Inaugurata la mostra fotografica dedicata al Canosa Calcio
Coletti testimonial della manifestazione
giovedì 12 giugno 2014
15.27
Domenica scorsa è stata inaugurata la prima mostra fotografica permanente nei corridoi degli spogliatoi dello Stadio Comunale "S. Sabino" di Canosa di Puglia(BT), nell'ambito delle manifestazioni programmate per la "Settimana dello Sport - Le Canosiadi 9", patrocinate dal Comune di Canosa di Puglia ed in concomitanza della Giornata Nazionale dello Sport, tra gli eventi che quest'anno celebrano la ricorrenza dei 100 anni di storia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano(CONI), costituitosi nel 1914 per curare lo sviluppo e la promozione dello sport in Italia. Alla cerimonia sobria e semplice, dove non sono mancati momenti toccanti, hanno presenziato il sindaco Ernesto La Salvia, il vice sindaco Pietro Basile, l'assessore allo sport Sabino D'Aulisa, l'assessore alle politiche giovanili Giovanni Quinto, tra i fautori dell'iniziativa filo Barcellona, la dirigente comunale Rosanna Asselta, il professor Antonio Quarto, Salvatore Lufrano e Marilena Biscozzi della F.I.G.C. pugliese, il fiduciario CONI Riccardo Piccolo, gli ex dirigenti, allenatori, familiari e giocatori del Canosa, quelli ancora in attività tra i quali Felice Iacobone, tifosi, sportivi e appassionati di calcio come Michele Di Ruggiero e Marino Pagano, fonti storiche viventi. Testimonial della manifestazione il centrocampista del Brescia Calcio Tommaso Coletti, figlio d'arte, suo padre Sabino ha giocato anche nel Canosa negli anni settanta, che ha salutato i presenti e tagliato il nastro della mostra fotografica stabile, quindici poster che ritraggono le squadre del Canosa, tratte dall'almanacco "Canosa nel Pallone. Frammenti di Storia" del 2009, con la prima degli anni trenta fino all'ultima della scorsa stagione agonistica che ha permesso la risalita in promozione; poi uno per la squadra femminile ed uno alla memoria dell'indimenticabile calciatore Mauro Lagrasta, tra la commozione dei parenti e di tutti gli intervenuti.
Per l'occasione sono stati premiati: il dottor Giuseppe Boccaforno, medico sociale del Canosa per 10 anni; il dottor Michele Facondo attuale medico della squadra rossoblu; il massaggiatore Donato Diaferio(classe 1930) per oltre 20 anni al seguito della squadra; il giornalista Gianfranco Bilenchi, corrispondente de "La Gazzetta del Mezzogiorno" negli anni ottanta. Inoltre sono state consegnate targhe alla memoria di Beppuccio Matarrese, commentatore radio-televisivo e di Felice Di Nunno, massaggiatore sociale della squadra canosina negli anni settanta e ottanta. Sono state premiate figure importanti della squadra come il medico e il massaggiatore presenti a bordo campo e negli spogliatoi a prestare le prime cure e soccorsi ai giocatori come non da meno la funzione del giornalista nel divulgare e diffondere le notizie sulle imprese della squadra locale dilettantistica tramite i media e la carta stampata. Lunghi applausi per i premiati, emozionati come i partecipanti alla cerimonia di apertura della mostra fotografica in pianta stabile che ha visto la presenza di due giocatori, tra i più anziani del Canosa Calcio: il centrocampista Luca Pistilli(classe 1929) ed il centravanti Dino Santamaria(classe 1938). E' intervenuto anche il centravanti barlettano Antonio Musti (classe 1954) che ha indossato per quattro stagioni la maglia rossoblu in serie D e promozione ed attualmente allena i giovani della Rossini Calcio Barletta.
