Il sacrificio delle 23 vittime non deve restare vano

Le associazioni andriesi al fianco delle famiglie

lunedì 18 luglio 2016 6.56
16 luglio 2016, Andria(BT) si ferma ed Andria si ritrova al palazzetto dello sport per onorare le vittime della strage sul binario unico della Bari-Nord e per stringersi nel dolore dei familiari e dei sopravvissuti. Negozi tutti chiusi, attività commerciali, artigianali e d'impresa sospese, mercati chiusi anche a Barletta, Corato e Ruvo di Puglia. Tutto in un silenzio insolito e dirompente che invita alla riflessione. Chi dice che Andria dopo il 12 luglio non sarà più la stessa ha ragione e ce ne stiamo già accorgendo. Il cammino è lungo ma il miracolo potrebbe realmente accadere e quell'impegno civico sempre troppo limitato potrebbe emergere con forza per comprendere che il sacrificio delle 23 vittime dell'incidente non deve restare vano. Se in questa storia c'è qualcosa che accomuna tutti ma proprio tutti sono le responsabilità, anche se le indagini non hanno ancora toccato il "terzo livello" che forse è quello principale cioè relativo alla sfera politica; a chi aveva potere e facoltà di fare e non ha fatto ma anche chi aveva il dovere di fare certe cose e non le ha fatte. Quelle responsabilità sono anche riconducibili direttamente a tutti coloro che affermano oggi di essere saliti tantissime volte su quei treni ma forse mai si sono fermati a riflettere abbastanza perché "distratti" dal fascino di quei vagoni moderni ma che viaggiavano su linee antiquate e pericolose. Anche questo tutto fumo negli occhi. Le parole abusate anche in occasione della cerimonia funebre al Palasport di Andria sono state prevenzione e il ribadire che "non deve accadere mai più".

Eppure quelle parole oggi sembrano non avere molto senso se è vero come è vero che prevenzione significa intervenire "prima" ed in questo caso qualcuno che oggi parla di prevenzione per tanti anni non sappiamo quali atti e gesti concreti abbia prodotto per realizzare quel vago concetto tanto caro a chi parla sempre a posteriori dal "palcoscenico". Sono quegli stessi soggetti che forse non si sarebbero neppure accorti che mentre pronunciavano quelle parole commoventi i pericoli continuavano a scorrere su quella linea ferroviaria al punto che già da quando accadde l'incidente e nei giorni successivi, forse con i resti umani ancora nei campi dell'Andria-Corato, i treni, quegli stessi treni tanto moderni e tecnologicamente avanzati, hanno continuato a correre sulla tratta Andria-Barletta e viceversa cioè su un altro importante e frequentatissimo pezzo di ferrovia ancora a "binario unico" ed ancora in mano alle responsabilità di "pochi". Quei treni che continuano a correre guardano ora solo in direzione Nord e non si sono mai voltati a vedere la tragedia consumata alle loro spalle in direzione Sud. Quei treni hanno continuato a produrre utili quindi ancora oggi nessuno vuole fermarli. Andria vuole Giustizia e Verità vere e non di facciata. Non generici colpevoli ma responsabilità di chi non ha evitato, potendolo fare, che l'errore umano avesse potuto accadere, come poi realmente purtroppo è accaduto. Dalle Associazioni Civiche e di Volontariato andriesi arriva un forte segnale cioè la dichiarazione di essere a completa disposizione del Comune di Andria nella sua costituzione di Parte Civile nei processi ed in tutti i gradi di giudizio. All'azione di Coordinamento dell'azione giudiziaria che sarà avviata dal Comune di Andria le oltre 130 Associazioni iscritte all'Albo Comunale saranno al fianco della Comunità e delle famiglie delle vittime. Anche in questo caso non si perda altro tempo e si intervenga con tempestività e tempismo, per evitare che le luci dei riflettori, come sta già accadendo in questi giorni a causa di altri drammatici accadimenti mondiali, si spostino altrove e vadano a puntarsi sul prossimo, speriamo evitabile, incidente ferroviario.Intanto quei treni, quegli stessi treni, continuano a correre sulla Bari – Nord ma verso dove?
Savino Montaruli- Presidente Associazione "Io Ci Sono!"
Membro Eletto 1^ - 3^ e 4^ Consulta della Città di Andria