Il premio al dialogo tra più voci dialettali
Tra i premiati Losmargiasso e Di Nunno
domenica 28 gennaio 2018
17.29
Un tripudio di emozioni, di consensi di gradimento e lunghi applausi hanno contraddistinto la cerimonia di premiazione del concorso "1° Premio Letterario Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali", a cura della Pro Loco UNPLI Canosa e U.T.E. che si è svolta lo scorso lunedì presso l'affollatissimo Auditorium dell'Oasi "Arcivescovo Francesco Minerva", a Canosa di Puglia (BT). L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Canosa, è stata organizzata nell'ambito degli eventi per il 17 gennaio 2018, la "Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali" promossa in Italia dall'Unione Nazionale Pro Loco d'Italia–UNPLI per tutelare e valorizzare il patrimonio immateriale rappresentato dai dialetti e dalle lingue locali con l'obiettivo di sensibilizzare la collettività alla tutela dei saperi che rischiano di scomparire. Il dialetto, la lingua del popolo è un "bene culturale e antropologico" da preservare e tramandare alle future generazioni come più volte è stato ribadito nel corso della serata presentata da Claudia Vitrani, con gli interventi tra gli altri di Luca Zecchillo e Giusy Del Vento, componenti della giuria del "1° Premio Letterario Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali", del presidente dell'Università della Terza Età di Canosa, Sabino Trotta; di Sabino Dell'Isola e Antonio Faretina per la Compagnia Teatrale "Teatronuovo", fautrice dell'evento unitamente alla Pro Loco Canosa, rappresentata dal vice presidente Marco Tullio Milanese. Sul palco sono salite le autorità cittadine, tra le quali l'assessore alla cultura Mara Gerardi ed il consigliere regionale Francesco Ventola che hanno partecipato alla consegna dei premi, due dei quali fuori concorso. Il primo a Savino Losmargiasso per la carriera poetica dedicata al dialetto che da par suo a 93 anni ha recitato a menadito i suoi componimenti in rime tra gli applausi e lo stupore del pubblico. Non da meno la performance letteraria del neo cavaliere della Repubblica, Peppino Di Nunno, destinatario dell'altro premio fuori concorso per le sue ricerche storiche sul dialetto, sulle tradizioni locali e su Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura". Entrambi i premiati sostengono da sempre che il dialetto canosino, di origine latina, è una lingua a tutti gli effetti con la sua grammatica, la sua fonetica e, pertanto "chi si approccia alla scrittura deve rispettare i canoni, le regole della sintassi e della morfologia linguistica".
Per la sezione "Speciale Scuola" sono stati premiati gli alunni della 4^ C della primaria "Mauro Carella" di Canosa di Puglia, sotto la guida dei docenti Maria Marchetta, Rosanna Lafaenza, Daniela Princigalli e del dirigente scolastico Amalia Balducci per aver proposto "Natale in casa de Nannine e Ciccille" (Natale in casa di Nannina e Ciccillo)". Per la "Sezione Musica" il premio è andato al gruppo "Nonstiamobend" per il video amatoriale "Questo è il Natale di Canosa" che sulle note di un successo internazionale sono riusciti "a cucire un testo dalla satira graffiante, con il quale hanno messo alla berlina sfarzi ed eccessi della tradizione natalizia canosina, nonché italiana". A Filomena Piscitelli il premio della "Sezione Prosa Edita" con l'opera scritta con delicato sarcasmo dal titolo "La massarj de li purceduzze (La masseria dei porcellini)" mentre per la "Prosa Inedita" si è imposto l'ex assessore all'agricoltura, Nunzio Pinnelli con l'opera "La carrètte (la carretta)", significativo quadro della condizione femminile nei primi del novecento, "raccontata con amara ironia, che induce a una profonda riflessione". Per la "Poesia Inedita" il premio è andato a Francesco Pio Faretina per il componimento "Le scarpe d' attaneme -(Le scarpe di mio padre)" mentre per la "Poesia Edita" un ex-aequo a Leonardo D'Aulisa con "Canaus (Canosa)" e ad Antonio Gallucci di Minervino Murge(BT) con la poesia "La brutta bestj (La brutta bestia)". Commosso ed entusiasta il maggior cultore dedito alla riscoperta delle tradizioni, usi e costumi della storia minervinese Antonio Gallucci ha dichiarato : """per lo straordinario momento vissuto,mi sento in dovere di ringraziare la Pro Loco, l'Università della Terza Età, la Compagnia Teatro Nuovo nella persona di Antonia Faretina, l'Amministrazione Comunale e quanti hanno reso possibile la realizzazione della manifestazione, dalla qualificata giuria alla sobria e coinvolgente conduttrice Claudia Vitrani nonché i rappresentanti delle varie testate giornalistiche presenti.""" Dopo i ringraziamenti l'ex assistente amministrativo dell'Istituto Tecnico Commerciale di Canosa, entra nei dettagli: "la serata è stata un turbinìo di emozioni; primo perché non ritenevo potessi risultare tra i vincitori anche se la lirica, a mio modesto parere, era molto bella e soprattutto coinvolgente dal momento che nella sua tematica, molti ci si potevano "ritrovare" o "rivedere". In secondo luogo, mi è sembrato che mi fosse stato conferito un personale riconoscimento alla "carriera" che, se non quella artistica, non ritengo di essere in età da ricevere questo encomio!""" Prima di concludere il poeta dialettale Antonio Gallucci esprime le sue congratulazioni alla grinta e lucidità di Savino Losmargiasso per la sua capacità nel gestire il palco. Al termine delle dichiarazioni fa inoltre un piccolo cenno alla sua passata attività lavorativa : """Dal momento che l'ho espletata in quel di Canosa a far data dal 1972 fino al 2012. in qualità di assistente amministrativo dell'I.T.C. 'Luigi Einaudi'. Del periodo conservo, con sincero affetto, una miriade di bellissimi ricordi legati alle tantissime persone incontrate nel cammino. Affetto che, con infinita gioia, vedo copiosamente ricambiato. Volendo citare i nomi mi servirebbe un tomo da mille pagine ma quelli rimastimi maggiormente nel cuore sono stati gli alunni ai quali cercavo di approcciarmi sempre nella più disarmante disponibilità cercando di essere loro amico e, con l'andare degli anni, (i miei) padre""". Passato, presente e futuro all'insegna del dialetto che suscita sempre forti emozioni, un patrimonio della comunità locale per mantenere viva la cultura tipica, il senso delle tradizioni e della storia canosina e pugliese, delle classi popolari cui spesso il dialetto ha dato voce e continua ad essere la lingua familiare con il suo carico di ricordi e affetti.
