L'assenza delle politiche per il vino penalizza il comparto italiano

Le dichiarazioni del deputato L'Abbate

martedì 17 aprile 2018 16.02
"L'ultimo Governo ha lasciato incompiute tante politiche sul mondo del vino, ad iniziare dai numerosi decreti attuativi non ancora emanati relativi al cosiddetto Codice Unico". A dichiararlo è il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate in visita al Vinitaly, la più grande manifestazione dedicata al vino, con i colleghi 5 Stelle Chiara Gagnarli e Filippo Gallinella. Lunghissimo l'elenco che l'ex capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera fa dei provvedimenti ancora in attesa di approvazione: "varietà utilizzabili (art.5), vigneti storici e eroici (art.7), istituzione e tenuta schedario vitivinicolo (art.8), prodotti vitivinicoli biologici (art.20), procedure conferimento DOP e IGP (art.32), rivendicazione produzioni (art.37), Segreteria Comitato Vini (art.40), Consorzi di Tutela (art.41), norme in materia di etichettatura (art. 43), utilizzo denominazioni (art.44), contrassegno e sistemi di tracciabilità alternativi (art.48), denominazione e preparazione aceti (art.49), ulteriori pratiche su aceti (art. 52 e 53), dichiarazioni obbligatorie e documenti di accompagnamento (art. 58), organismo unico e controlli (art.64), esami analitici e organolettici (art.65) e controllo produzioni varietali (art.66)".

"Se la politica continua ad essere assente, non portando a termine quelle riforme normative attese dalla filiera vitivinicola - conclude Giuseppe L'Abbate (M5S) - come farà il comparto del vino ad imporsi sul mercato mondiale e a non perdere posizioni nei confronti dei Paesi concorrenti, Francia in primis? Diviene, pertanto, sempre più urgente provvedere a dare risposte concrete agli operatori del settore, sostenendo i loro sforzi sulla qualità e la capacità produttiva".