Istituti Penali di Trani:gravissime condizioni infrastrutturali
Le segnalazioni del segretario regionale OSAPP Puglia, Nicola Di Nicoli
domenica 17 maggio 2020
9.11
L'OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria, quale sindacato maggiormente rappresentativo di categoria, con una lettera a firma del segretario regionale Puglia, Nicola Di Nicoli si rivolge al dirigente generale del Provveditorato Regionale per la Puglia e la Basilicata del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria dottor Giuseppe Martone e a tutte le autorità competenti per segnalare le gravissime condizioni infrastrutturali presso gli Istituti Penali di Trani. ""Mentre Lei sta cercando (giustamente) di fare di tutto per recuperare posti letto in una delle regioni più sovraffollate d'Italia," – esordisce cosi il segretario regionale Puglia, Nicola Di Nicoli - magari anche per ricevere il giusto e auspicato compiacimento dai nuovi vertici dipartimentali, è opinione della nostra Organizzazione Sindacale che Lei stia perdendo di vista questioni altrettanto essenziali e macroscopiche, come il proverbiale elefante davanti agli occhi. E così, mentre "rombano i motori" per i nuovi padiglioni di Trani, Lecce e Taranto, in vista della loro apertura sempre a spese della (poca) Polizia Penitenziaria, nessuna novità viene annunciata con riferimento alla ristrutturazione di strutture inadeguate, se non pericolose, per lo svolgimento del lavoro intramurario e l'esecuzione della pena detentiva""".
"""È il caso rispettivamente della Sezione BLU della Casa Circondariale Maschile e della Casa Reclusione Femminile.""" – prosegue il segretario regionale Puglia, Nicola Di Nicoli - """Con riferimento al primo edificio, è noto che la stessa sia caratterizzata da una condizione strutturale in palese violazione dell'art. 3 della CEDU, avendo oltre quaranta cubicoli con il water a vista e le docce in comune, esponendosi lo Stato Italiano a sonore condanne a suon di migliaia di euro. Sul punto a nulla rileva che le dimensioni della stanza possano essere superiori ai famigerati 7 mq, poichè la presenza dei c.d. fattori supplementari, determina di per sé, un trattamento inumano e degradante, ed a tal proposito giova richiamare alla mente la Giurisprudenza CEDU che Lei, sig. Provveditore, sicuramente conosce (Corte eur. dir. uomo, sez. III, 15 luglio 2002, Kalachnikov c. Russia, cit., §§ 96-103; Corte eur. dir. um., sez. V, 18 marzo 2010, Kouzmin c. Russia, cit., § 45; Corte eur. dir. uomo, sez. I, 25 novembre 2010, Roman Karasev c. Russia, cit., § 10; Corte eur. dir. uomo, sez. II, 7 giugno 2011, Szel c. Ungheria, cit., § 18). Se non bastasse la giurisprudenza, anche la dottrina più risalente criticava la presenza di servizi igienici in cella tanto da temere che la camera detentiva finisse così «per essere null'altro che una latrina» (BARONE V., Il trattamento penitenziario, in Rass. st. penit., 1969, pp. 43 ss., spec. p. 67). Un Dirigente da sempre attento alle questioni di "vil denaro", come Codesto Provveditore, sicuramente intuirà i pericoli di sentenze di condanna richieste dai detenuti passati da Trani e questa comunicazione rappresenta semplicemente un monito a chi ha il dovere di vigilare sui "piani bassi" e compulsare i "piani alti", affinchè si evitino questi rischi. Peraltro, sig. Provveditore, si metta nei panni del poliziotto che presta servizio in sezione e non può svolgere correttamente il proprio lavoro, perché deve attendere che l'utente termini i suoi bisogni, prima di effettuare la conta o la perquisizione, nella speranza che il ristretto non soffra di stitichezza! Qualche Capo del Dipartimento, Provveditore e Direttore fa, aveva annunciato in pompa magna la ristrutturazione della Sezione BLU: ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto i concreti effetti dei soliti proclami…"""
"""Quanto, invece, alla Casa Reclusione Femminile, sig. Provveditore, anche su questo tema, come potrà notare,""" - prosegue il segretario regionale Puglia, Nicola Di Nicoli - """'abbiamo studiato'. La struttura è un vecchio convento, riadattato nei secoli a carcere femminile. Trattandosi di edificio sottoposto al vincolo della sovrintendenza non sono possibili interventi di ristrutturazione radicale e quelli che vanno effettuati, devono seguire una trafila con tempi biblici di approvazione. La vetustà della struttura impone più di una risposta alle seguenti domande: qual è il rapporto tra rischio sismico e sicurezza della struttura? Quali sono le vie di fuga garantite al personale e all'utenza nel caso di evento sismico? Quali sono i punti di raccolta nel caso di evento sismico? E' possibile che uno dei punti di raccolta sia il chiostro che si vede anche da Google Earth? E' corretto ritenere che il chiostro in questione possa essere luogo estremamente rischioso nel caso in cui la struttura collassi su se stessa? La struttura è realmente sicura per il personale e l'utenza detenuta? I Vigili del Fuoco hanno mai effettuato un sopralluogo per offrire all'Amministrazione una risposta a queste domande, specie se si considera che accanto alla struttura si erge un campanile dalla dubbia solidità statica? In attesa che Codesto Provveditore fornisca una risposta a tutte le nostre domande,""" - conclude il segretario regionale OSAPP Puglia, Nicola Di Nicoli - """appare doveroso allo scrivente segnalare quanto innanzi alle competenti autorità, sia per quanto concerne la sezione blu della Casa Circondariale Maschile, sia per la Casa Reclusione Femminile, affinche si addivenga al ripristino delle migliori condizioni di lavoro presso gli Istituti Penali di Trani sia per la POLIZIA PENITENZIARIA che per l'utenza detentiva""".
