Il Sindaco scrive alla Gazzetta, alla Regione, alla Asl, al Prefetto e al Procuratore
Piano di riordino sanitario. La "spending review" non ha tolto un euro......sino ad oggi!
martedì 20 novembre 2012
12.49
Questo è un comunicato che è stato inviato in esclusiva alla Gazzetta del Mezzogiorno e non contemporaneamente agli altri organi di stampa e solo due giorni dopo pubblicato sul sito Comunale. Chiediamo al Sindaco ed al responsabile dell'Ufficio Stampa Comunale di essere imparziale verso tutti gli organi di informazione e di non privileggiare la Gazzetta del Mezzogiorno che come sappiamo già riceve dallo stato contributi alla editoria per circa 2,5 milioni di euro all'anno ed a cui la "spending review" non ha tolto un euro......sino ad oggi!
La redazione di Canosaweb
Comunicato Stampa:
Piano di riordino sanitario: Ospedale di Canosa; il sindaco scrive alla Regione, alla Asl, al Prefetto e al Procuratore
A proposito del Piano di riordino sanitario e della paventata chiusura dell'ospedale di Canosa di Puglia, il sindaco Ernesto La Salvia ha inviato, il 13 novembre 2012, la seguente lettera al presidente della Regione Puglia, all'assessore regionale alla Salute, al direttore generale della Asl e per conoscenza anche al Prefetto della Provincia Bat e al Procuratore della Repubblica della Bat.
"Ad integrazione di quanto comunicato in data 14/06/2012 – scrive il primo cittadino di Canosa -, si porta alla Loro attenzione il comunicato stampa del Ministero della Salute dell'8 novembre 2012 relativo alla distribuzione dei posti letto ospedalieri rivisti alla luce della "spending review"; in particolare si segnala quanto previsto dalla "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera" del Ministro della Salute, Balduzzi.
Nel citato disposto, infatti, come sancito dalla Legge n. 135/2012, il numero minimo di posti letto nel territorio italiano passa da 3,82 a 3,7 per ogni mille abitanti: il 3 per mille per acuti, lo 0,7 per riabilitazioni e lungo-degenti. Appare evidente come la redistribuzione prevista per il territorio della BAT ed ancora in fase di attuazione (grazie a Dio) della Legge Regionale n. 83 del 7 giugno 2012, crea una seria preoccupazione evidenziando con i 747 posti letto previsti in totale (acuti e lungodegenza) per i 396.000 residenti una percentuale dell'1,88 per mille (1,73 per acuti!), percentuale assolutamente insufficiente a garantire la salute dei cittadini del territorio provinciale.
Confidiamo in una profonda rivisitazione di quanto stabilito per la BAT ed in particolare per l'ospedale di Canosa di Puglia, così evidentemente e ingiustificatamente mortificato dalla normativa regionale, anche in considerazione del riferito pareggio del bilancio aziendale della ASL competente, realizzato con la presenza delle strutture ancora funzionanti e professionalmente all'altezza (come da comunicazione ufficiale, risultato di valutazione dipartimentale, pubblicata sul sito
www.aslbat.it, link: http://www.aslbat.it/attachments/1043_valutazioni%201.pdf).
A tal proposito, premesso che in assenza di piani alternativi nella gestione dei pazienti acuti e in assenza delle previste realizzazioni delle nuove divisioni, la chirurgia, l'ortopedia, la ginecologia, la pediatria e la cardiologia continuano a fornire prestazioni d'urgenza, garantendo un tempestivo trattamento dei pazienti critici con personale numericamente ridotto fino a rendere quasi impossibile l'indispensabile funzione svolta e non vicariabile, si invitano le SS. LL. a verificare che il personale numericamente insufficiente sia rapidamente integrato, permettendo il mantenimento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), altrimenti non realizzabili, a garanzia dell'incolumità pubblica.
Infine, come segnalato nel corso di un incontro tenutosi in Prefettura in data 31/10/2012 avente ad ordine del giorno il "Gruppo di Allarme Sociale – Riordino ospedaliero", pur nella più completa e democratica organizzazione della protesta dei cittadini costituitisi in comitati spontanei per la difesa del locale ospedale, non si esclude che nel territorio canosino la questione in futuro possa degenerare, alla luce di questo stallo gestionale.
