Inaugurato il nuovo Museo civico di Canosa a Palazzo Iliceto
Nuova sede del Museo a Palazzo Iliceto. Bellissima la sezione dedicata alla ceramica policroma
martedì 22 maggio 2007
12.33
Palazzo Iliceto è la nuova sede del Museo civico di Canosa di Puglia. Ieri pomeriggio, 20 maggio, si è svolta la cerimonia d'inaugurazione alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Francesco Ventola, il vicesindaco e assessore alla Cultura, Nicola Casamassima, l'assessore al Turismo, Michele Marcovecchio e Marisa Corrente direttore archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. Trasferiti i reperti dal vecchio museo civico di Palazzo Casieri (istituito nel 1993), oramai inagibile e in fase di ristrutturazione, sono stati allestiti nel nuovo contenitore museale seguendo un percorso tematico-cronologico.
Ente promotore dell'iniziativa è il Comune di Canosa di Puglia. "Si è aperta la sezione riferibile alla fase Daunia – ha spiegato Marisa Corrente, che ha curato il nuovo allestimento – della storia della città di Canusium". Nell'arco di sei mesi si definirà un percorso completo delle collezioni del museo civico. "È in previsione l'apertura della sezione della città Romana Tardo Antica e Medievale per la stagione invernale", ha aggiunto Corrente.
Dopo l'allestimento della mostra "Il Dio con la folgore" dell'anno scorso, Palazzo Iliceto ospita un ricco repertorio di reperti archeologici: dal vasellame daunio, ai bronzi (vasi, cinturoni, ornamenti), epigrafi (di età Romana), ritratti in pietra calcarea e in marmo dei canosini dell'epoca del Municipio e della Colonia (Età Augustea fino al III secolo dopo Cristo); numerosi reperti metallici e lucerne della Città Cristiana e Medievale. Per l'allestimento della sezione "Dauna" si è creato un percorso tematico-cronologico con particolare attenzione a quei materiali che mettono in risalto la storia della città nella fase arcaica (VI secolo a.C.) al II secolo avanti Cristo.
"Questa revisione del materiale di Palazzo Casieri – ha sottolineato Corrente - ha fatto scoprire vari piccoli tesori della collezione museale: in particolare, per la fase arcaica, esiste una "matrice fittile" che serviva alla produzione di statue d'argilla, forse destinate al arricchire un palazzo o un tempio di area presumibilmente legato forse all'insediamento di Canosa Topicelli, sito nell'area pianeggiante vicino il fiume Ofanto (lungo via Cerignola). Di particolare bellezza una "antefissa policroma" arcaica. Interessante è l'associazione di materiali votivi comprensivi di vasetti miniaturistici e statuette di divinità femminili, del V secolo avanti Cristo".
Una vera e propria scoperta dal punto di vista dell'individuazione di beni di particolare rilevanza archeologica è un pendaglio – amuleto raffigurante una sirena, "nelle sembianze di un essere mostruoso con la testa di donna e il corpo di uccello. La tecnica di lavorazione dell'oggetto in piombo, rimanda ai modi di lavorazione delle ambre e avori diffusi in particolare in Basilicata nel VI e V secolo avanti Cristo" ha aggiunto il direttore.
Il percorso segue altre tematiche importanti della storia della città: le produzioni di ceramica geometrica; la storia delle botteghe e figure rosse e la circolazione di beni di lusso come vasi di bronzo che sono stati ritrovati in contesti ben datati come il famoso Ipogeo di Vimini (in via Achille Grandi a Canosa).
Per le fasi di età Ellenistica si sono recuperati i pochi contesti relativi agli scavi: "in particolare, parte del corredo dell'Ipogeo Santaloia, scavato nel 1956 e di 2 ipogei di via Bacone, ritrovati nel 1961".
Bellissima la sezione dedicata alla ceramica policroma, "importantissima nella storia delle botteghe artigianali di Canosa per l'originalità dei temi e delle applicazioni fittili: maschere di Gorgone, scene di battaglia, volatili, statuette di Nikai (vittoria, ndr), centauri, cavalli. Tutto quanto emerge con colori che vanno dal rosa, all'azzurro, al rosso sulle superfici globose dei grandi Askoi (vasi) prodotti nella prima metà del II secolo avanti Cristo", ha continuato Corrente.
Il percorso si chiude con la sezione epigrafica e numismatica e recupera per quanto riguarda la diffusione della scrittura in area Ofantina "pesi fittili, coperchi di vasi con brevi sigle o formule dedicatorie scritte nella lingua del Greco Apulo, una varietà linguistica del distretto linguistico Messapico".
È in fase di programmazione il catalogo della mostra allestita nella nuova sede del Museo Civico di Canosa dal titolo "Tu in Daunios" (Palazzo Iliceto, via Trieste e Trento – Canosa) a cura di Marisa Corrente, direttore archeologo della Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia, che sarà finanziato dalla Fondazione Archeologica Canosina.
All'allestimento della mostra ha collaborato il personale della Soprintendenza, tra cui: Antonio Capacchione, Giovanni Gorgoglione, Angelo Papeo, Antonio Samele, Domenico Ursi. Alle attività di restauro hanno collaborato giovani volontari della città di Canosa.
La realizzazione esecutiva dell'allestimento è stata coordinata dall'ingegnere Sabino Germinario, dirigente dell'Ufficio tecnico – Lavori Pubblici del Comune di Canosa di Puglia.
Ufficio Stampa Comunale
Francesca Lombardi