Bartolo Carbone
Reportage a cura di Salvatore Carbone
Per la sezione "Speciale Scuola" sono stati premiati gli alunni della 4^ C della primaria "Mauro Carella" di Canosa di Puglia, sotto la guida dei docenti Maria Marchetta, Rosanna Lafaenza, Daniela Princigalli e del dirigente scolastico Amalia Balducci per aver proposto "Natale in casa de Nannine e Ciccille" (Natale in casa di Nannina e Ciccillo)". Per la "Sezione Musica" il premio è andato al gruppo "Nonstiamobend" per il video amatoriale "Questo è il Natale di Canosa" che sulle note di un successo internazionale sono riusciti "a cucire un testo dalla satira graffiante, con il quale hanno messo alla berlina sfarzi ed eccessi della tradizione natalizia canosina, nonché italiana". A Filomena Piscitelli il premio della "Sezione Prosa Edita" con l'opera scritta con delicato sarcasmo dal titolo "La massarj de li purceduzze (La masseria dei porcellini)" mentre per la "Prosa Inedita" si è imposto l'ex assessore all'agricoltura, Nunzio Pinnelli con l'opera "La carrètte (la carretta)", significativo quadro della condizione femminile nei primi del novecento, "raccontata con amara ironia, che induce a una profonda riflessione". Per la "Poesia Inedita" il premio è andato a Francesco Pio Faretina per il componimento "Le scarpe d' attaneme -(Le scarpe di mio padre)" mentre per la "Poesia Edita" un ex-aequo a Leonardo D'Aulisa con "Canaus (Canosa)" e ad Antonio Gallucci di Minervino Murge(BT) con la poesia "La brutta bestj (La brutta bestia)". Commosso ed entusiasta il maggior cultore dedito alla riscoperta delle tradizioni, usi e costumi della storia minervinese Antonio Gallucci ha dichiarato : """per lo straordinario momento vissuto,mi sento in dovere di ringraziare la Pro Loco, l'Università della Terza Età, la Compagnia Teatro Nuovo nella persona di Antonia Faretina, l'Amministrazione Comunale e quanti hanno reso possibile la realizzazione della manifestazione, dalla qualificata giuria alla sobria e coinvolgente conduttrice Claudia Vitrani nonché i rappresentanti delle varie testate giornalistiche presenti.""" Dopo i ringraziamenti l'ex assistente amministrativo dell'Istituto Tecnico Commerciale di Canosa, entra nei dettagli: "la serata è stata un turbinìo di emozioni; primo perché non ritenevo potessi risultare tra i vincitori anche se la lirica, a mio modesto parere, era molto bella e soprattutto coinvolgente dal momento che nella sua tematica, molti ci si potevano "ritrovare" o "rivedere". In secondo luogo, mi è sembrato che mi fosse stato conferito un personale riconoscimento alla "carriera" che, se non quella artistica, non ritengo di essere in età da ricevere questo encomio!""" Prima di concludere il poeta dialettale Antonio Gallucci esprime le sue congratulazioni alla grinta e lucidità di Savino Losmargiasso per la sua capacità nel gestire il palco. Al termine delle dichiarazioni fa inoltre un piccolo cenno alla sua passata attività lavorativa : """Dal momento che l'ho espletata in quel di Canosa a far data dal 1972 fino al 2012. in qualità di assistente amministrativo dell'I.T.C. 'Luigi Einaudi'. Del periodo conservo, con sincero affetto, una miriade di bellissimi ricordi legati alle tantissime persone incontrate nel cammino. Affetto che, con infinita gioia, vedo copiosamente ricambiato. Volendo citare i nomi mi servirebbe un tomo da mille pagine ma quelli rimastimi maggiormente nel cuore sono stati gli alunni ai quali cercavo di approcciarmi sempre nella più disarmante disponibilità cercando di essere loro amico e, con l'andare degli anni, (i miei) padre""". Passato, presente e futuro all'insegna del dialetto che suscita sempre forti emozioni, un patrimonio della comunità locale per mantenere viva la cultura tipica, il senso delle tradizioni e della storia canosina e pugliese, delle classi popolari cui spesso il dialetto ha dato voce e continua ad essere la lingua familiare con il suo carico di ricordi e affetti.
Bartolo Carbone
Reportage a cura di Salvatore Carbone