Il percorso dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2013/14
Nel segno della pace come ricerca del volto
martedì 15 ottobre 2013
9.57
In occasione dell''inaugurazione del nuovo anno scolastico la scuola media dell'Istituto Comprensivo Foscolo – De Muro Lomanto di Canosa di Puglia (BT) ha organizzato una manifestazione che si è sviluppata in due tappe, nei giorni 2 e 9 ottobre scorsi, rispettivamente con le classi di prima – seconda e poi con le terze. All'organizzazione curata nei dettagli hanno contribuito i docenti Filomena Carella per l'aspetto etico dei significati di Pace nella vita quotidiana, personale e sociale insieme e Caterina Tenore per il coinvolgimento musicale arricchito dall'entusiasmo degli alunni che hanno dato il massimo. Il percorso didattico è stato penetrante per il tema prescelto: la Pace attraverso lo sguardo di un grande della Chiesa cattolica, nonché nostro conterraneo, il vescovo don Tonino Bello, uno sguardo rivolto ai "tanti" vicino a noi, ai "tanti" che approdano ai nostri lidi, i "migranti" che in questi ultimi giorni ci hanno costretto a guardare i loro volti, ognuno con la loro storia e il proprio dramma. Si sono posti alla nostra attenzione con tutto l'orrore, il dolore racchiuso nel loro silenzio di paura, con interrogativi sempre più pressanti che mettono in discussione il nostro agire passato e presente.
"La pace come ricerca del volto" - Don Tonino Bello, profeta della pace -
Oggi c'è il convincimento che la pace è molto di più che l'assenza di guerra. Se di colpo tutti i cannoni tacessero ed ogni arsenale militare si dissolvesse nel nulla e tutti i soldati tornassero a casa col proprio foglio di congedo illimitato, ma rimanessero le sperequazioni che ancora oggi si registrano sulla terra e le ingiustizie continuassero indisturbate a discriminare i popoli fra subalterni ed egemoni, non ci sarebbe ancora pace, perché non ci sarebbe giustizia. Se accadesse un'altra sorta di miracolo, che tutte le ricchezze della terra fossero distribuite equamente tra i popoli e quindi la gente non morisse più di fame, che l'espressione "terzo" e "quarto" mondo appartenesse ormai ad un vocabolario in disuso, non avremmo ancora raggiunto la pace, perché la pace non è solo un fucile spezzato e neppure una bilancia con i piatti in equilibrio: la pace è soprattutto "etica del volto". Il filosofo Emanuel Lévinas, contemporaneo, che non si ispira neanche tanto al filone evangelico dice: """ Il primo millennio è stato caratterizzato dalla ricerca dell'essere; il secondo dalla ricerca dell'io; il terzo millennio sarà invece caratterizzato dalla ricerca dell'altro, del volto". Un volto da scoprire, un volto da contemplare un volto da accarezzare."""
Questa è la pace: ricerca del volto! Il volto dell'uomo con la sua individualità, con la sua esplosiva ricchezza spirituale, con la sua irripetibile valenza. Non solo il volto di noi bianchi, ma anche quello dei fratelli di tutti i paesi abbandonati che non ricordiamo più. Volti unici, irripetibili. Ricerca del volto, non della maschera. Non presa d'atto della funzione svolta da ciascuno nella società, cioè che qualcuno vale più di un altro per il ruolo che ricopre. No, "ricerca del volto", accarezzamento del volto, non cortigiana adulazione del ruolo.
(…) Oggi sul nome, cognome ed indirizzo prevale il codice fiscale: questo è terribile! La malinconia di sentirsi uno, nessuno, e centomila; l'incapacità di guardarsi negli occhi! A me sembra fondamentale, invece, la ricerca del volto. Quando riesci a guardare un uomo negli occhi, capisci che è tuo fratello; e quando guardi una donna negli occhi riesci ad intuire che è tua sorella. Se non fai così, è ancora notte, anche se il sole è alto nel cielo. Noi dovremmo veramente imparare a dire: " non nascondere il tuo volto fratello".
