Il Tricolore nazionale dei Bersaglieri di Puglia sventola tra le piume di 95 anni a Canosa di Puglia
A cura del maestro Peppino Di Nunno
lunedì 24 marzo 2014
10.05
Il Tricolore d'Italia nella Domenica del 23 Marzo 214, sventola dal Palazzo Municipale, al corso San Sabino, fino a Piazza Vittorio Veneto e al monumento ai Caduti nella Villa comunale, luogo che ha ospitato la cerimonia della nascita della sede per l'Associazione Nazionale Bersaglieri (A. N. B.), con il Presidente di Sezione, Cesare Rella, cui indirizziamo il nostro apprezzamento per lo spirito civile e l'operosità sociale. La Sezione è stata intitolata al Bersagliere Antonio Caporale.
Alla presenza del Sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, del Presidente della Provincia BAT, Francesco Ventola, delle rappresentanze della Polizia Municipale e delle Forze dell'Ordine, i labari delle Associazioni dei Bersaglieri di Puglia, hanno scritto a Canosa di Puglia una pagina di storia italiana, di democrazia, di coscienza civica, di testimoni viventi, sul cui capo sventolavano le penne del Bersagliere.
Sono le penne del Gallo cedrone, simbolo, nell'Araldica, di ardimento, di vigilanza, e scelto dal generale La Marmora, fondatore del corpo dal 1836. Furono proprio i Bersaglieri del Regno di Sardegna a combattere e a morire nel 1855, in Crimea, anche per difendere i luoghi della cristianità. Fu proprio in Crimea, presso l'attuale Sebastopoli, dove morì a 56 anni, La Marmora, il fondatore del Corpo dei Bersaglieri.
Le penne sventolavano sul capo di uomini e di giovani donne, sul capo dei "fanti piumati", sul bastone degli anni verdi del Bersagliere Alessandro Mastrapasqua di 95 anni, che ha rivolto la sua parola ai presenti, ricevendo dal Sindaco La Salvia una targa memoriale.
Il Presidente regionale dell'Associazione, A.N.B., Ferdinando Damiani, ha rivolto a braccio un significativo messaggio, rievocando il compito civile delle Associazioni, terminando con il suono delle fanfare dei Bersaglieri, di Altamura e di Leporano di Taranto. "Sono le fanfare che non vanno più all'assalto, ma che danno gioia e valori di cultura del popolo italiano".
Le penne dei Bersaglieri si sono poi radunate, con il Sindaco, nella Cattedrale San Sabino, per partecipare alla Santa Messa in memoria dei Caduti, officiata da mons. Felice Bacco.
Il 'passo di corsa', fino al bastone dei 95 anni, passa per Canosa di Puglia, con i Bersaglieri di tutta la Puglia, abitando da oggi nella sede dell'Associazione Nazionale, tra storia, cultura, democrazia e testimonianza.
Conosciamo tante persone operose e libere nella vita associativa, ma auspichiamo, senza riferimenti ad alcuno, che la vita associativa, in una stagione a volte fagocitata dalla politica, sia sempre operosa nella vita della Polis, ma libera da schieramenti politici, per il bene del paese, nello spirito della "città degli uomini" e della società civile, che unisce, aggrega e promuove i valori democratici e spirituali.
Salute ai Bersaglieri di Canosa e di Puglia!
maestro Peppino Di Nunno (fratello di un Bersagliere), con il messaggio diffuso in web da www.canosaviva.it , dal Redattore Bersagliere, Mariano Caputo.
Alla presenza del Sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, del Presidente della Provincia BAT, Francesco Ventola, delle rappresentanze della Polizia Municipale e delle Forze dell'Ordine, i labari delle Associazioni dei Bersaglieri di Puglia, hanno scritto a Canosa di Puglia una pagina di storia italiana, di democrazia, di coscienza civica, di testimoni viventi, sul cui capo sventolavano le penne del Bersagliere.
Sono le penne del Gallo cedrone, simbolo, nell'Araldica, di ardimento, di vigilanza, e scelto dal generale La Marmora, fondatore del corpo dal 1836. Furono proprio i Bersaglieri del Regno di Sardegna a combattere e a morire nel 1855, in Crimea, anche per difendere i luoghi della cristianità. Fu proprio in Crimea, presso l'attuale Sebastopoli, dove morì a 56 anni, La Marmora, il fondatore del Corpo dei Bersaglieri.
Le penne sventolavano sul capo di uomini e di giovani donne, sul capo dei "fanti piumati", sul bastone degli anni verdi del Bersagliere Alessandro Mastrapasqua di 95 anni, che ha rivolto la sua parola ai presenti, ricevendo dal Sindaco La Salvia una targa memoriale.
Il Presidente regionale dell'Associazione, A.N.B., Ferdinando Damiani, ha rivolto a braccio un significativo messaggio, rievocando il compito civile delle Associazioni, terminando con il suono delle fanfare dei Bersaglieri, di Altamura e di Leporano di Taranto. "Sono le fanfare che non vanno più all'assalto, ma che danno gioia e valori di cultura del popolo italiano".
Le penne dei Bersaglieri si sono poi radunate, con il Sindaco, nella Cattedrale San Sabino, per partecipare alla Santa Messa in memoria dei Caduti, officiata da mons. Felice Bacco.
Il 'passo di corsa', fino al bastone dei 95 anni, passa per Canosa di Puglia, con i Bersaglieri di tutta la Puglia, abitando da oggi nella sede dell'Associazione Nazionale, tra storia, cultura, democrazia e testimonianza.
Conosciamo tante persone operose e libere nella vita associativa, ma auspichiamo, senza riferimenti ad alcuno, che la vita associativa, in una stagione a volte fagocitata dalla politica, sia sempre operosa nella vita della Polis, ma libera da schieramenti politici, per il bene del paese, nello spirito della "città degli uomini" e della società civile, che unisce, aggrega e promuove i valori democratici e spirituali.
Salute ai Bersaglieri di Canosa e di Puglia!
maestro Peppino Di Nunno (fratello di un Bersagliere), con il messaggio diffuso in web da www.canosaviva.it , dal Redattore Bersagliere, Mariano Caputo.