Il sindaco La Salvia incontra Attolini e Gorgoni
Individuare l’ospedale di Barletta quale polo oncologico. Richieste ascoltate ma non ancora accettate da Regione
lunedì 21 gennaio 2013
17.42
Proseguono gli incontri del sindaco, Ernesto La Salvia, insieme ai rappresentanti del "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619", con l'assessore regionale alle politiche della salute, Ettore Attolini e il direttore generale della Asl Bt, Giovanni Gorgoni, a proposito del Piano di riordino ospedaliero varato dalla Regione Puglia, che prevede nuovi tagli per l'ospedale di Canosa. Il Piano comporta, tra l'altro, la mancata conferma del reparto di Psichiatria, che resta all'ospedale di Barletta, ed una ulteriore riduzione complessiva di posti letto che passano a 71 rispetto agli iniziali 102.
Mentre continua l'occupazione dell'ospedale di Canosa da parte del "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619", ieri mattina, 17 gennaio, in tarda mattinata, il sindaco ha incontrato Attolini e Gorgoni. "Le nostre richieste sono state ascoltate ma non ancora ufficialmente accettate da parte della Regione - ha dichiarato il primo cittadino - . Continuano, dunque, le trattative sul futuro del nostro ospedale - ha proseguito - . A proposito dei posti letto, abbiamo ottenuto rassicurazioni sulla volontà di non chiudere la struttura ma di potenziarla riguardo al numero dei posti letto per farla divenire una struttura a vocazione riabilitativa e geriatrica, non più legata, quindi, all'urgenza. Motore delle decisioni è il bisogno di contenere i costi del personale, nel rispetto delle norme stabilite dalla Legge e delle piante organiche formulate dalle Direzioni Generali. Intanto è stata condivisa da parte della Regione la proposta di reclutare due nuovi ortopedici e due nuove ostetriche per il nostro nosocomio".
Il piano sanitario regionale prevede nella provincia di Barletta-Andria-Trani l'individuazione di tre ospedali, Andria, Barletta, Bisceglie e il ridimensionamento o la riconversione di altri. Si stabilisce anche di individuare l'ospedale di Barletta quale polo oncologico e l'ospedale di Andria quale polo delle emergenze. Tanti sono però i disagi che si prefigurano per i cittadini del territorio, che saranno costretti a ricorrere a "viaggi della speranza" e a vagare da un ospedale all'altro a causa della mancanza di posti letto. A fronte della chiusura degli ospedali di Minervino e Spinazzola e dell'impoverimento del nosocomio di Canosa, infatti, il Piano non mette in campo un progetto organico e concreto di potenziamento delle strutture in grado di rispondere ai bisogni di salute delle popolazioni di questi territori. "Non si può pensare di depauperare una struttura funzionante ancor prima di aver creato una valida alternativa, senza che siano garantiti i Lea, Livelli Essenziali di Assistenza alla popolazione - ha ribadito il sindaco -. In attesa che ciò avvenga continueremo a batterci, a fianco del "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619", per la sospensione del Piano di Riordino Ospedaliero e per il congelamento dello stesso all'anno 2010, nell'esclusivo interesse della cittadinanza e del diritto alla salute".
ufficio stampa
Francesca Lombardi
Mentre continua l'occupazione dell'ospedale di Canosa da parte del "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619", ieri mattina, 17 gennaio, in tarda mattinata, il sindaco ha incontrato Attolini e Gorgoni. "Le nostre richieste sono state ascoltate ma non ancora ufficialmente accettate da parte della Regione - ha dichiarato il primo cittadino - . Continuano, dunque, le trattative sul futuro del nostro ospedale - ha proseguito - . A proposito dei posti letto, abbiamo ottenuto rassicurazioni sulla volontà di non chiudere la struttura ma di potenziarla riguardo al numero dei posti letto per farla divenire una struttura a vocazione riabilitativa e geriatrica, non più legata, quindi, all'urgenza. Motore delle decisioni è il bisogno di contenere i costi del personale, nel rispetto delle norme stabilite dalla Legge e delle piante organiche formulate dalle Direzioni Generali. Intanto è stata condivisa da parte della Regione la proposta di reclutare due nuovi ortopedici e due nuove ostetriche per il nostro nosocomio".
Il piano sanitario regionale prevede nella provincia di Barletta-Andria-Trani l'individuazione di tre ospedali, Andria, Barletta, Bisceglie e il ridimensionamento o la riconversione di altri. Si stabilisce anche di individuare l'ospedale di Barletta quale polo oncologico e l'ospedale di Andria quale polo delle emergenze. Tanti sono però i disagi che si prefigurano per i cittadini del territorio, che saranno costretti a ricorrere a "viaggi della speranza" e a vagare da un ospedale all'altro a causa della mancanza di posti letto. A fronte della chiusura degli ospedali di Minervino e Spinazzola e dell'impoverimento del nosocomio di Canosa, infatti, il Piano non mette in campo un progetto organico e concreto di potenziamento delle strutture in grado di rispondere ai bisogni di salute delle popolazioni di questi territori. "Non si può pensare di depauperare una struttura funzionante ancor prima di aver creato una valida alternativa, senza che siano garantiti i Lea, Livelli Essenziali di Assistenza alla popolazione - ha ribadito il sindaco -. In attesa che ciò avvenga continueremo a batterci, a fianco del "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619", per la sospensione del Piano di Riordino Ospedaliero e per il congelamento dello stesso all'anno 2010, nell'esclusivo interesse della cittadinanza e del diritto alla salute".
ufficio stampa
Francesca Lombardi