Non dobbiamo lasciarci bloccare dallo shock da inadempienza, quando nonostante i nostri piccoli sforzi per la pace, la giustizia, la libertà, la salvaguardia del Creato, le cose vanno male. Io credo che dobbiamo farci carico della speranza, della luce della fede in Cristo, che attraverso la Parola del Vangelo è fonte di rinnovamento. [don Tonino Bello]
PREGHIERA
Il mio cuore è pieno oggi.
Ho visto Gesù in sogno stanotte:
i grandi occhi neri, ardenti di pace,
un volto come un 'alba di primavera,
un volto come un'aria leggera,
un volto come una ginestra in fiore,
un volto come una rosa nel suo splendore,
un volto dall'est navigando sul mare,
un volto dall'ovest, dal sud, da terre lontane;
tanti volti che intiepidivano l'inverno dello spirito,
tanti volti che danzavano quietamente l'allegria della vita.
Oh, Signore, perché non posso gustare la vita
con la loro stessa allegria, fantasia
saggezza e giovinezza?
Si , ho bisogno del loro respiro
perché la luce del Tuo Amore
illumini il mio cammino verso di Te.
La cerimonia è stata animata dalle significative parole di don Saverio Memeo della Parrocchia Maria SS. del Rosario e di don Vito Zinfollino della Parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù, che hanno fatto riflettere sul concetto di Pace come giustizia e amore verso se stessi e gli altri in una armoniosa convivenza, auspicando di diffondere la concretezza di questa parola proprio come accade nell'inseminazione spontanea della natura, ma pur sempre intenzionale nella volontà di Dio, ad opera del vento: i ragazzi sono i venti che proprio nel dinamismo tipico del loro DNA possono lasciare in ogni direzione i semi della pace evangelica.
"La Pace è come un sole dentro di noi, che ci dà luce, speranza, ci fa riflettere su cosa è il mondo senza di essa. La Pace è un seme che dobbiamo far germogliare e vivere con tutta la nostra forza, con tutta la nostra volontà. La Pace può essere una regola efficace se tutti i paesi contribuissero nell'applicarla: la Pace è la cosa più preziosa di questo mondo, è il mondo stesso, ci fa vivere."
"Anche se io non ho partecipato all'evento in Chiesa, credo che quel giorno sia stato meraviglioso, perché credo nella Pace, la Pace è Vita, Speranza, Gloria … Senza Pace il mondo è morte, non c'è vita e non c'è tutto quello che di bello porta con sé la vita stessa. Chiedetelo ai ragazzi,ai bambini che vivono tra popoli in guerra, come la Siria, l'Afghanistan, la Nigeria e tanti altri paesi conclamati a vivere tra guerre, tristezza, sofferenza e paura che non osiamo immaginare."
È la voce di due ragazze musulmane che hanno condiviso solo in classe l'esperienza, a tu per tu con i compagni, hanno parlato la stessa lingua, una lingua ecumenica, non ci sono distanze religiose quando è in gioco la vita umana.
"In questa giornata la grande protagonista è stata la Pace, che ormai è un valore che manca nella nostra vita quotidiana. La Pace è un dono che Dio ci ha offerto, ma noi non lo stiamo sfruttando. Nei paesi Islamici ci sono spesso, e dico troppo, guerre crudeli; non c'è un rapporto religioso di comprensione ecumenica e questo bisogna eliminarlo ad ogni costo. Io penso che sia inutile fare a botte per risolvere una situazione delicata. Serve la parola, ma manca e manca anche l'amore reciproco verso l'altro e soprattutto verso se stessi. La Pace non è una grande utopia, non è raggiungibile solo per alcuni scopi o momenti particolari di emergenza, ma ogni giorno nel quotidiano."
"""La parola Pace non è una semplice parola del vocabolario, ma nel suo interno ha un significato speciale: è un'utopia realizzabile se tutti rispettassimo le regole e coniugassimo la giustizia con l'amore. Il motto della nostra scuola, quest'anno, è SEMINA PACE SUL TUO CAMMINO", significa che ognuno di noi deve nella sua vita privata e da studente coltivare i semi della Pace. Spero che questi siano per noi degli insegnamenti, punti di riferimento nella vita quotidiana."""
