«Il Sud è la locomotiva d'Italia»: il MEIC rilancia il messaggio da Bari
Conclusa la due giorni di analisi, dati, idee e buone pratiche su salute, ambiente e lavoro
mercoledì 11 giugno 2014
7.25
«Il Sud è la vera locomotiva d'Italia». E' questo il messaggio forte e deciso emerso al termine della due giorni di lavori sul tema "Salute, Ambiente e Lavoro, conflitti e buone pratiche nel mezzogiorno", organizzata dai gruppi del Sud Italia del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale nella cornice del Centro Giovanile Universitario "Immacolata dei Miracoli" di Bari. Oltre 20 gli ospiti che, durante le tre sessioni di convegno, hanno analizzato con puntualità e precisione dati ed idee sulla situazione sia del Sud che del Nord Italia, riproponendo un messaggio dall'alto valore sociale: il Mezzogiorno, troppo spesso bistrattato, è il nodo di svolta per l'intera nazione piombata in una crisi profonda dalla quale l'unico modo per uscire e rilanciare le buone pratiche e le menti presenti nei territori meridionali. «Con il 60% di disoccupazione giovanile bisogna intervenire con forza - ha detto Adriano Giannola, Presidente dello SVIMEZ l'Associazione per lo Sviluppo Industriale nel Mezzogiorno - non in modo assistenzialistico ma con interventi mirati sull'energia e sulla logistica nonchè sulla rigenerazione urbana. Il Mezzogiorno è la porta del Mediterraneo ed ha Gioia Tauro o Taranto che possono essere un volano di crescita e sviluppo». I dati allarmanti ed ormai insostenibili dicono che la crisi del Sud è la crisi dell'intera nazione: «Siamo di fronte ad un disastro che va avanti da 5 anni - dice ancora Giannola - crollo del PIL di oltre il 14%, disoccupazione giovanile da record mondiale, caduta dei nativi non compensati dagli immigrati. La situazione è drammatica, ma la società regge perché molto si regge sul nero, sull'illegalità, è un equilibrio che, tuttavia, non può reggere a lungo e che senza correttivi continuerà a far danni e a non far ripartire il paese».
Messaggio chiaro e ripreso anche dall'intervento di Michele Emiliano, ormai ex Sindaco della Città di Bari: «E' una strana storia quella del Mezzogiorno in balia del Nord Italia - dice Emiliano - il Sud ha tutte le carte in regola per ripartire ed essere il punto di riferimento della nazione intera, ma l'invito è quello di rilanciare l'azione politica, il coinvolgimento dei cittadini, le scelte amministrative. Solo così è possibile scoprire un nuovo modello di sviluppo grazie alle brillanti menti presenti». Di nuovo modello di sviluppo, infatti, ha parlato anche Guglielmo Minervini: «L'attuale situazione ci dice che quanto fatto in questo tempo non va più bene, ora si deve rimettere al centro il giovane, il talento, l'idea, la formazione - ha detto Minervini - nulla più può far pensare che la crisi divenga una vera opportunità che avvicina i territori e rilanci economia ed occupazione».
La brillante analisi del Prof. Luigi Fusco Girard, dell'Università "Federico II" di Napoli, sulla crescita demografica e lo sviluppo delle piccole città e delle aree metropolitane nelle diverse aree del mondo (Italia poco fertile, Cina ed Africa in continua e irrazionale crescita), l'appello del Prof. Giuseppe Comella, oncologo e Presidente dell'ISDE di Napoli, sullo smaltimento dei rifiuti, la messa in sicurezza dei siti inquinati e l'eventuale successiva bonifica da svariati milioni di euro, i dati forniti da Giorgio Assennato, Presidente dell'ARPA Puglia sulla qualità dell'aria, delle acque e del suolo, con particolare riferimento alle zone di Taranto e Brindisi fortemente stressate dalla presenza inquinante di Ilva e centrali elettriche, la forte relazione del Prof. Tommaso Fiore, ex assessore alla sanità della Regione Puglia e docente all'Università di Bari, sulla necessità di creare condizioni di lavoro, ambiente e salute in una nuova cultura di sviluppo, hanno caratterizzato le sessioni di lavoro particolarmente animate e ricche di dibattito tra i molti intervenuti.
Buone pratiche e speranza, poi, passano soprattutto dalle azioni forti e dalle idee semplici ma efficaci. E' il caso della Cooperativa "Goel" nata nella Locride in Calabria e rappresentata da Vincenzo Linarello: «La speranza è una necessità - dice Linarello - noi ci abbiamo provato ed ora abbiamo 10 cooperative che lavorano assieme e 100 addetti, abbiamo ripreso le antiche tecniche di creazione degli abiti calabresi e le abbiamo riportate in un brand di alta moda che può contare su di uno showroom a Milano e tutta la produzione in Calabria. La crisi è un kairos per noi tutti, bisogna proporre e realizzare, basta piangersi addosso. Bisogna sudare con la mente e con il fisico, così il Mezzogiorno risponde all''ndrangheta ed alle organizzazioni criminose». Stessa forza e determinazione di Raffaella De Nicola, della Cooperativa "Il Volto" di Potenza che nella città lucana, assieme ad altri sei ragazzi oggi gestisce un ostello da 45 posti letto e 27 camere, pensato soprattutto per i tanti familiari che devono accompagnare pazienti all'Ospedale San Carlo: «E' nato tutto grazie al progetto Policoro della Diocesi - dice De Nicola - una struttura abbandonata è stata recuperata, un gruppo di ragazzi hanno cominciato a lavorare, poi è arrivato l'accordo con la struttura sanitaria ed i clienti, sino ad una realtà molto ben strutturata sul territorio. Voglia di fare, idee ed opportunità, nulla più».
Quasi 20 ore di lavori per il 1° convegno organizzato dai MEIC del Sud Italia nelle giornate di sabato 7 e domenica 8 giugno, alla ricerca di un contributo prestigioso per l'intero mezzogiorno: «Il MEIC rilancia la sua sfida, la sfida di essere nella comunità con un suo contributo forte e qualificato - ha detto Saverio Sgarra, Consigliere Nazionale del MEIC - siamo partiti dall'idea che la crisi è ormai un'urgenza e bisogna comprendere come il nostro impegno di cittadini nella società e nella realtà meridionale deve specificarsi. La crisi sta aggravando scompensi già esistenti. Un nuovo modello di sviluppo e cultura è necessario ed il MEIC si prepara a questa sfida con le testimonianze di tanti ospiti qualificati ed illustri. E' necessario testimoniare il Vangelo nella quotidianità perchè la Chiesa costruisce ponti che entrano in relazione con i principi di democrazia della Costituzione italiana e che, più in generale, rilanciano l'idea di un'Europa per la pace e non solo per le questioni economiche». Di rilievo, infine, anche la presenza di Carlo Cirotto, Presidente nazionale del MEIC: «Non bisogna dimenticare di porre al centro l'uomo - ha detto Cirotto - solo l'ecologia umana può salvaguardare l'ecologia naturale, nonchè la società, la sua cultura, i suoi significati ed i suoi valori. Pensare al Bene Comune è pensare a quell'insieme di condizioni sociali che favoriscono lo sviluppo integrale della comunità».