Il profumo e l'inganno dell’azzardo
La sovrastima delle possibilità di vincita devia i malati di slot. Un’equipe francese ha condotto gli studi neurologici su un campione di volontari
martedì 20 agosto 2013
10.20
L'ottimismo è il profumo dell'inganno, è quanto emerso da alcuni recenti studi francesi, i quali hanno dimostrato come i soggetti al gioco d'azzardo patologico (GAP, giocatori d'azzardo patologici) siano contraddistinti da un overdose di ottimismo insita già nel loro primario codice genetico. Il sentimento di una prospettiva in buona riuscita degli sforzi in pathos che comportano le varie puntate al gioco del rischio, è il tallone d'Achille degli antieroi del gioco, i malati da slot, VLT e da tavolo, i quali sovrastimando le possibilità di vincita sono deviati nelle proprie scelte "ludiche", andando a lanciarsi in scommesse altamente rischiose a livello economico.
L'equipe del Dottor Jean Claude Dreher, del centro di Neuroscienze dell'Università Claude-Bernard Lyon, ha condotto degli studi a livello neurologico, attestando come si vada a provocare un'alterazione del ragionamento probabilista dell'individuo, nell'istante clou della puntata. Tale insidiosa zecca del cervello, attecchirebbe come dimostrato, a partire dagli 11 o 12 anni. Gli esperimenti di ricerca che hanno portato a comprovare le ipotesi del Dottor Dreher, sono stati condotti su un gruppo di pazienti, attraverso un classico strumento di economia sperimentale, proponendo un compito ai volontari. Al termine delle performance, si è utilizzato un modello matematico con il quale è stato possibile tracciare per ogni singolo individuo simultaneamente, una linea delle probabilità è una generale dell'ottimismo, rapportandole entrambe al livello di rischio.
Agli attenti occhi clinici, è apparso da subito molto evidentemente che i giocatori patologici tendano a percepire un iperestensione delle possibilità di vincita, a un livello eccessivamente superiore rispetto al dato reale. Gli studi francesi hanno sicuramente dato il "Là" per approfondire la ricerca in questo senso, alla quale faranno seguito, come ha annunciato lo specialista francese, approfondimenti in ambito terapico e preventivo. "Jouer double jeu "(fare il doppio gioco) dicono i francesi, ma quando l'inganno si fa duro, i veri duri iniziano a lottare.
L'equipe del Dottor Jean Claude Dreher, del centro di Neuroscienze dell'Università Claude-Bernard Lyon, ha condotto degli studi a livello neurologico, attestando come si vada a provocare un'alterazione del ragionamento probabilista dell'individuo, nell'istante clou della puntata. Tale insidiosa zecca del cervello, attecchirebbe come dimostrato, a partire dagli 11 o 12 anni. Gli esperimenti di ricerca che hanno portato a comprovare le ipotesi del Dottor Dreher, sono stati condotti su un gruppo di pazienti, attraverso un classico strumento di economia sperimentale, proponendo un compito ai volontari. Al termine delle performance, si è utilizzato un modello matematico con il quale è stato possibile tracciare per ogni singolo individuo simultaneamente, una linea delle probabilità è una generale dell'ottimismo, rapportandole entrambe al livello di rischio.
Agli attenti occhi clinici, è apparso da subito molto evidentemente che i giocatori patologici tendano a percepire un iperestensione delle possibilità di vincita, a un livello eccessivamente superiore rispetto al dato reale. Gli studi francesi hanno sicuramente dato il "Là" per approfondire la ricerca in questo senso, alla quale faranno seguito, come ha annunciato lo specialista francese, approfondimenti in ambito terapico e preventivo. "Jouer double jeu "(fare il doppio gioco) dicono i francesi, ma quando l'inganno si fa duro, i veri duri iniziano a lottare.