Momenti veramente toccanti quando i ragazzi hanno deposto davanti a Dio i semi di Pace raffigurati con il grano che fra poco il contadino metterà nella terra per farlo germogliare; alla stessa maniera gli insegnanti Elena Di Ruvo e Antonietta Iacobone invitano i ragazzi a capire quali semi seminare lungo il proprio cammino attraverso simboli concreti di cui ogni giorno si fa esperienza.
BENEDIZIONE DEI SEMI DI PACE ( I Simboli)
AMORE (Sale)
Amate la vita, perché lì è perfetta letizia: non tanto nell'essere amati ma nell'amare. Questo è il sale della vita.
CORAGGIO (Cero)
Siete i profeti di primavera con la fiamma della speranza.
ELEGANZA (Costituzione e Vangelo)
Chiediamo il dono dell'eleganza.
Eleganza che significa buon gusto, rispetto dell'altro, accoglienza; che significa far posto all'altro, perché passi per primo. Questo farsi avanti per cedere il posto all'altro significa sorriso, rispetto per la cose altrui. Eleganza significa bellezza, significa cura del proprio corpo, significa amore per la vita, amore per le cose che ci circondano, gioia di sentirsi incastonati in questo paesaggio di tenerezza che tutti amiamo.
IMPEGNO (Mappamondo)
Verso tutti senza esclusione di nessuno. Coraggio! Alzatevi e levate il capo! Muovetevi! Fate qualcosa! Il mondo cambierà. Anzi sta già cambiando. Gli alberi mettono già le prime foglie e sul nostro cielo il rosso di sera non si è ancora scolorito.
MANI (alzate che si intrecciano con quelle degli altri)
Attento a dove le appoggi! Sporcale pure, le mani, immergile nella storia del mondo, ma non ti sporcare il cuore. Le tue mani si protendano sempre nel gesto del dono della carezza, mai dell'artiglio che tira a sé.
QUALE VITA! (Ragazzi in comunione)
L'amore vale più della macchina.
Il dialogo vale più del tornaconto.
La poesia della vita vale più dell'interesse.
La cultura vale più del calcolo.
L'arte vale più della smania produttiva.
La comunione con gli altri vale più delle cinture di sicurezza.
Una bella famiglia unita vale più di una bella casa di mattoni.
RAGAZZI (pane)
La nube della speranza siete voi, ragazzi, chiamati a coprire la terra sotto un rigoglio di tenerezza. Ridateci i colori dei prati. Riconciliateci con la trasparenza del cielo. Restituiteci la fragranza del pane che sa di grano. Voi siete la nostalgia di un futuro che irrompe sotto il segno della libertà.
"Molto bello è stato il momento dell'offertorio perché noi alunni abbiamo portato al Signore alcuni doni simbolici per la nostra vita: il sale è l'amore; il pane il nutrimento; il Vangelo e la Costituzione, le regole che dirigono la nostra vita… Tutti doni simbolici contenenti un unico messaggio: coltiviamo nella nostra vita sempre il bene perché esso prima o poi frutterà".
"La cosa che ci è piaciuta di più quando ci siamo recati in chiesa è stata la distribuzione dei semi di grano da parte degli insegnanti a noi alunni, per augurarci un buon anno scolastico. Ognuno dovrà prendersi cura di questi semi simbolici, così come ognuno di noi dovrà curare la propria futura crescita affettiva e culturale con il volto della Pace riflesso nell'altro."
"Ci ha fatto riflettere l'esortazione di don Tonino Bello: è importante, nella vita, andare all'essenziale,così finalmente tutte le ricchezze della Terra diventano un banchetto di vita per tutti. Questa è la nostra speranza! "
"E' stato un momento bellissimo e in quel momento intorno a me non ho visto classi; ma persone con cui condividiamo una preghiera, un pensiero, la gioia dello stare insieme e vivere in pieno quell'attimo che ci ha insegnato a crescere bene con gli altri e con noi stessi. " Andare oltre…" diceva don Tonino Bello".
"Nella poesia di Rodari, emerge il fatto che non si corre più dietro alle vere cose che contano nella vita ma a quelle futili e dimenticando quindi i valori fondamentali. Questo accade soprattutto nei giovani che per inseguire la moda o altre diavolerie perdono il senso di essere ragazzi".
