Il Teatro e le commedie Napolicentriche
Il post di Luca Zecchillo
sabato 11 febbraio 2017
17.22
Qualche giorno fa parlavo di teatro, tanto per cambiare, con un amico, ostentando fierezza per la fertilità teatrale che la città di Canosa di Puglia(BT) ha sviluppato in quest'ultimo periodo. Gli parlavo del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale "Sciapò", svoltosi l'estate scorsa e di come sull'onda dell'entusiasmo e del successo, sia nata anche la I Edizione del "Premio Raffaele Lembo", in fase di svolgimento, nonché della stagione teatrale, che a Canosa purtroppo mancava da qualche anno e che è rinata grazie alla collaborazione delle istituzioni locali col circuito del Teatro Pubblico Pugliese. Essendo di origine napoletana, il mio amico evidenziava con piacere la notevole presenza di spettacoli scritti da autori partenopei, definendo queste scelte "Napolicentriche", termine che personalmente non avevo mai usato prima, pur conoscendone da sempre il significato, probabilmente sin da bambino, quando vidi per la prima volta la commedia teatrale "Natale in casa Cupiello" di Eduardo De Filippo. Gli facevo notare che ci aveva visto bene, in quanto da sempre il teatro italiano, deve molto all'influenza napoletana. A partire da contesti locali come Canosa sino a contesti nazionali e internazionali.
Napolicentrico… in fondo è proprio così: a "Sciapò", tre dei cinque spettacoli in gara erano stati scritti da autori napoletani e parlo di: "Che casinò" del napoletanissimo Luca Silvestri; "Un posto fisso in Paradiso" dell'ischitano Corrado Visone e "Porno Subito" della coppia di autori partenopei Ciro Ceruti e Ciro Villano. Per quanto riguarda il Premio "Raffaele Lembo", abbiamo "Io speriamo che me la cavo" tratto dall'omonimo libro dello scrittore napoletano Marcello D'Orta e adattato per l'occasione dal già citato Ciro Villano e "Sabato, domenica e lunedì" di Eduardo De Filippo, autore presente anche nella stagione teatrale 2016-17 con "Filumena Marturano"; infine, come dicono gli inglesi, last but not least, lo spettacolo "Appunti di viaggio", ovvero un pot-pourri di brani della tradizione musicale napoletana, interpretati dalla favolosa Lina Sastri che, nel mezzo, ci ha deliziato anche con pillole della sua Filumena Marturano portata in scena, qualche anno fa, al fianco del compianto Luca De Filippo, figlio di Eduardo.
Napolicentrico… più lo ripetevo e più restavo affascinato da questo neologismo, almeno per me, da sempre appassionato di teatro napoletano. A conferma di quanto sopra, gli facevo notare come nella sola provincia di barletta Andria Trani, erano stati inseriti in cartellone, oltre ai già citati spettacoli, i seguenti:"Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta a Trani; "Scannasurice" di Enzo Moscato e "Scende giù per Toledo" di Giuseppe Patroni Griffi a Bisceglie; "Sto core mio", viaggio musicale nella canzone napoletana con Tosca a Barletta. Non contento ho proseguito facendogli visionare tutti i cartelloni dei maggiori teatri pugliesi, rilevando ancora che a Bitonto, per la stagione F.I.T.A. del teatro Traetta, erano stati programmati: "Ditegli sempre di sì" e ancora una "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo e "Quaranta ma non li dimostra", scritta a quattro mani dai suoi fratelli Peppino e Titina. Sempre di Eduardo abbiamo trovato in vari teatri pugliesi : "Non ti pago", "Questi fantasmi" e " L'abito nuovo". Infine, ci sono due commedie di un altro apprezzatissimo autore napoletano: "Bello di papà" e "Una festa esagerata" di Vincenzo Salemme.
