L’arte e la carità di Padre Pio

Il prezioso excursus di Stefano Campanella

sabato 9 settembre 2017 15.54
L'androne dell'ottocentesco Palazzo Sinesi, sede del museo archeologico di Canosa di Puglia(BT), ha ospitato l'incontro culturale sul tema "Le Opere nel nome di Padre Pio: dell'arte e della carità", che si è tenuto lo scorso 5 settembre nell'ambito della rassegna "Sere d'estate al Museo". Ospite d'eccezione il giornalista Stefano Campanella, direttore di Tele Radio Padre Pio e autore di numerose pubblicazioni sulla figura del Santo di Pietrelcina, tra le quali "La Misericordia in Padre Pio" , l'ultima uscita l'anno scorso. San Pio da Pietrelcina è stato un grande testimone di Misericordia, come confessore ha accolto centinaia di migliaia di penitenti provenienti da tutto il mondo, con uno stile particolare ma capace di entrare nel cuore e condurre al pentimento. Il frate cappuccino eseguiva un mandato divino, quello di «strappare anime avvinte da satana per guadagnarle a Cristo», reso ancora più evidente dai segni, dalle stimmate e dagli altri doni accolti con carità. È stato anche l'uomo della Misericordia concreta, un promotore di grandi opere sociali tra le quali la Casa Sollievo della Sofferenza a S. Giovanni Rotondo(FG) per sostenere i bisognosi nei momenti più difficili. «La vita di Padre Pio è così un dipanarsi della Misericordia nelle sue numerose e variegate forme e concretizzazioni. Per questo Papa Francesco ha voluto che il frate di San Giovanni Rotondo fosse una delle grandi figure cardine del Giubileo Straordinario del 2016» come ha sostenuto il vaticanista Stefano Campanella nel corso della serata che ha avuto un qualificato uditorio composto da : il dottor Vincenzo Specchio, in rappresentanza del Polo Museale, il presidente della Fondazione Archeologica Canosina Onlus, Sabino Silvestri per gli onori di casa; l'assessore alla cultura e turismo,Mara Gerardi; l'assessore con delega alla Programmazione territoriale e Archeologia, Sabina Lenoci e l'assessore alle Politiche sociali e Ufficio di Piano Marcella De Mitri per le autorità cittadine; il maestro Giuseppe Di Nunno(redattore di Canosaweb) e poi tanti devoti di Padre Pio"il frate dei miracoli, modello di ministro della Riconciliazione sacramentale". Le nuove conoscenze tratte dalle fonti giornalistiche hanno presentato la figura dello stigmatizzato del Gargano, sulle cui spoglie si sono inginocchiati fedeli e pontefici. Il giornalista Stefano Campanella ha riferito sull'opera artistica monumentale della Via Crucis dello scultore siciliano Francesco Messina, che nonostante i dolori alle mani volle consegnare i sacri bronzi a Padre Pio:«Consolati! Tutto passa; Gesù ti presenta una croce, una croce molto pesante, sì, ma non perderti d'animo: la croce di Gesù fu molto più pesante; non temere; egli è vicinissimo a te; e ti guarda; è lì per alleviarti i dolori e tu Lui invoca sia nei pericoli, sia nelle cose prospere».

Le parole di Campanella si sono soffermate con dovizia di documenti anche sulla Chiesa di San Pio, opera dell'architetto Renzo Piano, sottolineando l'unicum di un tempio di pietre di Apricena armate dai cavi di acciaio e vivificato artisticamente dal messaggio del Vangelo. Fra le opere di carità, Campanella ha valorizzato l'opera prestigiosa di Casa Sollievo della Sofferenza, così intitolata dallo stesso Padre Pio, tra difficoltà, incredulità e generosità, quando si volle realizzare la strada prima dell'ospedale, oggi al servizio di tutti. «Il Santo di Pietrelcina, non solo ha ricevuto i sigilli della crocifissione, cioè le cinque piaghe dei chiodi e della lancia che ha trafitto il costato di Cristo, ma ha rivissuto l'intera sua passione: la flagellazione, la coronazione di spine e la piaga che il peso della croce procurò alla spalla di Gesù sulla via del Calvario. Queste esperienze mistiche, che Padre Pio confidava solo ai suoi direttori spirituali o a poche anime elette, ricordano agli uomini della nostra epoca l'immenso sacrificio di amore a cui si è volontariamente consegnato, 2000 anni fa, il Dio fattosi uomo». La figura del Santo è stata evocata anche da un episodio, tra i tanti, della devozione in Africa, dove alcune persone povere offrirono la vendita delle loro pecore per poter partecipare alla canonizzazione di Padre Pio in Piazza San Pietro a Roma. Nel corso degli interventi durante di l'incontro di martedì scorso, sono stati inoltre evocati «i pellegrinaggi dei nostri padri con i carretti per cinque giorni verso il Gargano intorno al 1930». Il maestro Giuseppe Di Nunno, raccontando le proprie testimonianze, ha offerto al relatore Stefano Campanella la stampa della ricerca storica sulla lunetta maiolicata del portale dell'Antica Chiesa conventuale, donata da Firenze nel 1935 e della "campanella" della stessa Chiesa, offerta in una scheda ricca di dettagli anche al pubblico canosino e non che ha seguito attentamente il prezioso ed edificante excursus del direttore di Tele Radio Padre Pio, Stefano Campanella impegnato quotidianamente nella sua mission giornalistica attraverso i servizi in diretta, on line e cartacea, consentendo così una presenza umana e spirituale, sulle vie dell'arte e della carità di Padre Pio, conosciute in tutto il mondo.
Foto a cura di Savino Mazzarella
Palazzo Sinesi: il giornalista Stefano Campanella
Il maestro Peppino Di Nunno
Palazzo Sinesi: autorità cittadine intervenute
Il giornalista Stefano Campanella a Palazzo Sinesi
Palazzo Sinesi: Campanella con le autorità cittadine