Inverno mite: Smog in città e allarme siccità nei campi
Coldiretti Puglia: "Con i cambiamenti climatici in atto è strategica la presenza e la gestione del verde"
giovedì 8 febbraio 2024
12.37
Smog in città e allarme siccità nei campi in un inverno mite senza pioggia che ha fatto registrare fino ad ora una temperatura superiore di quasi due gradi superiore la media storica (+1,87°), secondo l'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi al mese di dicembre. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia, secondo cui la messa a dimora di nuovi alberi in Puglia che dispone di appena 10 metri quadrati in media di verde urbano per abitante è fondamentale per affrontare l'emergenza climatica, fra ondate di calore, desertificazione e alluvioni e per rompere l'assedio dello smog nelle città. Nelle città capoluogo, dove si oscilla dai 9,2 metri quadri pro capite di verde di Bari ai 9 di Foggia, dai 14,4 metri quadrati di Taranto ai 9,6 di Lecce fino agli 11,9 metri quadrati a Brindisi, sono stati censiti solo 142mila alberi in Puglia, dove a guidare la classifica c'è Bari con quasi 30mila alberi – continua Coldiretti Puglia – seguita da Foggia, Taranto, Lecce, Barletta, Brindisi e Andria, fanalino di coda con soli 15mila alberi. Differente la disponibilità di alberi per abitante, dove la classifica si inverta con Bari che conta solo 9 alberi per 100 abitanti, Taranto quasi 11, Foggia 14 e Andria 15 ogni 100 abitanti, con Barletta, Lecce e Brindisi che offrono oltre 20 alberi ogni 100 abitanti, sulla base dei dati ISTAT.
Con i cambiamenti climatici in atto – evidenzia Coldiretti Puglia – è strategica la presenza e la gestione del verde tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Maggiore è la copertura verde maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro desertificazione e siccità. Gli alberi infatti rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all'ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un'area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza. Per mantenere l'impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato considerato che in Puglia la dotazione di verde urbano nelle città. Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia - per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima.
Un danno economico ed occupazionale rilevante ma che colpisce anche l'ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell'inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l'aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell'ambiente proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l'adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all'inquinamento.
Coldiretti e Rete Clima hanno piantato 60mila alberi nel primo anno di attività di Foresta Italia, perché è necessario mettere a disposizione nelle città aree dove creare nuove foreste urbane, con lo scopo di aumentare la naturalità dei territori e le connessioni ecologiche locali, per ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell'aria, favorire la biodiversità, ridurre le temperature e proteggere dalle ondate di calore che mettono a rischio la vita degli anziani.
Il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall'aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall'ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all'anno, secondo una analisi della Coldiretti. Tra le specie tipiche e autoctone di alberi e arbusti antismog ci sono la farnia, il leccio, il carpino bianco, l'acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l'alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino, ma ci sono anche le piante aromatiche come timo, lavanda e rosmarino.
Con i cambiamenti climatici in atto – evidenzia Coldiretti Puglia – è strategica la presenza e la gestione del verde tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Maggiore è la copertura verde maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro desertificazione e siccità. Gli alberi infatti rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all'ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un'area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza. Per mantenere l'impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato considerato che in Puglia la dotazione di verde urbano nelle città. Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia - per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima.
Un danno economico ed occupazionale rilevante ma che colpisce anche l'ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell'inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l'aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell'ambiente proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l'adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all'inquinamento.
Coldiretti e Rete Clima hanno piantato 60mila alberi nel primo anno di attività di Foresta Italia, perché è necessario mettere a disposizione nelle città aree dove creare nuove foreste urbane, con lo scopo di aumentare la naturalità dei territori e le connessioni ecologiche locali, per ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell'aria, favorire la biodiversità, ridurre le temperature e proteggere dalle ondate di calore che mettono a rischio la vita degli anziani.
Il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall'aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall'ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all'anno, secondo una analisi della Coldiretti. Tra le specie tipiche e autoctone di alberi e arbusti antismog ci sono la farnia, il leccio, il carpino bianco, l'acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l'alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino, ma ci sono anche le piante aromatiche come timo, lavanda e rosmarino.