Il Premio Diomede Speciale al maestro Peppino Di Nunno
La consegna delle sue opere alle autorità
martedì 29 settembre 2020
22.50
Passerà agli annali la cerimonia del Premio Diomede 2020 che si è svolta lo scorso 26 settembre sulle accoglienti terrazze architettoniche di Palazzo Iliceto, sede del Museo Civico a canosa di Puglia, in un profilo di alto livello artistico e culturale come hanno commentato molti spettatori presenti o connessi in rete. Il Premio Speciale Diomede 2020 è stato conferito al maestro Peppino Di Nunno, Cavaliere al Merito, ricercatore storico locale e nazionale, che nel corso della cerimonia finale ha consentito allo stesso la "consegna" delle principali opere di studio offerte alla Città, alla Chiesa, al mondo della Scuola, a Regioni e Comuni d'Italia, alle Ambasciate d'Europa, a Bruxelles, ad Atene, alla Terra Santa, al Vaticano negli Archivi storici, al Ministero MIUR, al Quirinale, all'Università di Foggia e di Padova, agli estinti della Grande Guerra e della pandemia della Spagnola ricaduta cento anni fa.
Si è trattata di una "consegna" di un patrimonio storico e culturale che lo stesso maestro Di Nunno interpreta, evocando nelle tradizioni popolari secolari la "cunzégne" in dialetto che avveniva nella casa della promessa sposa quando si esponeva il corredo e la dote. Lo stesso "corredo della zita" viene citato nelle carte dotali del 1500 nell'Archivio prevostale della Cattedrale San Sabino, riportato e studiato nella Tesi di Dottorato di Mons. Felice Bacco. La "consegna" delle opere, come interpreta il Maestro Di Nunno, si collega al Premio Diomede Speciale, da Lui accolto come "condivisione ad rem più che ad personam", vale a dire alle cose, alle opere, più che alla persona. In questo contesto di "consegna" tramandata alla Città, il maestro Peppino ha voluto fare omaggio di alcune opere ai rappresentanti delle Istituzioni cittadine di opere recenti, suggellate in progetti inediti di studio, approdati al Quirinale, alla Presidenza della Repubblica, al Museo Archeologico Nazionale di Atene, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, allo stesso Palazzo Iliceto, dove si à svolta la cerimonia del Premio Diomede 2020.
A Mons. Felice Bacco, rappresentante della storica Basilica Cattedrale di San Sabino, il maestro Di Nunno ha consegnato una stampa quadro della Vergine Maria del Quirinale, concessa dall'Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, ritrovata in un olio su tela del MDCXCVI di Carlo Maratta e riprodotto al tempo della Residenza dei Papi, nel Torrino del Quirinale, nel mosaico di Giuseppe Conti del MDCCCII – PIVS VII P. M. RESTITVIT. L'opera è stata curata nel contesto e nel tempo dell'emergenza Covid, collocata nell'arte sacra nel Torrino del Quirinale che si illumina di Tricolore, come avviene alla facciata in pietra del Palazzo Iliceto, su opera della Pro Loco. L'immagine è stata oggetto di un componimento letterario approdato e condiviso dal Quirinale e dallo stesso Comando del Reggimento dei Corazzieri nel significato della Vergine Maria "donna del coraggio", di una virtù evocata in chiave laica dal motto storico dei Corazzieri, "virtus in periculis firmior", "il coraggio è più forte nel pericolo", nella condivisione di una lettera mostrata della vigilia di Pasqua del Comandante del benemerito Reggimento della Guardia del Quirinale e del Presidente della Repubblica, che ha inviato alla Pro Loco di Canosa, nota ufficiale di apprezzamento.Don Felice Bacco, nel ricevere l'omaggio, ha apprezzato la valenza culturale e spirituale di una effigie affacciata sul Cortile d'Onore del Quirinale, dove Lui stesso col Maestro Peppino hanno posato i piedi in una delegazione ufficiale della Scuola e del Comune nel maggio 2011.L'opera è stata indirizzata anche a S. E. Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria, presente, cui in precedenza era stata notificata in condivisione.
