L’asilo della paura, appello ai genitori: «Denunciate»
Scossi i genitori del bambini maltrattati dalla maestra. L’intervento de “La Caramella Buona” di Barletta
mercoledì 29 maggio 2013
9.58
Basta guardare il video registrato dalle telecamere celate nelle aule d'asilo per capire che il caso di maltrattamento sui bambini accaduto a Barletta è qualcosa di grave entità, che deve sollecitare l'attenzione di genitori, educatori e cittadini. I reiterati episodi di violenza hanno portato alla sospensione e all'arresto di una maestra, «la maestra cattiva» come la identificavano gli stessi bambini nei colloqui con la psicologa interpellata dalle famiglie dei piccoli. I genitori dei piccoli maltrattati, assistiti dall'avvocatessa Silvia Consiglio, visibilmente scossi e preoccupati, i papà e le mamme dei bambini maltrattati – e subito allontanati dalla scuola - hanno sottolineato piena determinazione nel perseguire una giustizia che tuteli non solo i propri figli, ma tutti i bambini che si trovano ad essere inconsapevoli vittime di queste «violenze inaudite», come le ha definite il procuratore Capristo. L'obiettivo è solidarizzare e portare a galla queste situazioni di disagio sommerso, spesso volontariamente nascosto, per difendere coloro che da soli non possono difendersi.
«Non possiamo celare il dolore che suscita la sconfortante notizia dell'esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una maestra accusata di aver reiteratamente maltrattato i piccolissimi allievi di una scuola d'infanzia» scrivono le avvocatesse Grazia Corcella e Rosanna Fiorella, responsabili della sede di Barletta de "La Caramella Buona Onlus". «Questa volta, la città in cui il reato si sarebbe consumato è la nostra città ed avvertiamo come "nostra" la scuola, "nostra" la maestra, "nostri" i bambini, "nostro" il dolore, "nostra" la paura. E la Caramella Buona, di fronte al dolore ed alla paura, non può tacere, anzi non può smettere di urlare.
Urliamo tutti i giorni contro chi si macchia di reati in danno dei bambini, contro chi li picchia, li sfrutta, li violenta, urliamo con tutta la nostra voce, ci battiamo con tutta la nostra forza. Ma oggi vogliamo urlare anche contro chi sa e fa finta di non sapere, vede e fa finta di non vedere, oggi vogliamo picconare con vigore il muro dell'omertà. Un bambino non racconta con le parole il suo vissuto, neppure quando è traumatico, un bambino non denuncia, un bambino non ha voce, egli si affida completamente agli adulti di riferimento, i quali liberamente scelgono se tutelare l'infanzia violata con la denunzia o se, per timore dello scandalo, decidere di dimenticare nascondendosi dietro una maschera, dietro la falsa convinzione del "è piccolo, presto non se ne ricorderà più". Ma non urliamo solo contro la madre che non vede, il padre che non sa, l'insegnante per cui il suo ruolo è puramente didattico, il catechista che tiene per sé i suoi forse, gridiamo ancor più a gran voce contro le istituzioni, troppo spesso assenti, troppo spesso dimentiche dell'importanza che i nostri bambini crescano sani e sicuri. Ci hanno risposto che abusi e maltrattamenti sono episodi eccezionali, numericamente ininfluenti, ogni volta in cui parlato di corretta informazione e di formazione del personale che lavora a diretto e stretto contatto con i bambini, ma noi ancora recisamente proponiamo l'obbligo formativo per il personale degli asili, pubblici e privati, e la necessità di periodici colloqui attitudinali.
Non si può negare che in cima alla lista degli interventi più importanti non può non esserci quello a tutela dei nostri bambini. La Caramella Buona non si stancherà mai di offrire supporto psicologico ed aiuto legale ai minori ed alle loro famiglie. All'amministrazione in fieri di questa città noi rimarchiamo che in sinergia, mettendo reciprocamente a disposizione il bagaglio di esperienze e conoscenze, i nostri bambini saranno liberi di crescere».