodo a loro contemporaneo, nominano i cicisbei che praticano la forma di lecchinaggio più evidente, molto diffusa nel XVIII secolo. Il professore Antimo Cesaro non si limita a citare tutti gli autori che hanno trattato il "Campione", ma fa anche un'analisi etimologica e linguistica del termine "lecchino" mettendo in evidenza quanto sia legato alla storia e agli eventi che lo hanno reso manifesto. La figura del lecchino attraversa i secoli e il professor Cesaro, grazie anche a un buon apparato di note, – conclude Luciana Fredella - ce lo ha presentato in modo ironico e simpatico, tanto è vero che non c'è nulla di blasfemo nell'apprendere che il primo compiacimento si è palesato nella Bibbia quando Dio, creando il mondo, si è compiaciuto di se stesso». Una figura molto interessante quella del lecchino, che ha attraversato la storia dalla nascita dell'uomo ai giorni nostri, che trova giovamento nel rendersi servile verso una o più persone ritenute importanti o potenti.
Foto a cura di Salvatore Carbone