Nel contesto del Premio intitolato a DIOMEDE, il maestro Di Nunno, destinatario del Premio Speciale, ha fatto omaggio al Sindaco di canosa Roberto Morra di una stampa quadro di Diomede, raffigurato nel bassorilievo tufaceo esposto presso l'atrio del Palazzo Municipale e presente anche in riproduzione nella Cantina Diomede di Canosa, da cui è stata tratta la stampa. Le radici diomedee di fondazione, come ha detto il maestro Peppino, proprio in questi mesi sono state oggetto di uno studio inedito già approdato al Museo Archeologico Nazionale di Atene e di Napoli nella ritrovata moneta diomedea riscoperta nella pergamena artistica di Giovanni Bovio di Matteo Barboni del 1892, donata nei giorni scorsi alla Biblioteca Comunale Giovanni Bovio di Trani. Il Sindaco Roberto Morra nella gratitudine ha accolto l'opera, nell'apprezzamento delle pagine di ricerche storiche divulgate che accoglie e raccoglie in una cartella particolare negli atti del Comune, condividendo il valore patrimoniale.
La Damigella greca MEDELLA è stato l'omaggio alla Presidente del Comitato Diomede Dott.ssa Angela Valentino. È stato rappresentato nel mondo femminile della storia di Canosa con una monografia inedita ed una stampa unica a colori dell'Ipogeo Lagrasta, ritrovate e concesse dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nell'auspicio di ritrovare VICO MEDELLA DASME, che porta nel titolo bellico di Generale Cadorna agli storici Ipogei del "Tesoro di Canosa" scoperto nel 1854 nella contrada "nomata Rosale". Lo stesso tesoro fu visitato nella Scoperta dal Sindaco Ferdinando Lopez.La monografia di quattro pagine pubblicata e donata alla Fondazione Archeologica Canosina e al Museo Archeologico Nazionale di Palazzo Sinesi, ed è disponibile per la conoscenza e cultura del territorio per Associazioni e Istituzioni della Scuola.
Alla PRO LOCO Canosa nelle mani del Presidente Elia Marro è stata consegnata per la divulgazione, una pagina dell'Archivio Storico Comunale, fonte degli studi del maestro Di Nunno come altri Archivi di Stato e del Vaticano. La pagina riporta la figura del Sindaco Ferdinando Lopez, autore nel 1855 del basamento in pietra del monumento dell'Immacolata in Piazza Colonna, oggi Piazza della Repubblica, con "lo sguardo rivolto alla Chiesa di San Sabino per la strada che vi conduce". Il maestro racconta il suo risanamento volontario della lapide posta in basso al monumento, a firma del Sindaco Lopez, che lo portò negli anni '80 a riscoprire nel Borgo Antico del Castello Vico FERDINANDO LOPEZ, che porta proprio all'accesso superiore da via Sabina al Palazzo Iliceto, e che attende la collocazione della lapide posta a terra all'interno.
Il plauso di Mauro Dal Sogno, presentatore della cerimonia del Premio Diomede 2020 nel Palazzo Iliceto con le congratulazioni del pubblico porge condivisione lieta a questo viaggio di cultura fra le pietre antiche della Casa degli Italiani e la Casa di Canosa. A questa Casa il premiato Diomede Peppino Di Nunno, con gli spettatori in piedi offre il canto degli Italiani ed il suono dell'Inno di Mameli con l'armonica a bocca, come avvenne nel 2011 nei corridoi del Quirinale nell'incontro con il Presidente Giorgio Napolitano, di cui si conserva la foto nel progetto "ob amorem patriae" esposto poi nel 2012 al Vittoriano. A poche ore dalla cerimonia, il Sindaco di Pederobba Marco Turato dal Veneto ha inviato una nota di congratulazioni al Maestro Di Nunno, nel legame sorto nel 2003 del Monfenera della lapide in corso Gramsci e suggellato da un «Patto di Amicizia» al Quirinale nel 2011 nell'incontro con il Presidente della Repubblica con la delegazione del Comune e della Scuola di Canosa, come ha citato lo stesso Maestro Peppino nella cerimonia del Premio Diomede.