A rendere più solare la cerimonia il sorriso delle giocatrici che si sono ritrovate e incontrate domenica mattina: Maria Antonietta Palmieri(classe 1958), libero delle "Green Devils" tra il 1973 e 1975; Francesca Verderosa(classe 1959) centravanti; Annarita Fiordeo(classe 1957) mezzala; Luigia Palmieri, detta Gigia (classe 1960) terzino destro e Rosanna Todisco(classe 1960) portiere. Tra i poster in bianco e nero spiccano: la foto della squadra presieduta Bilenchi Poliuto, databile al 1933, con l'ospite d'eccezione Raffaele Costantino, giocatore del Bari e della Nazionale, di passaggio a Canosa e quella del 1980 con l'attore Lino Banfi, al campo sportivo "Sabino Marocchino", che in questi giorni ha ricevuto il diploma di allenatore ad honorem per aver rappresentato da allenatore, chiamato Oronzo Canà, vizi e virtù del calcio italiano. Al tecnico "Oronzo Canà" è stato consegnato il tesserino di allenatore, per aver interpretato nei film "L'allenatore nel pallone" e "L'allenatore nel pallone 2" il ruolo di trainer di una squadra di calcio, in modo ironico, passionale e divertente, sia come guida tecnica di una formazione calcistica sia come gestore di uomini e di stati d'animo. "Non tutti diventeranno campioni, ma sicuramente saranno uomini", l'incipit a caratteri indelebili della mission condotta con zelo e passione dal memorabile Mauro Lagrasta, allenatore ed educatore di giovani che costituisce l'essenza degli insegnamenti rivolti agli aspiranti calciatori che sarà letta e riletta, meditata e memorizzata, tutte le volte all'ingresso dello Stadio Comunale "S. Sabino" di Canosa di Puglia, palestra di gioco e di vita.
Bartolo Carbone
Per l'occasione sono stati premiati: il dottor Giuseppe Boccaforno, medico sociale del Canosa per 10 anni; il dottor Michele Facondo attuale medico della squadra rossoblu; il massaggiatore Donato Diaferio(classe 1930) per oltre 20 anni al seguito della squadra; il giornalista Gianfranco Bilenchi, corrispondente de "La Gazzetta del Mezzogiorno" negli anni ottanta. Inoltre sono state consegnate targhe alla memoria di Beppuccio Matarrese, commentatore radio-televisivo e di Felice Di Nunno, massaggiatore sociale della squadra canosina negli anni settanta e ottanta. Sono state premiate figure importanti della squadra come il medico e il massaggiatore presenti a bordo campo e negli spogliatoi a prestare le prime cure e soccorsi ai giocatori come non da meno la funzione del giornalista nel divulgare e diffondere le notizie sulle imprese della squadra locale dilettantistica tramite i media e la carta stampata. Lunghi applausi per i premiati, emozionati come i partecipanti alla cerimonia di apertura della mostra fotografica in pianta stabile che ha visto la presenza di due giocatori, tra i più anziani del Canosa Calcio: il centrocampista Luca Pistilli(classe 1929) ed il centravanti Dino Santamaria(classe 1938). E' intervenuto anche il centravanti barlettano Antonio Musti (classe 1954) che ha indossato per quattro stagioni la maglia rossoblu in serie D e promozione ed attualmente allena i giovani della Rossini Calcio Barletta.
A rendere più solare la cerimonia il sorriso delle giocatrici che si sono ritrovate e incontrate domenica mattina: Maria Antonietta Palmieri(classe 1958), libero delle "Green Devils" tra il 1973 e 1975; Francesca Verderosa(classe 1959) centravanti; Annarita Fiordeo(classe 1957) mezzala; Luigia Palmieri, detta Gigia (classe 1960) terzino destro e Rosanna Todisco(classe 1960) portiere. Tra i poster in bianco e nero spiccano: la foto della squadra presieduta Bilenchi Poliuto, databile al 1933, con l'ospite d'eccezione Raffaele Costantino, giocatore del Bari e della Nazionale, di passaggio a Canosa e quella del 1980 con l'attore Lino Banfi, al campo sportivo "Sabino Marocchino", che in questi giorni ha ricevuto il diploma di allenatore ad honorem per aver rappresentato da allenatore, chiamato Oronzo Canà, vizi e virtù del calcio italiano. Al tecnico "Oronzo Canà" è stato consegnato il tesserino di allenatore, per aver interpretato nei film "L'allenatore nel pallone" e "L'allenatore nel pallone 2" il ruolo di trainer di una squadra di calcio, in modo ironico, passionale e divertente, sia come guida tecnica di una formazione calcistica sia come gestore di uomini e di stati d'animo. "Non tutti diventeranno campioni, ma sicuramente saranno uomini", l'incipit a caratteri indelebili della mission condotta con zelo e passione dal memorabile Mauro Lagrasta, allenatore ed educatore di giovani che costituisce l'essenza degli insegnamenti rivolti agli aspiranti calciatori che sarà letta e riletta, meditata e memorizzata, tutte le volte all'ingresso dello Stadio Comunale "S. Sabino" di Canosa di Puglia, palestra di gioco e di vita.
Bartolo Carbone