Per mancanza di tempo non ho voluto proseguire questa analisi su scala nazionale, ma sono sicuro che ne sarebbe uscito un dato pressoché invariato. Da tutto questo si evince indubbiamente che Eduardo da sempre è l'autore che più di tutti "Napolicentralizza" il teatro italiano. Inoltre, non è riportato in questa analisi, ma gli ho garantito, che Eduardo è uno degli autori più rappresentato in Italia (e non è escluso nel mondo) ed è l'unico, assieme al suo mentore Luigi Pirandello, che nel nostro Paese, riesce a tener testa ad un autore evergreen come William Shakespeare, "perché il suo è un teatro che comunica ben al di là della lingua". Spero che questa analisi possa servire a invogliare altra gente ad andare a teatro, oltre al mio amico napoletano d'origine. Buon teatro a tutti!
Luca Zecchillo
Napolicentrico… in fondo è proprio così: a "Sciapò", tre dei cinque spettacoli in gara erano stati scritti da autori napoletani e parlo di: "Che casinò" del napoletanissimo Luca Silvestri; "Un posto fisso in Paradiso" dell'ischitano Corrado Visone e "Porno Subito" della coppia di autori partenopei Ciro Ceruti e Ciro Villano. Per quanto riguarda il Premio "Raffaele Lembo", abbiamo "Io speriamo che me la cavo" tratto dall'omonimo libro dello scrittore napoletano Marcello D'Orta e adattato per l'occasione dal già citato Ciro Villano e "Sabato, domenica e lunedì" di Eduardo De Filippo, autore presente anche nella stagione teatrale 2016-17 con "Filumena Marturano"; infine, come dicono gli inglesi, last but not least, lo spettacolo "Appunti di viaggio", ovvero un pot-pourri di brani della tradizione musicale napoletana, interpretati dalla favolosa Lina Sastri che, nel mezzo, ci ha deliziato anche con pillole della sua Filumena Marturano portata in scena, qualche anno fa, al fianco del compianto Luca De Filippo, figlio di Eduardo.
Napolicentrico… più lo ripetevo e più restavo affascinato da questo neologismo, almeno per me, da sempre appassionato di teatro napoletano. A conferma di quanto sopra, gli facevo notare come nella sola provincia di barletta Andria Trani, erano stati inseriti in cartellone, oltre ai già citati spettacoli, i seguenti:"Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta a Trani; "Scannasurice" di Enzo Moscato e "Scende giù per Toledo" di Giuseppe Patroni Griffi a Bisceglie; "Sto core mio", viaggio musicale nella canzone napoletana con Tosca a Barletta. Non contento ho proseguito facendogli visionare tutti i cartelloni dei maggiori teatri pugliesi, rilevando ancora che a Bitonto, per la stagione F.I.T.A. del teatro Traetta, erano stati programmati: "Ditegli sempre di sì" e ancora una "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo e "Quaranta ma non li dimostra", scritta a quattro mani dai suoi fratelli Peppino e Titina. Sempre di Eduardo abbiamo trovato in vari teatri pugliesi : "Non ti pago", "Questi fantasmi" e " L'abito nuovo". Infine, ci sono due commedie di un altro apprezzatissimo autore napoletano: "Bello di papà" e "Una festa esagerata" di Vincenzo Salemme.
Per mancanza di tempo non ho voluto proseguire questa analisi su scala nazionale, ma sono sicuro che ne sarebbe uscito un dato pressoché invariato. Da tutto questo si evince indubbiamente che Eduardo da sempre è l'autore che più di tutti "Napolicentralizza" il teatro italiano. Inoltre, non è riportato in questa analisi, ma gli ho garantito, che Eduardo è uno degli autori più rappresentato in Italia (e non è escluso nel mondo) ed è l'unico, assieme al suo mentore Luigi Pirandello, che nel nostro Paese, riesce a tener testa ad un autore evergreen come William Shakespeare, "perché il suo è un teatro che comunica ben al di là della lingua". Spero che questa analisi possa servire a invogliare altra gente ad andare a teatro, oltre al mio amico napoletano d'origine. Buon teatro a tutti!
Luca Zecchillo