"""È il caso rispettivamente della Sezione BLU della Casa Circondariale Maschile e della Casa Reclusione Femminile.""" – prosegue il segretario regionale Puglia, Nicola Di Nicoli - """Con riferimento al primo edificio, è noto che la stessa sia caratterizzata da una condizione strutturale in palese violazione dell'art. 3 della CEDU, avendo oltre quaranta cubicoli con il water a vista e le docce in comune, esponendosi lo Stato Italiano a sonore condanne a suon di migliaia di euro. Sul punto a nulla rileva che le dimensioni della stanza possano essere superiori ai famigerati 7 mq, poichè la presenza dei c.d. fattori supplementari, determina di per sé, un trattamento inumano e degradante, ed a tal proposito giova richiamare alla mente la Giurisprudenza CEDU che Lei, sig. Provveditore, sicuramente conosce (Corte eur. dir. uomo, sez. III, 15 luglio 2002, Kalachnikov c. Russia, cit., §§ 96-103; Corte eur. dir. um., sez. V, 18 marzo 2010, Kouzmin c. Russia, cit., § 45; Corte eur. dir. uomo, sez. I, 25 novembre 2010, Roman Karasev c. Russia, cit., § 10; Corte eur. dir. uomo, sez. II, 7 giugno 2011, Szel c. Ungheria, cit., § 18). Se non bastasse la giurisprudenza, anche la dottrina più risalente criticava la presenza di servizi igienici in cella tanto da temere che la camera detentiva finisse così «per essere null'altro che una latrina» (BARONE V., Il trattamento penitenziario, in Rass. st. penit., 1969, pp. 43 ss., spec. p. 67). Un Dirigente da sempre attento alle questioni di "vil denaro", come Codesto Provveditore, sicuramente intuirà i pericoli di sentenze di condanna richieste dai detenuti passati da Trani e questa comunicazione rappresenta semplicemente un monito a chi ha il dovere di vigilare sui "piani bassi" e compulsare i "piani alti", affinchè si evitino questi rischi. Peraltro, sig. Provveditore, si metta nei panni del poliziotto che presta servizio in sezione e non può svolgere correttamente il proprio lavoro, perché deve attendere che l'utente termini i suoi bisogni, prima di effettuare la conta o la perquisizione, nella speranza che il ristretto non soffra di stitichezza! Qualche Capo del Dipartimento, Provveditore e Direttore fa, aveva annunciato in pompa magna la ristrutturazione della Sezione BLU: ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto i concreti effetti dei soliti proclami…"""
"""Quanto, invece, alla Casa Reclusione Femminile, sig. Provveditore, anche su questo tema, come potrà notare,""" - prosegue il segretario regionale Puglia, Nicola Di Nicoli - """'abbiamo studiato'. La struttura è un vecchio convento, riadattato nei secoli a carcere femminile. Trattandosi di edificio sottoposto al vincolo della sovrintendenza non sono possibili interventi di ristrutturazione radicale e quelli che vanno effettuati, devono seguire una trafila con tempi biblici di approvazione. La vetustà della struttura impone più di una risposta alle seguenti domande: qual è il rapporto tra rischio sismico e sicurezza della struttura? Quali sono le vie di fuga garantite al personale e all'utenza nel caso di evento sismico? Quali sono i punti di raccolta nel caso di evento sismico? E' possibile che uno dei punti di raccolta sia il chiostro che si vede anche da Google Earth? E' corretto ritenere che il chiostro in questione possa essere luogo estremamente rischioso nel caso in cui la struttura collassi su se stessa? La struttura è realmente sicura per il personale e l'utenza detenuta? I Vigili del Fuoco hanno mai effettuato un sopralluogo per offrire all'Amministrazione una risposta a queste domande, specie se si considera che accanto alla struttura si erge un campanile dalla dubbia solidità statica? In attesa che Codesto Provveditore fornisca una risposta a tutte le nostre domande,""" - conclude il segretario regionale OSAPP Puglia, Nicola Di Nicoli - """appare doveroso allo scrivente segnalare quanto innanzi alle competenti autorità, sia per quanto concerne la sezione blu della Casa Circondariale Maschile, sia per la Casa Reclusione Femminile, affinche si addivenga al ripristino delle migliori condizioni di lavoro presso gli Istituti Penali di Trani sia per la POLIZIA PENITENZIARIA che per l'utenza detentiva""".