Come più volte e pubblicamente espresso, riterremo gli esecutori del riordino così prospettato responsabili di ogni danno prodotto dalla mancata risposta costituzionalmente dovuta alla domanda di salute dei cittadini.
ufficio stampa
Francesca Lombardi
La redazione di Canosaweb
Comunicato Stampa:
Piano di riordino sanitario: Ospedale di Canosa; il sindaco scrive alla Regione, alla Asl, al Prefetto e al Procuratore
A proposito del Piano di riordino sanitario e della paventata chiusura dell'ospedale di Canosa di Puglia, il sindaco Ernesto La Salvia ha inviato, il 13 novembre 2012, la seguente lettera al presidente della Regione Puglia, all'assessore regionale alla Salute, al direttore generale della Asl e per conoscenza anche al Prefetto della Provincia Bat e al Procuratore della Repubblica della Bat.
"Ad integrazione di quanto comunicato in data 14/06/2012 – scrive il primo cittadino di Canosa -, si porta alla Loro attenzione il comunicato stampa del Ministero della Salute dell'8 novembre 2012 relativo alla distribuzione dei posti letto ospedalieri rivisti alla luce della "spending review"; in particolare si segnala quanto previsto dalla "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera" del Ministro della Salute, Balduzzi.
Nel citato disposto, infatti, come sancito dalla Legge n. 135/2012, il numero minimo di posti letto nel territorio italiano passa da 3,82 a 3,7 per ogni mille abitanti: il 3 per mille per acuti, lo 0,7 per riabilitazioni e lungo-degenti. Appare evidente come la redistribuzione prevista per il territorio della BAT ed ancora in fase di attuazione (grazie a Dio) della Legge Regionale n. 83 del 7 giugno 2012, crea una seria preoccupazione evidenziando con i 747 posti letto previsti in totale (acuti e lungodegenza) per i 396.000 residenti una percentuale dell'1,88 per mille (1,73 per acuti!), percentuale assolutamente insufficiente a garantire la salute dei cittadini del territorio provinciale.
Confidiamo in una profonda rivisitazione di quanto stabilito per la BAT ed in particolare per l'ospedale di Canosa di Puglia, così evidentemente e ingiustificatamente mortificato dalla normativa regionale, anche in considerazione del riferito pareggio del bilancio aziendale della ASL competente, realizzato con la presenza delle strutture ancora funzionanti e professionalmente all'altezza (come da comunicazione ufficiale, risultato di valutazione dipartimentale, pubblicata sul sito
www.aslbat.it, link: http://www.aslbat.it/attachments/1043_valutazioni%201.pdf).
A tal proposito, premesso che in assenza di piani alternativi nella gestione dei pazienti acuti e in assenza delle previste realizzazioni delle nuove divisioni, la chirurgia, l'ortopedia, la ginecologia, la pediatria e la cardiologia continuano a fornire prestazioni d'urgenza, garantendo un tempestivo trattamento dei pazienti critici con personale numericamente ridotto fino a rendere quasi impossibile l'indispensabile funzione svolta e non vicariabile, si invitano le SS. LL. a verificare che il personale numericamente insufficiente sia rapidamente integrato, permettendo il mantenimento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), altrimenti non realizzabili, a garanzia dell'incolumità pubblica.
Infine, come segnalato nel corso di un incontro tenutosi in Prefettura in data 31/10/2012 avente ad ordine del giorno il "Gruppo di Allarme Sociale – Riordino ospedaliero", pur nella più completa e democratica organizzazione della protesta dei cittadini costituitisi in comitati spontanei per la difesa del locale ospedale, non si esclude che nel territorio canosino la questione in futuro possa degenerare, alla luce di questo stallo gestionale.
Come più volte e pubblicamente espresso, riterremo gli esecutori del riordino così prospettato responsabili di ogni danno prodotto dalla mancata risposta costituzionalmente dovuta alla domanda di salute dei cittadini.
ufficio stampa
Francesca Lombardi