In etichetta l'origine delle materie prime
La richiesta dei parlamentari del M5S
giovedì 1 dicembre 2016
17.42
Rendere obbligatoria l'indicazione d'origine delle materie prime nell'etichetta alimentare, specificando non solo il luogo dove viene trasformato e confezionato il prodotto ma anche il Paese di provenienza dei singoli ingredienti, in modo da fornire al consumatore la massima trasparenza e consentire di fare una scelta consapevole. È la richiesta che i parlamentari del Movimento 5 Stelle della Commissione Agricoltura porgono al Governo a margine del convegno "Etichetta alimentare: istruzioni per l'uso contro gli inganni della pubblicità".
"Visto che la partita sulla normativa che definisce l'etichetta alimentare si gioca quasi tutta in ambito europeo, fin quando l'Italia non riuscirà a farsi valere in Europa, dovremo battere i pugni su tutti i tavoli delle sedi comunitarie per far sentire la nostra voce. Un esempio positivo, in questo senso, è rappresentato dall'indicazione d'origine del latte usato nei prodotti lattiero caseari chiesta da tempo dal M5S e che finalmente partirà anche in Italia dal prossimo 1° gennaio - dichiara il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio - Per scardinare l'attuale sistema occorre fare un lavoro di fino a livello nazionale prodotto per prodotto, come ci auguriamo avvenga davvero per indicazione dell'origine del grano usato nella pasta italiana, proposta da un ordine del giorno del M5S e per la quale attendiamo ancora che il Ministero delle Politiche Agricole faccia ufficialmente richiesta all'Ue per applicarla in Italia in via sperimentale. Oppure estendere l'indicazione obbligatoria dell'origine delle uova anche a tutti i prodotti trasformati che le usano come ingrediente o, ancora, introdurre per le carni il tipo di allevamento di provenienza, se è ad esempio estensivo o intensivo. Tutte queste - conclude L'Abbate (M5S) - a nostro modo di vedere rappresentano informazioni utili sia per il consumatore, educato a compiere scelte sempre più consapevoli, sia per le imprese che possono differenziarsi sul libero mercato".
"Visto che la partita sulla normativa che definisce l'etichetta alimentare si gioca quasi tutta in ambito europeo, fin quando l'Italia non riuscirà a farsi valere in Europa, dovremo battere i pugni su tutti i tavoli delle sedi comunitarie per far sentire la nostra voce. Un esempio positivo, in questo senso, è rappresentato dall'indicazione d'origine del latte usato nei prodotti lattiero caseari chiesta da tempo dal M5S e che finalmente partirà anche in Italia dal prossimo 1° gennaio - dichiara il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio - Per scardinare l'attuale sistema occorre fare un lavoro di fino a livello nazionale prodotto per prodotto, come ci auguriamo avvenga davvero per indicazione dell'origine del grano usato nella pasta italiana, proposta da un ordine del giorno del M5S e per la quale attendiamo ancora che il Ministero delle Politiche Agricole faccia ufficialmente richiesta all'Ue per applicarla in Italia in via sperimentale. Oppure estendere l'indicazione obbligatoria dell'origine delle uova anche a tutti i prodotti trasformati che le usano come ingrediente o, ancora, introdurre per le carni il tipo di allevamento di provenienza, se è ad esempio estensivo o intensivo. Tutte queste - conclude L'Abbate (M5S) - a nostro modo di vedere rappresentano informazioni utili sia per il consumatore, educato a compiere scelte sempre più consapevoli, sia per le imprese che possono differenziarsi sul libero mercato".