"Onore all'Italia, onore a Canosa di Puglia, onore alla Gens canusina, figlia di Principi, Imperatori e Vescovi, - conclude il maestro Peppino, - ai Figli di Diomede, di Giove Toro e di San Sabino, "pater urbis", patrono e padre spirituale dei Canosini, trapiantati anche in altre terre e di tanti forestieri e cultori del patrimonio sabiniano, da Sud a Nord e in Europa e di cui siamo eredi e custodi, anche nel Premio Diomede." La foto con il sindaco di Canosa Roberto Morra , il parroco della Cattedrale San Sabino, Mons. Felice ed il presidente del Comitato Premio Diomede Angela Valentino ha suggellato la soddisfazione del Maestro Peppino Di Nunno che conserverà gelosamente il premio ricevuto.
Foto a cura di Luigi Barbarossa
Si è trattata di una "consegna" di un patrimonio storico e culturale che lo stesso maestro Di Nunno interpreta, evocando nelle tradizioni popolari secolari la "cunzégne" in dialetto che avveniva nella casa della promessa sposa quando si esponeva il corredo e la dote. Lo stesso "corredo della zita" viene citato nelle carte dotali del 1500 nell'Archivio prevostale della Cattedrale San Sabino, riportato e studiato nella Tesi di Dottorato di Mons. Felice Bacco. La "consegna" delle opere, come interpreta il Maestro Di Nunno, si collega al Premio Diomede Speciale, da Lui accolto come "condivisione ad rem più che ad personam", vale a dire alle cose, alle opere, più che alla persona. In questo contesto di "consegna" tramandata alla Città, il maestro Peppino ha voluto fare omaggio di alcune opere ai rappresentanti delle Istituzioni cittadine di opere recenti, suggellate in progetti inediti di studio, approdati al Quirinale, alla Presidenza della Repubblica, al Museo Archeologico Nazionale di Atene, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, allo stesso Palazzo Iliceto, dove si à svolta la cerimonia del Premio Diomede 2020.
A Mons. Felice Bacco, rappresentante della storica Basilica Cattedrale di San Sabino, il maestro Di Nunno ha consegnato una stampa quadro della Vergine Maria del Quirinale, concessa dall'Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, ritrovata in un olio su tela del MDCXCVI di Carlo Maratta e riprodotto al tempo della Residenza dei Papi, nel Torrino del Quirinale, nel mosaico di Giuseppe Conti del MDCCCII – PIVS VII P. M. RESTITVIT. L'opera è stata curata nel contesto e nel tempo dell'emergenza Covid, collocata nell'arte sacra nel Torrino del Quirinale che si illumina di Tricolore, come avviene alla facciata in pietra del Palazzo Iliceto, su opera della Pro Loco. L'immagine è stata oggetto di un componimento letterario approdato e condiviso dal Quirinale e dallo stesso Comando del Reggimento dei Corazzieri nel significato della Vergine Maria "donna del coraggio", di una virtù evocata in chiave laica dal motto storico dei Corazzieri, "virtus in periculis firmior", "il coraggio è più forte nel pericolo", nella condivisione di una lettera mostrata della vigilia di Pasqua del Comandante del benemerito Reggimento della Guardia del Quirinale e del Presidente della Repubblica, che ha inviato alla Pro Loco di Canosa, nota ufficiale di apprezzamento.Don Felice Bacco, nel ricevere l'omaggio, ha apprezzato la valenza culturale e spirituale di una effigie affacciata sul Cortile d'Onore del Quirinale, dove Lui stesso col Maestro Peppino hanno posato i piedi in una delegazione ufficiale della Scuola e del Comune nel maggio 2011.L'opera è stata indirizzata anche a S. E. Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria, presente, cui in precedenza era stata notificata in condivisione.
Nel contesto del Premio intitolato a DIOMEDE, il maestro Di Nunno, destinatario del Premio Speciale, ha fatto omaggio al Sindaco di canosa Roberto Morra di una stampa quadro di Diomede, raffigurato nel bassorilievo tufaceo esposto presso l'atrio del Palazzo Municipale e presente anche in riproduzione nella Cantina Diomede di Canosa, da cui è stata tratta la stampa. Le radici diomedee di fondazione, come ha detto il maestro Peppino, proprio in questi mesi sono state oggetto di uno studio inedito già approdato al Museo Archeologico Nazionale di Atene e di Napoli nella ritrovata moneta diomedea riscoperta nella pergamena artistica di Giovanni Bovio di Matteo Barboni del 1892, donata nei giorni scorsi alla Biblioteca Comunale Giovanni Bovio di Trani. Il Sindaco Roberto Morra nella gratitudine ha accolto l'opera, nell'apprezzamento delle pagine di ricerche storiche divulgate che accoglie e raccoglie in una cartella particolare negli atti del Comune, condividendo il valore patrimoniale.