"Una giornata indimenticabile: piena di gioia e di spiritualità . un tuffo nelle cose belle e vere ormai andate in disuso".
"Far germogliare un seme di PACE in noi! Questa frase mi ha colpita molto,ho capito che bisogna cancellare i risentimenti che si creano nel cuore per cause banali come gelosie e invidie. E,come diceva la preghiera,dobbiamo aprire il cassetto dove conserviamo il risentimento e dobbiamo gettarlo via. "
"Voglio far crescere il seme dell'eleganza perché le scelte giuste ci danno la possibilità di costruire un mondo migliore".
"Con amore e con il cuore vorrei vivere un anno tranquillo e gioioso con tutti i miei compagni, come la famiglia di Maria alla quale ho affidato il mio anno".
"Ora sono consapevole! Sento la voglia di rivoluzionare il potere delle mie scelte perché noi siamo la speranza, noi siamo l'infinito. Ho capito quanto sia importante il mio impegno nella famiglia, nella comunità scolastica, nella comunità parrocchiale e con gli amici per creare una catena di armonia".
"Io penso di vivere i semi di pace con l'amore perché l'amore è una guida per conservare la purezza del cuore quando ti impegni nella scuola e nella famiglia e nella comunità parrocchiale in cui necessariamente devi sporcarti le mani per avere un futuro migliore".
"Vorrei vivere il mio seme di pace con gli amici, senza prendere in giro nessuno, perché anch'io potrei sentirmi male se qualcuno lo facesse nei miei confronti. Vorrei lavorare in comunità con impegno per poter fare la mia parte per una vita di pace per tutti!"
"Il momento che mi è piaciuto più degli altri è stato: l'uscita dalla chiesa con semi di grano lanciati su di noi dalle nostre professoresse,perché il messaggio che ho ricevuto è stato quello di continuare a crescere nella pace".
"Io e la mia amica abbiamo ballato una danza dolce che rappresentava l'animo che si alza sulle cose gentili della vita,e butta le vere bucce".
Ha chiuso la manifestazione la preghiera di affidamento a Maria, il canto La voce di Maria e il lancio dei semi di grano benedetto con un caloroso augurio fruttiferante, il disarmo del cuore.
IO SONO DISARMATO
Sono disarmato!
Mi rendo conto che non devo replicare.
Respiro lentamente
il soffio caldo dell'amore di Dio.
Lascio la rigida presa delle dita
sulla mia visione del futuro.
Sono disarmato!
Apro il cassetto segreto
dove nascondo con cura
il mio risentimento
e getto via tutto.
Apro l'altro cassetto segreto
dove ripongo con cura
l'ammirazione inespressa
per gli altri e la lascio sgorgare liberamente.
Sono disarmato!
Festeggio il successo di un altro
come se fosse il mio.
Festeggio il mio successo
come se fosse quello di un altro.
Sono disarmato!
La sorgente della pace nel mondo
abita nella mia casa e nel mio cuore.
Io sono disarmato.
"Oggi parlare di pace e di generosità non è molto semplice,potranno essere semi buttati in un terreno sterile. Io penso una società basata sui semi di pace,eleganza,fraternità,altruismo non è facile augurarsela perché viviamo in un contesto sociale basato sull'egoismo e sulla lotta per vedere chi ha di più e chi vale di più .Un fertilizzante può far crescere questi semi cioè il dialogo o la comunicazione".
"Per far germogliare l'eleganza, un'altra fonte di pace, dobbiamo essere buoni dentro e fuori rispecchiando le nostre personalità. Non dobbiamo essere palloni gonfiati che sono attaccati solo ad un filo ma dobbiamo essere persone fedeli,amici veri che nutrono l'idrogeno dell'amicizia".
"Noi ragazzi siamo i seminatori di pace , di tutti gli altri semi e un Mondo senza questi semi potrà esistere se solo noi lo vogliamo. Noi siamo le penne che scriveranno un nuovo futuro profumato di pace, dobbiamo pregare perché questo avvenga e non che rimanga un' utopia , deve essere il futuro che vivremo, non una volontà che non si avvererà , ma un futuro che toccheremo con mano".
