Importazione di olio tunisino:"Così l'Europa affossa il made in Italy"
Le dichiarazioni del presidente Rossi di Confagricoltura Puglia
martedì 26 gennaio 2016
21.08
Ieri, 25 gennaio 2016, la Commissione INTA del Parlamento europeo ha votato a favore della proposta di importazione di 70mila tonnellate di olio tunisino in Europa. Un progetto che ha operatività immediata: saranno autorizzate le importazioni a dazio zero dalla Tunisia dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2017. "Siamo di fronte a una misura che danneggia direttamente il made in Italy - afferma Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia - Pur comprendendo le ragioni che hanno mosso la Commissione a esaminare una proposta di collaborazione commerciale con la Tunisia in questo momento, non riusciamo a capire perché tale relazione debba avvenire a scapito degli imprenditori agricoli italiani, già sufficientemente tartassati". La misura votata ieri in Commissione, presentata con il visto della "emergenza", nasce in seguito agli attacchi terroristici del 18 marzo 2015 a Tunisi e del 26 giugno 2015 a Suosse, come intervento europeo a sostegno dell'economia del Paese Nordafricano, e prevede l'importazione priva di dazio di 35mila tonnellate di olio di oliva per due anni. "In un momento in cui la Tunisia si trova ad affrontare problemi molto gravi - ha spiegato la relatrice del provvedimento Marielle de Samez (Alde, Francia) - il nostro voto dà il segnale che l'Unione europea si pone al fianco dei tunisini".
"A questo punto ci poniamo il problema di capire - dice Donato Rossi - chi sia al fianco dei produttori olivicoli italiani, visto che la proposta è passata anche grazie al voto favorevole di alcuni eurodeputati italiani". L'unica mitigazione alle conseguenze dell'importazione è la previsione nel provvedimento di una forma di valutazione di medio periodo: alla fine del 2016 si potrà chiedere alla Commissione Commercio estero di valutare l'impatto sul mercato dell'Ue e quindi eventualmente provvedere ad adottare misure correttive, qualora si rilevino degli squilibri. "Una valutazione sarebbe stata opportuna prima di assumere decisioni così strategiche. Gli squilibri invece saranno visibili fin da subito - afferma il presidente di Confagricoltura Puglia - L'annata olearia in corso è una delle migliori degli ultimi tempi, per la qualità ma soprattutto per quantità del prodotto. Perciò di tutto potevamo sentire l'esigenza in questa fase tranne che di un'importazione così forte. L'ingresso di olio extraeuropeo certamente vanificherà il margine di vantaggio competitivo su cui le nostre aziende avrebbero potuto fare affidamento quest'anno".
Le preoccupazioni dei produttori agricoli però non si fermano qui. E' in fase di definizione un accordo di libero scambio approfondito e completo (Aleac) fra l'Unione europea e la Tunisia che prevede la liberalizzazione degli scambi fra le due aree. "L'Ue sta di fatto autorizzando un'economia extra comunitaria a invadere il mercato europeo e a massacrarne la concorrenza - dice Donato Rossi - vanificando così anche gli effetti positivi che potranno derivare dai processi di liberalizzazione commerciale che l'Europa sta portando avanti".
"A questo punto ci poniamo il problema di capire - dice Donato Rossi - chi sia al fianco dei produttori olivicoli italiani, visto che la proposta è passata anche grazie al voto favorevole di alcuni eurodeputati italiani". L'unica mitigazione alle conseguenze dell'importazione è la previsione nel provvedimento di una forma di valutazione di medio periodo: alla fine del 2016 si potrà chiedere alla Commissione Commercio estero di valutare l'impatto sul mercato dell'Ue e quindi eventualmente provvedere ad adottare misure correttive, qualora si rilevino degli squilibri. "Una valutazione sarebbe stata opportuna prima di assumere decisioni così strategiche. Gli squilibri invece saranno visibili fin da subito - afferma il presidente di Confagricoltura Puglia - L'annata olearia in corso è una delle migliori degli ultimi tempi, per la qualità ma soprattutto per quantità del prodotto. Perciò di tutto potevamo sentire l'esigenza in questa fase tranne che di un'importazione così forte. L'ingresso di olio extraeuropeo certamente vanificherà il margine di vantaggio competitivo su cui le nostre aziende avrebbero potuto fare affidamento quest'anno".
Le preoccupazioni dei produttori agricoli però non si fermano qui. E' in fase di definizione un accordo di libero scambio approfondito e completo (Aleac) fra l'Unione europea e la Tunisia che prevede la liberalizzazione degli scambi fra le due aree. "L'Ue sta di fatto autorizzando un'economia extra comunitaria a invadere il mercato europeo e a massacrarne la concorrenza - dice Donato Rossi - vanificando così anche gli effetti positivi che potranno derivare dai processi di liberalizzazione commerciale che l'Europa sta portando avanti".