Interruzione delle sanzioni alla Federazione russa
La maggioranza respinge la mozione 5 Stelle,a Montecitorio.
mercoledì 23 dicembre 2015
23.18
L'Italia sta pagando un prezzo molto alto in termini politico-economici a causa delle sanzioni imposte alla Federazione russa. Il nostro Paese vede, giorno dopo giorno, indebolirsi sempre più i propri rapporti con un partner fondamentale come la Russia: l'esempio forse più rilevante è la cancellazione del contratto tra Gazprom e Saipem (gruppo Eni) che prevedeva la costruzione di un gasdotto lungo il Mar Nero, con un danno stimato di circa 2,2 miliardi di dollari. Il calo delle esportazioni dovute all'embargo russo sui nostri prodotti ortofrutticoli dell'11,6% rispetto al 2014 è quantificabile, secondo stime della Coldiretti, in 1,25 miliardi di euro. "Nei giorni scorsi Renzi aveva espresso la volontà di sospendere le sanzioni nei confronti di Mosca, ma oggi, alla prova dei fatti, – affermano i deputati pugliesi Emanuele Scagliusi e Giuseppe L'Abbate (M5S) – la maggioranza ha bocciato la nostra mozione che ne chiedeva la revoca, approvandone una che praticamente rinnova le stesse misure decise dall'Unione europea e che da mesi hanno messo in ginocchio il made in Italy, con pesanti ricadute sul comparto agroalimentare italiano".
Il nostro Paese risulta il terzo più danneggiato di tutta l'Unione europea dalle sanzioni imposte dalla Federazione russa e le conseguenze si stanno facendo pesantemente sentire non soltanto in termini di mancate esportazioni, ma anche di indebolimento della struttura della rete commerciale e della distribuzione, con conseguente chiusura di aziende e perdita di occupati anche in Puglia vista la rilevanza che le aziende agricole, agroalimentari ed il loro indotto hanno nella nostra regione. Secondo i deputati M5S "anche questa volta il Governo ha dimostrato la sua ipocrisia, prostrandosi alle scelte europee e statunitensi che stanno condannando migliaia di imprese italiane. Finora la 'guerra' a Putin ci è costata oltre 2,5 miliardi di euro e sul lungo periodo per l'Italia si stima un danno di quasi 12 miliardi, con una perdita di lavoro per almeno 215.000 persone. E a farne le spese ci sono imprese di tutti i generi, dal lusso agli alimentari. Tra i 259 voti contrari, ci dispiace constatare anche la presenza di parlamentari pugliesi - proseguono L'Abbate e Scagliusi (M5S) – Votano a favore delle sanzioni alla Russia che, provocando il prolungarsi dell'embargo della Federazione, danneggiano in definitiva l'export della nostra regione. Nell'attesa che i deputati PD si rendano conto delle conseguenze delle proprie azioni sul tessuto produttivo del proprio territorio di appartenenza, abbiamo chiesto al Governo la revoca immediata di queste sanzioni e il risarcimento adeguato di tutti gli imprenditori danneggiati".
Il nostro Paese risulta il terzo più danneggiato di tutta l'Unione europea dalle sanzioni imposte dalla Federazione russa e le conseguenze si stanno facendo pesantemente sentire non soltanto in termini di mancate esportazioni, ma anche di indebolimento della struttura della rete commerciale e della distribuzione, con conseguente chiusura di aziende e perdita di occupati anche in Puglia vista la rilevanza che le aziende agricole, agroalimentari ed il loro indotto hanno nella nostra regione. Secondo i deputati M5S "anche questa volta il Governo ha dimostrato la sua ipocrisia, prostrandosi alle scelte europee e statunitensi che stanno condannando migliaia di imprese italiane. Finora la 'guerra' a Putin ci è costata oltre 2,5 miliardi di euro e sul lungo periodo per l'Italia si stima un danno di quasi 12 miliardi, con una perdita di lavoro per almeno 215.000 persone. E a farne le spese ci sono imprese di tutti i generi, dal lusso agli alimentari. Tra i 259 voti contrari, ci dispiace constatare anche la presenza di parlamentari pugliesi - proseguono L'Abbate e Scagliusi (M5S) – Votano a favore delle sanzioni alla Russia che, provocando il prolungarsi dell'embargo della Federazione, danneggiano in definitiva l'export della nostra regione. Nell'attesa che i deputati PD si rendano conto delle conseguenze delle proprie azioni sul tessuto produttivo del proprio territorio di appartenenza, abbiamo chiesto al Governo la revoca immediata di queste sanzioni e il risarcimento adeguato di tutti gli imprenditori danneggiati".