"Dobbiamo avere il coraggio della verità: i ragazzi d'oggi contano solo sull'eleganza esteriore e non hanno il coraggio della verità, perché sanno che, testimoniando contro un idolo per gli altri, vengono discriminati ed esclusi: non sono più loro stessi e assumono comportamenti contro la loro bellezza interiore; e poi hanno un'eleganza esteriore finta rispetto alla loro personalità e hanno comportamenti che rispecchiano le persone più popolari, ma ineducati e non sempre molto apprezzati nella vita quotidiana".
La voce dei ragazzi è il giudizio più genuino del percorso svolto. Non ci sono voti per questo lavoro encomiabile, eseguito con dedizione e passione dalla comunità della scuola media "Ugo Foscolo" di Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura".
Con stima e affetto Agata Pinnelli
"La pace come ricerca del volto" - Don Tonino Bello, profeta della pace -
Oggi c'è il convincimento che la pace è molto di più che l'assenza di guerra. Se di colpo tutti i cannoni tacessero ed ogni arsenale militare si dissolvesse nel nulla e tutti i soldati tornassero a casa col proprio foglio di congedo illimitato, ma rimanessero le sperequazioni che ancora oggi si registrano sulla terra e le ingiustizie continuassero indisturbate a discriminare i popoli fra subalterni ed egemoni, non ci sarebbe ancora pace, perché non ci sarebbe giustizia. Se accadesse un'altra sorta di miracolo, che tutte le ricchezze della terra fossero distribuite equamente tra i popoli e quindi la gente non morisse più di fame, che l'espressione "terzo" e "quarto" mondo appartenesse ormai ad un vocabolario in disuso, non avremmo ancora raggiunto la pace, perché la pace non è solo un fucile spezzato e neppure una bilancia con i piatti in equilibrio: la pace è soprattutto "etica del volto". Il filosofo Emanuel Lévinas, contemporaneo, che non si ispira neanche tanto al filone evangelico dice: """ Il primo millennio è stato caratterizzato dalla ricerca dell'essere; il secondo dalla ricerca dell'io; il terzo millennio sarà invece caratterizzato dalla ricerca dell'altro, del volto". Un volto da scoprire, un volto da contemplare un volto da accarezzare."""
Questa è la pace: ricerca del volto! Il volto dell'uomo con la sua individualità, con la sua esplosiva ricchezza spirituale, con la sua irripetibile valenza. Non solo il volto di noi bianchi, ma anche quello dei fratelli di tutti i paesi abbandonati che non ricordiamo più. Volti unici, irripetibili. Ricerca del volto, non della maschera. Non presa d'atto della funzione svolta da ciascuno nella società, cioè che qualcuno vale più di un altro per il ruolo che ricopre. No, "ricerca del volto", accarezzamento del volto, non cortigiana adulazione del ruolo.
(…) Oggi sul nome, cognome ed indirizzo prevale il codice fiscale: questo è terribile! La malinconia di sentirsi uno, nessuno, e centomila; l'incapacità di guardarsi negli occhi! A me sembra fondamentale, invece, la ricerca del volto. Quando riesci a guardare un uomo negli occhi, capisci che è tuo fratello; e quando guardi una donna negli occhi riesci ad intuire che è tua sorella. Se non fai così, è ancora notte, anche se il sole è alto nel cielo. Noi dovremmo veramente imparare a dire: " non nascondere il tuo volto fratello".
Non dobbiamo lasciarci bloccare dallo shock da inadempienza, quando nonostante i nostri piccoli sforzi per la pace, la giustizia, la libertà, la salvaguardia del Creato, le cose vanno male. Io credo che dobbiamo farci carico della speranza, della luce della fede in Cristo, che attraverso la Parola del Vangelo è fonte di rinnovamento. [don Tonino Bello]
PREGHIERA
Il mio cuore è pieno oggi.
Ho visto Gesù in sogno stanotte:
i grandi occhi neri, ardenti di pace,
un volto come un 'alba di primavera,
un volto come un'aria leggera,
un volto come una ginestra in fiore,
un volto come una rosa nel suo splendore,
un volto dall'est navigando sul mare,
un volto dall'ovest, dal sud, da terre lontane;
tanti volti che intiepidivano l'inverno dello spirito,
tanti volti che danzavano quietamente l'allegria della vita.
