Il turismo aumenta il reddito base
Emiliano a Milano per "Panorama d'Italia"
giovedì 16 marzo 2017
15.06
"Il turismo aumenta il reddito base, e il reddito base rappresenta la ricchezza effettiva di un Paese. L'altro mezzo per giungere allo stesso risultato sono le esportazioni e le rimesse. Quindi il turismo è centrale perché non è un metodo economico che scambia il denaro sullo stesso territorio, ma fa crescere in maniera molto più accelerata il Pil di ogni nazione e di ogni regione. Per l'Italia è – ovviamente - una vocazione quasi obbligata, perché è il paese con il maggiore patrimonio culturale del mondo tra bellezze artistiche e architettoniche. Grazie a "Panorama" abbiamo avuto la possibilità di parlare a tutta l'Italia della Puglia, una terra dove il turismo è esperienziale. La nostra regione ha redatto il primo piano strategico del turismo, in attuazione della nuova legge in materia. Abbiamo salvato una competenza turistica in capo alle regioni grazie all'esito del referendum. Adesso bisogna dimostrare che ogni regione - anche in collaborazione con le altre, come detto oggi citando la collaborazione con Matera Capitale europea della cultura 2019 - può dare al paese intero quei risultati che noi ci aspettiamo. La bellezza va valorizzata, ma serve anche un incremento del Pil, e il turismo sembra fatto apposta per darci questo risultato". Questo è l'intervento di ieri a Milano del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla conferenza stampa di presentazione della quarta edizione di "Panorama d'Italia", la live&media experience della rivista Panorama, che racconta l'Italia direttamente dalle sue piazze con iniziative ed eventi aperti a tutti, insieme al direttore Giorgio Mulé e ai Presidenti della regione Lombardia, Roberto Maroni, dell'Umbria, Catiuscia Marini, in rappresentanza delle 9 regioni toccate dal tour. Il governatore Emiliano ha anche parlato della proposta di decarbonizzazione, nuova frontiera per coniugare sviluppo industriale e tutela dell'ambiente: "Accanto al turismo non bisogna rinunciare ad altre vocazioni tradizionali - ha aggiunto - crediamo all'industria, ma ovviamente l'industria non deve essere pericolosa, per questo abbiamo lanciato il piano di decarbonizzazione per immaginare uno sviluppo industriale basato su presupposti totalmente diversi, dove è l'ambiente che detta l'agenda all'economia e non il contrario".