Il paradosso dei Millenials, il futuro tenuto in panchina

La nota di Marco Silvestri

martedì 18 agosto 2020 18.49
In Italia, i giovani sono da tempo ai margini delle preoccupazioni della società ed infatti la generazione dei nati dopo il 1986 è quella con il reddito pro capite più basso. In Italia, durante il lockdown, un giovane su sei ha perso il lavoro. In Italia, otto giovani su dieci hanno lavori precari, sottopagati, in nero. Siamo ultimi in Europa per giovani occupati, primi per NEET, ovvero ragazzi che non studiano e non lavorano. In Italia, c'è una media preoccupante di dispersione scolastica, mentre la percentuale di laureati è sotto la media europea di circa 15 punti percentuali. In Italia, i giovani sono la generazione più preoccupata per il futuro, i più insoddisfatti della propria occupazione. Come biasimarli. Spesso sono ben più istruiti rispetto a quel che richiederebbe il lavoro che svolgono. In Italia, inoltre, i giovani si accollano un debito pubblico che cresce senza controllo, peraltro per perseguire politiche che con i giovani c'entrano poco o nulla. In Italia, le condizioni di vita dei giovani sono drammatiche e nel mezzogiorno d'Italia, se possibile, sono ancora peggio. Peggio che mai per le giovani donne. Per questo abbiamo girato il nostro spot elettorale con soli Under 35. La mia generazione deve conquistare i propri spazi: io mi impegno ad ascoltare le idee dei miei coetanei, a farmene carico per dar loro concretezza.

Abbiamo alcune proposte, per cominciare:
1)Agevolazioni e incentivi per chi rientra in Puglia dopo altre esperienze professionali;
2)Potenziamento del bando pass laureati, favorendo esperienze post master che prevedano il ritorno degli studenti, coniugando il loro percorso formativo alle necessità delle aziende pugliesi;
3)Trasporto pubblico gratis per gli studenti dagli 11 ai 26 anni sul modello campano;
4)Voucher per favorire la digitalizzazione delle attività commerciali locali;
5)Potenziamento del Repertorio Regionale delle Figure Professionali: più specifiche e moderne per inserire risorse umane, adeguatamente formate, prima che il mercato del lavoro ne intasi l'offerta;
6)Aumentare le opportunità finanziate sulle qualifiche professionali, valorizzando la fase di stage come completamento del percorso professionale.

Non dimentichiamo che tutto ciò che è stato fatto è il punto di partenza per rilanciare le politiche pubbliche riguardanti l'occupazione giovanile. Garanzia Giovani, per esempio. Tanto è stato fatto, ma tanto c'è ancora da fare, avvicinando i sistemi informativi di Regione e Inps, in modo tale da evitare tempi giurassici per il pagamento delle indennità dei tirocini. Bisogna lavorare sul nuovo bando, con l'obiettivo di restituire la logica del percorso integrato tra più misure. In altre parole, non un "corsetto e basta" e neanche "3 mesi di tirocinio e poi a casa", ma un cammino con più momenti formativi che abbia l'obiettivo di far raggiungere al fruitore l'opportunità professionale che merita. Questi sono gli punti da sviluppare all'interno del dibattito politico per le prossime elezioni regionali. I giovani non hanno più tempo da perdere, noi non abbiamo più tempo da perdere: è tempo di pensare, davvero, a loro, a noi. Le ragazze e i ragazzi che incontro ogni giorno mi chiedono questo: la politica deve smetterla di occuparsi di questioni irrisorie o strumentali, buone solo a infiammare i dibattiti televisivi, e deve cominciare a occuparsi delle vostre speranze, delle nostre speranze.
Io sono qui, pronto a raccogliere le vostre idee e i vostri suggerimenti.
Marco Silvestri - Candidato elezioni regionali 2020 lista civica "Con Emiliano".