Oh, Signore, perché non posso gustare la vita
con la loro stessa allegria, fantasia
saggezza e giovinezza?
Si , ho bisogno del loro respiro
perché la luce del Tuo Amore
illumini il mio cammino verso di Te.
La cerimonia è stata animata dalle significative parole di don Saverio Memeo della Parrocchia Maria SS. del Rosario e di don Vito Zinfollino della Parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù, che hanno fatto riflettere sul concetto di Pace come giustizia e amore verso se stessi e gli altri in una armoniosa convivenza, auspicando di diffondere la concretezza di questa parola proprio come accade nell'inseminazione spontanea della natura, ma pur sempre intenzionale nella volontà di Dio, ad opera del vento: i ragazzi sono i venti che proprio nel dinamismo tipico del loro DNA possono lasciare in ogni direzione i semi della pace evangelica.
"La Pace è come un sole dentro di noi, che ci dà luce, speranza, ci fa riflettere su cosa è il mondo senza di essa. La Pace è un seme che dobbiamo far germogliare e vivere con tutta la nostra forza, con tutta la nostra volontà. La Pace può essere una regola efficace se tutti i paesi contribuissero nell'applicarla: la Pace è la cosa più preziosa di questo mondo, è il mondo stesso, ci fa vivere."
"Anche se io non ho partecipato all'evento in Chiesa, credo che quel giorno sia stato meraviglioso, perché credo nella Pace, la Pace è Vita, Speranza, Gloria … Senza Pace il mondo è morte, non c'è vita e non c'è tutto quello che di bello porta con sé la vita stessa. Chiedetelo ai ragazzi,ai bambini che vivono tra popoli in guerra, come la Siria, l'Afghanistan, la Nigeria e tanti altri paesi conclamati a vivere tra guerre, tristezza, sofferenza e paura che non osiamo immaginare."
È la voce di due ragazze musulmane che hanno condiviso solo in classe l'esperienza, a tu per tu con i compagni, hanno parlato la stessa lingua, una lingua ecumenica, non ci sono distanze religiose quando è in gioco la vita umana.
"In questa giornata la grande protagonista è stata la Pace, che ormai è un valore che manca nella nostra vita quotidiana. La Pace è un dono che Dio ci ha offerto, ma noi non lo stiamo sfruttando. Nei paesi Islamici ci sono spesso, e dico troppo, guerre crudeli; non c'è un rapporto religioso di comprensione ecumenica e questo bisogna eliminarlo ad ogni costo. Io penso che sia inutile fare a botte per risolvere una situazione delicata. Serve la parola, ma manca e manca anche l'amore reciproco verso l'altro e soprattutto verso se stessi. La Pace non è una grande utopia, non è raggiungibile solo per alcuni scopi o momenti particolari di emergenza, ma ogni giorno nel quotidiano."
"""La parola Pace non è una semplice parola del vocabolario, ma nel suo interno ha un significato speciale: è un'utopia realizzabile se tutti rispettassimo le regole e coniugassimo la giustizia con l'amore. Il motto della nostra scuola, quest'anno, è SEMINA PACE SUL TUO CAMMINO", significa che ognuno di noi deve nella sua vita privata e da studente coltivare i semi della Pace. Spero che questi siano per noi degli insegnamenti, punti di riferimento nella vita quotidiana."""
Momenti veramente toccanti quando i ragazzi hanno deposto davanti a Dio i semi di Pace raffigurati con il grano che fra poco il contadino metterà nella terra per farlo germogliare; alla stessa maniera gli insegnanti Elena Di Ruvo e Antonietta Iacobone invitano i ragazzi a capire quali semi seminare lungo il proprio cammino attraverso simboli concreti di cui ogni giorno si fa esperienza.
BENEDIZIONE DEI SEMI DI PACE ( I Simboli)
AMORE (Sale)
Amate la vita, perché lì è perfetta letizia: non tanto nell'essere amati ma nell'amare. Questo è il sale della vita.
CORAGGIO (Cero)
Siete i profeti di primavera con la fiamma della speranza.
ELEGANZA (Costituzione e Vangelo)
Chiediamo il dono dell'eleganza.
