L'amarezza del centrodestra, «Caro Silvio, ti scrivo...»
Stupore e rabbia nei confronti di Vitali
venerdì 2 febbraio 2018
11.51
Una sorta di analisi collettiva è avvenuta ieri sera nella sala giunta di Palazzo di Città con la maggioranza di centrodestra, in testa Nicola Giorgino ed il capogruppo regionale azzurro, Nicola Marmo, schierata a confrontarsi sulla valutazione superficiale, improvvida ed incoerente compiuta da rappresentanti e dirigenti di Forza Italia nella scelta dei candidati del territorio fatta per le politiche del 4 marzo.
"Uno schiaffo alla città", lo ha definito qualcuno. E per i ben informati i mal di pancia, fatti di delusione e amarezza, sono stati il contorno necessario per un confronto che adesso sfocerà in un documento che sarà (o meglio dovrà) essere sottoscritto da tutti i consiglieri comunali di centrodestra.
Sarà Silvio Berlusconi, quindi, a dover sbrogliare una matassa che vede in Luigi Vitali, plenipotenziario azzurro in quella che venne definita da Pinuccio Tatarella "l'Emilia Romagna nera d'Italia", a trovare colpevoli e responsabili di questa quasi "sollevazione elettorale".
Non siamo ai "Boia chi molla" ma ci manca poco. Le scelte compiute nei confronti dei vari Dario Damiani o Francesco Ventola o per il sempiterno ed immarcescibile Sergio Silvestris, non sono facili da digerirsi. Può una Licia Ronzulli, sovvertire le legittime aspettative, le candidature in pectore di una città che ha regalato al centrodestra, ed in particolare a Forza Italia, primati da far tremare i polsi a qualsiasi territorio del Bel Paese? Purtroppo, a quanto pare, sembra proprio di sì.
Ed in attesa delle risposte (se ci saranno e con che toni!), bisognerà vedere, ad esempio, come si comporteranno i consiglieri di Direzione Italia, oggi "Noi per l'Italia" rispetto alla firma di un documento che in sostanza sconfessa la scelta verso il canosino Francesco Ventola all'uninominale della Camera. Per il momento è necessario ricompattare i ranghi e prepararsi alla "pugna", vedremo come e soprattutto chi appoggerà i vari candidati. Pare quasi che ad accompagnare i candidati d'extra moenia saranno i poveri responsabili provinciali e comunali di Forza Italia, rispettivamente Gigi De Mucci e Mimmo Campana.
Nel frattempo il sindaco, Nicola Giorgino, resta ben saldo al timone della barca. Quindi, nessun atto di dimissioni. Si attendono tempi migliori ed il 2019 con le elezioni europee non tarderà ad arrivare.
In conclusione c'è anche il capitolo Laura Di Pilato. Ieri sera era lei in convitato di pietra. Seppur non invitata, il presidente del consiglio comunale è stato varie volte citato. Sembra che adesso si procederà in questo senso: prima individuare il suo successore e solo dopo revocarla. Ma chi prenderà il suo posto? Marcello Fisfola, il suo naturale competitor azzurro o il Benedetto Miscioscia che con "Noi con Salvini" chiede visibilità qui ad Andria della forza della Lega?
Staremo a vedere. Sarà una campagna elettorale sicuramente piena di colpi di scena.
"Uno schiaffo alla città", lo ha definito qualcuno. E per i ben informati i mal di pancia, fatti di delusione e amarezza, sono stati il contorno necessario per un confronto che adesso sfocerà in un documento che sarà (o meglio dovrà) essere sottoscritto da tutti i consiglieri comunali di centrodestra.
Sarà Silvio Berlusconi, quindi, a dover sbrogliare una matassa che vede in Luigi Vitali, plenipotenziario azzurro in quella che venne definita da Pinuccio Tatarella "l'Emilia Romagna nera d'Italia", a trovare colpevoli e responsabili di questa quasi "sollevazione elettorale".
Non siamo ai "Boia chi molla" ma ci manca poco. Le scelte compiute nei confronti dei vari Dario Damiani o Francesco Ventola o per il sempiterno ed immarcescibile Sergio Silvestris, non sono facili da digerirsi. Può una Licia Ronzulli, sovvertire le legittime aspettative, le candidature in pectore di una città che ha regalato al centrodestra, ed in particolare a Forza Italia, primati da far tremare i polsi a qualsiasi territorio del Bel Paese? Purtroppo, a quanto pare, sembra proprio di sì.
Ed in attesa delle risposte (se ci saranno e con che toni!), bisognerà vedere, ad esempio, come si comporteranno i consiglieri di Direzione Italia, oggi "Noi per l'Italia" rispetto alla firma di un documento che in sostanza sconfessa la scelta verso il canosino Francesco Ventola all'uninominale della Camera. Per il momento è necessario ricompattare i ranghi e prepararsi alla "pugna", vedremo come e soprattutto chi appoggerà i vari candidati. Pare quasi che ad accompagnare i candidati d'extra moenia saranno i poveri responsabili provinciali e comunali di Forza Italia, rispettivamente Gigi De Mucci e Mimmo Campana.
Nel frattempo il sindaco, Nicola Giorgino, resta ben saldo al timone della barca. Quindi, nessun atto di dimissioni. Si attendono tempi migliori ed il 2019 con le elezioni europee non tarderà ad arrivare.
In conclusione c'è anche il capitolo Laura Di Pilato. Ieri sera era lei in convitato di pietra. Seppur non invitata, il presidente del consiglio comunale è stato varie volte citato. Sembra che adesso si procederà in questo senso: prima individuare il suo successore e solo dopo revocarla. Ma chi prenderà il suo posto? Marcello Fisfola, il suo naturale competitor azzurro o il Benedetto Miscioscia che con "Noi con Salvini" chiede visibilità qui ad Andria della forza della Lega?
Staremo a vedere. Sarà una campagna elettorale sicuramente piena di colpi di scena.