Il teatro ha bisogno di lavori di manutenzione
La replica dell'assessore Facciolongo
domenica 17 gennaio 2016
17.11
A proposito dell'utilizzo del Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia(BT), l'assessore alla Cultura, Sabino Facciolongo, replica all'articolo "Il teatro comunale Lembo negato alle associazioni e ai gruppi teatrali" pubblicato il 14 gennaio dal quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno". "Cerco di rispondere ai quesiti posti, con tono garbatamente polemico, dal dottor Antonio Piscitelli, presidente dell'Associazione "La buona terra di Francesco " sull'utilizzo del teatro comunale, sperando di attivare le medesime modalità tonali ed essendo contemporaneamente chiaro a sufficienza, non solo ovviamente con lui ma anche con quella parte della città che "anela" ad utilizzare il Teatro Lembo. Iniziamo col dire che è evidente che assicurare l'utilizzo del nostro teatro abbia un costo notevole per la collettività; sia per la sua apertura in sicurezza, con le figure professionali richieste, che per la sia manutenzione ordinaria e soprattutto straordinaria. La struttura è infatti dotata di impianti all'avanguardia, ma delicatissimi e necessitanti di attenzione costante, con tutti i costi che ne derivano. In sintesi, il teatro Lembo rappresenta una voce significativa del bilancio comunale, forse più di quanto previsto o prevedibile. Occorre, responsabilmente, prenderne coscienza, sperando che ciò non ci costringa a ridurre altri servizi alla collettività; ce la stiamo mettendo tutta perché non accada, per quanto (il mio interlocutore ne converrà) in questi tempi non è impresa facile! Circa la comunicazione di tali circostanze, mi spiace che al dott. Piscitelli e all'Associazione che presiede, non sia pervenuta alcuna comunicazione ufficiale (posto che mi risulta giunta via mail ad altri soggetti che hanno chiesto l'utilizzo del Lembo, nonché inviata dall'Ufficio Cultura allo stesso presidente Piscitelli ). Tuttavia, come ammette lui stesso, risposte sono state fornite sia telefonicamente dal Dirigente comunale, sia verbalmente dal sottoscritto ad un consigliere comunale vicino a Piscitelli, a margine di una seduta del Consiglio, non essendo stato ufficialmente interpellato in quella stessa sede. Come "copertura informativa" mi sembra sufficiente! E comunque, poiché "repetita iuvant": il teatro dovrà essere sottoposto a lavori di manutenzione straordinaria piuttosto importanti, dati i numerosi deficit rilevati, e finché tali lavori non saranno stati completati, per ragioni inderogabili di sicurezza degli stessi spettatori e attori, non potrà essere utilizzato. Bene ha fatto Piscitelli a smentire la sensazione che le compagnie teatrali locali non fossero simpatiche all'Amministrazione comunale. Diversamente ci avrebbero pensato i fatti a farlo: gli spettacoli commissionati dall'Assessorato alla Cultura ed il bando "Dentro e fuori il teatro ", promosso appena l'anno scorso e che, per inciso, non vide certo la partecipazione di tutte le compagnie canosine. Morale: mai nessuna preclusione c'è stata e ci sarà nei confronti di chi vuole dare il proprio contributo alla crescita culturale della città; qualsiasi bandiera eventualmente segua! Non mi sembra troppo chiedere che gli stessi comprendano i problemi e i tempi di percorsi amministrativi del tutto necessari, evitando di gridare allo scandalo ad ogni piè sospinto. Con le stesse modalità ed il medesimo spirito, avrei usato con cautela il termine indignazione, a proposito della "vicenda incriminata", dato che il presidente, da dipendente comunale (seppure momentaneamente distaccato presso altro Ente), pur nelle sue prerogative di presidente di un'Associazione che non mi risulta essere completamente estranea alla politica, non può non essere consapevole delle questioni amministrative ed economiche dell'Ente comunale. Ammanta, invece, di dubbi quello che dovrebbe essere noto, se non a tutti, a lui certamente. Fino a quando si continuerà a chiedere di far finta che le cose siano diverse da come sono nella realtà? E, soprattutto, quando ci si comincerà davvero ad indignare di situazioni ben più gravi, sulle quali poche parole sono state spese sinora? Con le stesse modalità ed il medesimo spirito, avrei usato con cautela il termine indignazione, a proposito della "vicenda incriminata", dato che il presidente, da dipendente comunale (seppure momentaneamente distaccato presso altro Ente), pur nelle sue prerogative di presidente di un'Associazione che non mi risulta essere completamente estranea alla politica, non può non essere consapevole delle questioni amministrative ed economiche dell'Ente comunale. Ammanta, invece, di dubbi quello che dovrebbe essere noto, se non a tutti, a lui certamente. Fino a quando si continuerà a chiedere di far finta che le cose siano diverse da come sono nella realtà? E, soprattutto, quando ci si comincerà davvero ad indignare di situazioni ben più gravi, sulle quali poche parole sono state spese sinora?".