Eleganza che significa buon gusto, rispetto dell'altro, accoglienza; che significa far posto all'altro, perché passi per primo. Questo farsi avanti per cedere il posto all'altro significa sorriso, rispetto per la cose altrui. Eleganza significa bellezza, significa cura del proprio corpo, significa amore per la vita, amore per le cose che ci circondano, gioia di sentirsi incastonati in questo paesaggio di tenerezza che tutti amiamo.
IMPEGNO (Mappamondo)
Verso tutti senza esclusione di nessuno. Coraggio! Alzatevi e levate il capo! Muovetevi! Fate qualcosa! Il mondo cambierà. Anzi sta già cambiando. Gli alberi mettono già le prime foglie e sul nostro cielo il rosso di sera non si è ancora scolorito.
MANI (alzate che si intrecciano con quelle degli altri)
Attento a dove le appoggi! Sporcale pure, le mani, immergile nella storia del mondo, ma non ti sporcare il cuore. Le tue mani si protendano sempre nel gesto del dono della carezza, mai dell'artiglio che tira a sé.
QUALE VITA! (Ragazzi in comunione)
L'amore vale più della macchina.
Il dialogo vale più del tornaconto.
La poesia della vita vale più dell'interesse.
La cultura vale più del calcolo.
L'arte vale più della smania produttiva.
La comunione con gli altri vale più delle cinture di sicurezza.
Una bella famiglia unita vale più di una bella casa di mattoni.
RAGAZZI (pane)
La nube della speranza siete voi, ragazzi, chiamati a coprire la terra sotto un rigoglio di tenerezza. Ridateci i colori dei prati. Riconciliateci con la trasparenza del cielo. Restituiteci la fragranza del pane che sa di grano. Voi siete la nostalgia di un futuro che irrompe sotto il segno della libertà.
"Molto bello è stato il momento dell'offertorio perché noi alunni abbiamo portato al Signore alcuni doni simbolici per la nostra vita: il sale è l'amore; il pane il nutrimento; il Vangelo e la Costituzione, le regole che dirigono la nostra vita… Tutti doni simbolici contenenti un unico messaggio: coltiviamo nella nostra vita sempre il bene perché esso prima o poi frutterà".
"La cosa che ci è piaciuta di più quando ci siamo recati in chiesa è stata la distribuzione dei semi di grano da parte degli insegnanti a noi alunni, per augurarci un buon anno scolastico. Ognuno dovrà prendersi cura di questi semi simbolici, così come ognuno di noi dovrà curare la propria futura crescita affettiva e culturale con il volto della Pace riflesso nell'altro."
"Ci ha fatto riflettere l'esortazione di don Tonino Bello: è importante, nella vita, andare all'essenziale,così finalmente tutte le ricchezze della Terra diventano un banchetto di vita per tutti. Questa è la nostra speranza! "
"E' stato un momento bellissimo e in quel momento intorno a me non ho visto classi; ma persone con cui condividiamo una preghiera, un pensiero, la gioia dello stare insieme e vivere in pieno quell'attimo che ci ha insegnato a crescere bene con gli altri e con noi stessi. " Andare oltre…" diceva don Tonino Bello".
"Nella poesia di Rodari, emerge il fatto che non si corre più dietro alle vere cose che contano nella vita ma a quelle futili e dimenticando quindi i valori fondamentali. Questo accade soprattutto nei giovani che per inseguire la moda o altre diavolerie perdono il senso di essere ragazzi".
"Una giornata indimenticabile: piena di gioia e di spiritualità . un tuffo nelle cose belle e vere ormai andate in disuso".
"Far germogliare un seme di PACE in noi! Questa frase mi ha colpita molto,ho capito che bisogna cancellare i risentimenti che si creano nel cuore per cause banali come gelosie e invidie. E,come diceva la preghiera,dobbiamo aprire il cassetto dove conserviamo il risentimento e dobbiamo gettarlo via. "
"Voglio far crescere il seme dell'eleganza perché le scelte giuste ci danno la possibilità di costruire un mondo migliore".
"Con amore e con il cuore vorrei vivere un anno tranquillo e gioioso con tutti i miei compagni, come la famiglia di Maria alla quale ho affidato il mio anno".