La Damigella greca MEDELLA è stato l'omaggio alla Presidente del Comitato Diomede Dott.ssa Angela Valentino. È stato rappresentato nel mondo femminile della storia di Canosa con una monografia inedita ed una stampa unica a colori dell'Ipogeo Lagrasta, ritrovate e concesse dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nell'auspicio di ritrovare VICO MEDELLA DASME, che porta nel titolo bellico di Generale Cadorna agli storici Ipogei del "Tesoro di Canosa" scoperto nel 1854 nella contrada "nomata Rosale". Lo stesso tesoro fu visitato nella Scoperta dal Sindaco Ferdinando Lopez.La monografia di quattro pagine pubblicata e donata alla Fondazione Archeologica Canosina e al Museo Archeologico Nazionale di Palazzo Sinesi, ed è disponibile per la conoscenza e cultura del territorio per Associazioni e Istituzioni della Scuola.
Alla PRO LOCO Canosa nelle mani del Presidente Elia Marro è stata consegnata per la divulgazione, una pagina dell'Archivio Storico Comunale, fonte degli studi del maestro Di Nunno come altri Archivi di Stato e del Vaticano. La pagina riporta la figura del Sindaco Ferdinando Lopez, autore nel 1855 del basamento in pietra del monumento dell'Immacolata in Piazza Colonna, oggi Piazza della Repubblica, con "lo sguardo rivolto alla Chiesa di San Sabino per la strada che vi conduce". Il maestro racconta il suo risanamento volontario della lapide posta in basso al monumento, a firma del Sindaco Lopez, che lo portò negli anni '80 a riscoprire nel Borgo Antico del Castello Vico FERDINANDO LOPEZ, che porta proprio all'accesso superiore da via Sabina al Palazzo Iliceto, e che attende la collocazione della lapide posta a terra all'interno.
Il plauso di Mauro Dal Sogno, presentatore della cerimonia del Premio Diomede 2020 nel Palazzo Iliceto con le congratulazioni del pubblico porge condivisione lieta a questo viaggio di cultura fra le pietre antiche della Casa degli Italiani e la Casa di Canosa. A questa Casa il premiato Diomede Peppino Di Nunno, con gli spettatori in piedi offre il canto degli Italiani ed il suono dell'Inno di Mameli con l'armonica a bocca, come avvenne nel 2011 nei corridoi del Quirinale nell'incontro con il Presidente Giorgio Napolitano, di cui si conserva la foto nel progetto "ob amorem patriae" esposto poi nel 2012 al Vittoriano. A poche ore dalla cerimonia, il Sindaco di Pederobba Marco Turato dal Veneto ha inviato una nota di congratulazioni al Maestro Di Nunno, nel legame sorto nel 2003 del Monfenera della lapide in corso Gramsci e suggellato da un «Patto di Amicizia» al Quirinale nel 2011 nell'incontro con il Presidente della Repubblica con la delegazione del Comune e della Scuola di Canosa, come ha citato lo stesso Maestro Peppino nella cerimonia del Premio Diomede.
"Onore all'Italia, onore a Canosa di Puglia, onore alla Gens canusina, figlia di Principi, Imperatori e Vescovi, - conclude il maestro Peppino, - ai Figli di Diomede, di Giove Toro e di San Sabino, "pater urbis", patrono e padre spirituale dei Canosini, trapiantati anche in altre terre e di tanti forestieri e cultori del patrimonio sabiniano, da Sud a Nord e in Europa e di cui siamo eredi e custodi, anche nel Premio Diomede." La foto con il sindaco di Canosa Roberto Morra , il parroco della Cattedrale San Sabino, Mons. Felice ed il presidente del Comitato Premio Diomede Angela Valentino ha suggellato la soddisfazione del Maestro Peppino Di Nunno che conserverà gelosamente il premio ricevuto.
Foto a cura di Luigi Barbarossa