L’(anti)politica , ma come operano i “grillini” a Canosa?
Non Prendono rimborsi elettorali, non vogliono pregiudicati. Non esiste l'identikit del "grillino"
mercoledì 2 maggio 2012
17.34
L'(anti)politica a Canosa.
In tutti i telegiornali nazionali almeno una notizia o un servizio è dedicato al Movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo. Siamo andati a conoscere da chi è composto il gruppo del M5S di Canosa per capire se e quanto il sentimento di antipolitica sia sviluppato nella nostra città.
Ne incontriamo quattro che si sono fatti portavoce del gruppo, ci assicurano che stanno crescendo giorno dopo giorno, i fedelissimi sono una ventina ma ci sono almeno un centinaio di simpatizzanti che li seguono nelle loro battaglie in piazza (vd. la raccolta firme "Zero Privilegi" per l'abolizione dei privilegi dei politici) e su Internet dove hanno una pagina Facebook molto cliccata.
Gli chiediamo subito il motivo per cui non abbiano presentato una lista per le elezioni amministrative, cavalcando l'onda del malcontento nei confronti dei partiti. Ci rispondono che non hanno avuto il tempo e il modo di realizzare una lista adeguata. Avrebbero potuto farlo inserendo i c.d. "riempilista" ma non se la sono sentita di uniformarsi a questo malcostume. Il rimpianto è grande ma sarebbe peggio il rimorso di rovinare tutto coinvolgendo persone che non rispecchino in toto gli ideali del movimento.
Ma come operano i "grillini" a Canosa? Li abbiamo visti in piazza per raccogliere firme utili soprattutto alle loro battaglie al livello nazionale, adesso iniziano anche ad occuparsi delle questioni locali. Si incontrano una volta a settimana, il loro punto di ritrovo è un bar a Canosa alta ma ci dicono che, a causa delle tante adesioni, stanno pensando di spostarsi nel garage di uno di loro perché "il bar è diventato troppo piccolo". Sembrano dei novelli carbonari che cercano di sovvertire l'odierna politica restituendola ai cittadini, che considerano defraudati e delusi dalla casta.
Non esiste l'identikit del "grillino", il M5S di Canosa pesca in tutti i ceti sociali: c'è l'avvocato, il disoccupato, l'operaio, l'ingegnere, lo studente. Un'estrema diversificazione sociale accomunata dalla voglia di cambiare e dalla curiosità, dalla voglia di scavare, di capire, di trovare delle risposte alternative. Ci dicono che sono diversi ma uguali, ognuno pensa con la propria testa, non ci sono gerarchie, non c'è un segretario, non ci sono cariche, non c'è un direttivo. Ogni decisione è presa ai voti, democraticamente, non ci sono tessere di iscrizione da pagare, si autofinanziano con le donazioni dei simpatizzanti. Anche lo stesso Grillo per loro non è un leader, lo definiscono come una sorta di "megafono" che amplifica la loro voce.
Non prendono rimborsi elettorali, non vogliono i pregiudicati in Parlamento e sostengono che la politica, come mestiere, si può fare massimo per una decina d'anni, poi è necessario il ricambio generazionale. Sembrano bestemmie, ma è su questi cardini che si fonda il loro crescente successo. Probabilmente il 2013 sarà l'anno del loro exploit. Nel frattempo non fanno proclami e promesse: "A quelle ci pensano i politici" dicono. L'unica promessa che riusciamo a strappargli è la fiducia: "Non abbiamo la bacchetta magica per risolvere i problemi di Canosa e dell'Italia" ma promettono che di loro ci si può fidare. Promessa non da poco in questo periodo.
Giovanni Di Nunno
In tutti i telegiornali nazionali almeno una notizia o un servizio è dedicato al Movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo. Siamo andati a conoscere da chi è composto il gruppo del M5S di Canosa per capire se e quanto il sentimento di antipolitica sia sviluppato nella nostra città.
Ne incontriamo quattro che si sono fatti portavoce del gruppo, ci assicurano che stanno crescendo giorno dopo giorno, i fedelissimi sono una ventina ma ci sono almeno un centinaio di simpatizzanti che li seguono nelle loro battaglie in piazza (vd. la raccolta firme "Zero Privilegi" per l'abolizione dei privilegi dei politici) e su Internet dove hanno una pagina Facebook molto cliccata.
Gli chiediamo subito il motivo per cui non abbiano presentato una lista per le elezioni amministrative, cavalcando l'onda del malcontento nei confronti dei partiti. Ci rispondono che non hanno avuto il tempo e il modo di realizzare una lista adeguata. Avrebbero potuto farlo inserendo i c.d. "riempilista" ma non se la sono sentita di uniformarsi a questo malcostume. Il rimpianto è grande ma sarebbe peggio il rimorso di rovinare tutto coinvolgendo persone che non rispecchino in toto gli ideali del movimento.
Ma come operano i "grillini" a Canosa? Li abbiamo visti in piazza per raccogliere firme utili soprattutto alle loro battaglie al livello nazionale, adesso iniziano anche ad occuparsi delle questioni locali. Si incontrano una volta a settimana, il loro punto di ritrovo è un bar a Canosa alta ma ci dicono che, a causa delle tante adesioni, stanno pensando di spostarsi nel garage di uno di loro perché "il bar è diventato troppo piccolo". Sembrano dei novelli carbonari che cercano di sovvertire l'odierna politica restituendola ai cittadini, che considerano defraudati e delusi dalla casta.
Non esiste l'identikit del "grillino", il M5S di Canosa pesca in tutti i ceti sociali: c'è l'avvocato, il disoccupato, l'operaio, l'ingegnere, lo studente. Un'estrema diversificazione sociale accomunata dalla voglia di cambiare e dalla curiosità, dalla voglia di scavare, di capire, di trovare delle risposte alternative. Ci dicono che sono diversi ma uguali, ognuno pensa con la propria testa, non ci sono gerarchie, non c'è un segretario, non ci sono cariche, non c'è un direttivo. Ogni decisione è presa ai voti, democraticamente, non ci sono tessere di iscrizione da pagare, si autofinanziano con le donazioni dei simpatizzanti. Anche lo stesso Grillo per loro non è un leader, lo definiscono come una sorta di "megafono" che amplifica la loro voce.
Non prendono rimborsi elettorali, non vogliono i pregiudicati in Parlamento e sostengono che la politica, come mestiere, si può fare massimo per una decina d'anni, poi è necessario il ricambio generazionale. Sembrano bestemmie, ma è su questi cardini che si fonda il loro crescente successo. Probabilmente il 2013 sarà l'anno del loro exploit. Nel frattempo non fanno proclami e promesse: "A quelle ci pensano i politici" dicono. L'unica promessa che riusciamo a strappargli è la fiducia: "Non abbiamo la bacchetta magica per risolvere i problemi di Canosa e dell'Italia" ma promettono che di loro ci si può fidare. Promessa non da poco in questo periodo.
Giovanni Di Nunno