"Ora sono consapevole! Sento la voglia di rivoluzionare il potere delle mie scelte perché noi siamo la speranza, noi siamo l'infinito. Ho capito quanto sia importante il mio impegno nella famiglia, nella comunità scolastica, nella comunità parrocchiale e con gli amici per creare una catena di armonia".
"Io penso di vivere i semi di pace con l'amore perché l'amore è una guida per conservare la purezza del cuore quando ti impegni nella scuola e nella famiglia e nella comunità parrocchiale in cui necessariamente devi sporcarti le mani per avere un futuro migliore".
"Vorrei vivere il mio seme di pace con gli amici, senza prendere in giro nessuno, perché anch'io potrei sentirmi male se qualcuno lo facesse nei miei confronti. Vorrei lavorare in comunità con impegno per poter fare la mia parte per una vita di pace per tutti!"
"Il momento che mi è piaciuto più degli altri è stato: l'uscita dalla chiesa con semi di grano lanciati su di noi dalle nostre professoresse,perché il messaggio che ho ricevuto è stato quello di continuare a crescere nella pace".
"Io e la mia amica abbiamo ballato una danza dolce che rappresentava l'animo che si alza sulle cose gentili della vita,e butta le vere bucce".
Ha chiuso la manifestazione la preghiera di affidamento a Maria, il canto La voce di Maria e il lancio dei semi di grano benedetto con un caloroso augurio fruttiferante, il disarmo del cuore.
IO SONO DISARMATO
Sono disarmato!
Mi rendo conto che non devo replicare.
Respiro lentamente
il soffio caldo dell'amore di Dio.
Lascio la rigida presa delle dita
sulla mia visione del futuro.
Sono disarmato!
Apro il cassetto segreto
dove nascondo con cura
il mio risentimento
e getto via tutto.
Apro l'altro cassetto segreto
dove ripongo con cura
l'ammirazione inespressa
per gli altri e la lascio sgorgare liberamente.
Sono disarmato!
Festeggio il successo di un altro
come se fosse il mio.
Festeggio il mio successo
come se fosse quello di un altro.
Sono disarmato!
La sorgente della pace nel mondo
abita nella mia casa e nel mio cuore.
Io sono disarmato.
"Oggi parlare di pace e di generosità non è molto semplice,potranno essere semi buttati in un terreno sterile. Io penso una società basata sui semi di pace,eleganza,fraternità,altruismo non è facile augurarsela perché viviamo in un contesto sociale basato sull'egoismo e sulla lotta per vedere chi ha di più e chi vale di più .Un fertilizzante può far crescere questi semi cioè il dialogo o la comunicazione".
"Per far germogliare l'eleganza, un'altra fonte di pace, dobbiamo essere buoni dentro e fuori rispecchiando le nostre personalità. Non dobbiamo essere palloni gonfiati che sono attaccati solo ad un filo ma dobbiamo essere persone fedeli,amici veri che nutrono l'idrogeno dell'amicizia".
"Noi ragazzi siamo i seminatori di pace , di tutti gli altri semi e un Mondo senza questi semi potrà esistere se solo noi lo vogliamo. Noi siamo le penne che scriveranno un nuovo futuro profumato di pace, dobbiamo pregare perché questo avvenga e non che rimanga un' utopia , deve essere il futuro che vivremo, non una volontà che non si avvererà , ma un futuro che toccheremo con mano".
"Dobbiamo avere il coraggio della verità: i ragazzi d'oggi contano solo sull'eleganza esteriore e non hanno il coraggio della verità, perché sanno che, testimoniando contro un idolo per gli altri, vengono discriminati ed esclusi: non sono più loro stessi e assumono comportamenti contro la loro bellezza interiore; e poi hanno un'eleganza esteriore finta rispetto alla loro personalità e hanno comportamenti che rispecchiano le persone più popolari, ma ineducati e non sempre molto apprezzati nella vita quotidiana".
La voce dei ragazzi è il giudizio più genuino del percorso svolto. Non ci sono voti per questo lavoro encomiabile, eseguito con dedizione e passione dalla comunità della scuola media "Ugo Foscolo" di Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura".
Con stima e affetto Agata Pinnelli