In aumento gli attacchi informatici
Il resoconto dell'attività del 2020 della Polizia Postale e delle Comunicazioni
lunedì 4 gennaio 2021
15.53
Prevenzione e contrasto di attacchi informatici, regolarità dei servizi pubblici essenziali del Paese, la sicurezza e la libertà personale di adulti e ragazzi su web e social, sono stati gli obiettivi della Polizia Postale in questo anno caratterizzato da profondi cambiamenti di vita e da un maggiore utilizzo della Rete a causa della pandemia. Il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online(Cncpo) ha registrato un incremento di circa il 110 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, di reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori e dell'adescamento di minori, per i quali sono stati eseguiti 69 arresti e denunciate 1.192 persone.
Sul fronte delle truffe sono stati trattati circa 98 mila casi legati anche all'emergenza sanitaria mentre sono stati 358 i casi di falso trading online per oltre 20 milioni di euro.
Riguardo i reati inerenti al cosiddetto "Codice Rosso" gli utenti hanno potuto contare sulla Polizia postale come punto di riferimento per le tante vittime di reato. Nell'attività di prevenzione e contrasto al revenge porn sono stati esaminati 126 casi con la denuncia di 59 persone; nell'ambito della cosiddetta "sextortion" sono stati inoltre trattati 636 casi, con una persona arrestata e 36 denunciate.
Nella diffamazione i casi sono stati 2.234 con 906 persone denunciate mentre 143 sono stati i casi relativi allo "stalking" con 7 persone arrestate e 73 denunciate.
Nella repressione dei reati di minacce e molestie, commesse anche attraverso i social network, sono stati 1.001 i casi trattati, con due persone arrestate e 270 denunciate.
Sono stati invece 35 gli interventi finalizzati alla prevenzione di tentati suicidi, anche grazie alle segnalazioni pervenute al Commissariato di PS online, di utilizzatori di social network.
Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche(Cnaipic) ha evidenziato un andamento crescente del numero di attacchi che hanno riguardato quest'anno anche strutture sanitarie. In particolare, nel 2020 sono stati rilevati 507 episodi, a fronte dei 239 dell'anno precedente che hanno portato all'arresto di 21 persone e alla denuncia di 79.
Sono notevolmente incrementate, rispetto all'anno precedente, le segnalazioni riferibili al cyber-terrorismo, fra cui molte pervenute da cittadini tramite il portale del Commissariato di P.S. Online, riguardanti la presenza di contenuti illeciti all'interno di spazi web.Gli investigatori hanno contribuito con altri organi di Polizia e di intelligence alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di eversione e terrorismo sia a livello nazionale che internazionale, monitorando circa 36 mila spazi web e rimuovendo numerosi contenuti inneggianti alla jihad.
Sul fronte delle truffe sono stati trattati circa 98 mila casi legati anche all'emergenza sanitaria mentre sono stati 358 i casi di falso trading online per oltre 20 milioni di euro.
Riguardo i reati inerenti al cosiddetto "Codice Rosso" gli utenti hanno potuto contare sulla Polizia postale come punto di riferimento per le tante vittime di reato. Nell'attività di prevenzione e contrasto al revenge porn sono stati esaminati 126 casi con la denuncia di 59 persone; nell'ambito della cosiddetta "sextortion" sono stati inoltre trattati 636 casi, con una persona arrestata e 36 denunciate.
Nella diffamazione i casi sono stati 2.234 con 906 persone denunciate mentre 143 sono stati i casi relativi allo "stalking" con 7 persone arrestate e 73 denunciate.
Nella repressione dei reati di minacce e molestie, commesse anche attraverso i social network, sono stati 1.001 i casi trattati, con due persone arrestate e 270 denunciate.
Sono stati invece 35 gli interventi finalizzati alla prevenzione di tentati suicidi, anche grazie alle segnalazioni pervenute al Commissariato di PS online, di utilizzatori di social network.
Sul fronte del cybercrime, con particolare riferimento al crimine di tipo economico-finanziario, l'attività investigativa ha permesso di identificare ed indagare 3.741 persone.
In via generale è stato rilevato, nei primi sei mesi, un aumento del 600 per cento nel numero di e-mail di phishing in tutto il mondo, che utilizzavano temi correlati al Coronavirus per colpire persone e aziende. In Italia, sono state frodate 48 grandi e medie imprese, per un ammontare complessivo di oltre 25 milioni di euro, dei quali quasi 15 milioni sono stati già recuperati dalla Polizia postale; nelle indagini sono state complessivamente identificate ed indagate 674 persone, di cui 24 arrestate.
In via generale è stato rilevato, nei primi sei mesi, un aumento del 600 per cento nel numero di e-mail di phishing in tutto il mondo, che utilizzavano temi correlati al Coronavirus per colpire persone e aziende. In Italia, sono state frodate 48 grandi e medie imprese, per un ammontare complessivo di oltre 25 milioni di euro, dei quali quasi 15 milioni sono stati già recuperati dalla Polizia postale; nelle indagini sono state complessivamente identificate ed indagate 674 persone, di cui 24 arrestate.
Sono notevolmente incrementate, rispetto all'anno precedente, le segnalazioni riferibili al cyber-terrorismo, fra cui molte pervenute da cittadini tramite il portale del Commissariato di P.S. Online, riguardanti la presenza di contenuti illeciti all'interno di spazi web.Gli investigatori hanno contribuito con altri organi di Polizia e di intelligence alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di eversione e terrorismo sia a livello nazionale che internazionale, monitorando circa 36 mila spazi web e rimuovendo numerosi contenuti inneggianti alla jihad.
Il portale del Commissariato di P.S. online ha fatto registrare più di 65 milioni gli accessi con più di 55 mila segnalazioni e quasi 12 mila denunce presentate.
Con il crescente uso di strumenti telematici, sono state implementate le campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all'utilizzo della Rete, rivolte soprattutto ai giovani. La campagna "Una vita da Social" negli anni, ha permesso di entrare in contatto con oltre 2 milioni e mezzo di studenti, 220 mila genitori e 125 mila insegnanti, sia nelle piazze che nelle scuole.
Nel corso del lockdown l'attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole è proseguita attraverso piattaforme di video conferenze.
Con il crescente uso di strumenti telematici, sono state implementate le campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all'utilizzo della Rete, rivolte soprattutto ai giovani. La campagna "Una vita da Social" negli anni, ha permesso di entrare in contatto con oltre 2 milioni e mezzo di studenti, 220 mila genitori e 125 mila insegnanti, sia nelle piazze che nelle scuole.
Nel corso del lockdown l'attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole è proseguita attraverso piattaforme di video conferenze.